La cronaca:
Roma, 31 marzo 2019
Roma-Napoli 1-4: Perotti su rigore, ma Milik, Mertens, Verdi, Younes affondano i giallorossi.
Non c'e' partita. Gli azzurri di Ancelotti dominano e blindano il secondo posto in classifica. Il sogno Champions per i giallorossi si fa piu' complicato.
La Roma affonda e sembra davvero non poter risalire piu'. Il Napoli, invece, vince meritatamente per 4-1 una sfida che poteva anche permettersi di "snobbare" e che invece ha affrontato e condotto a testa alta. All'Olimpico sostanzialmente la differenza e' tutta qui. La Roma, nonostante la necessita' dei punti, non ha carattere, fame e voglia, il Napoli invece ha molta piu' organizzazione e qualita'. In una partita che a tratti sembra di fine stagione, gli ospiti conducono le danze dall'inizio alla fine e se la Roma resta in partita per un po' e' solo piu' per caso che non per merito dei giallorossi. Il colpo, pero', per la squadra di Ranieri e' quasi letale per le ambizioni-Champions, ma questa Roma qui deve anche preoccuparsi di difendere la possibile Europa League. Per la squadra di Ancelotti, invece, una vittoria meritata e salutare, che le permette di mantenersi saldamente al secondo posto, quasi ipotecandolo.
Gioiello Milik - Ranieri cambia le carte in tavola, opta per il 4-2-3-1 (con Cristante trequartista) e si gioca tutti i jolly (leggi rientri dagli infortuni), con in campo dal via Manolas, De Rossi d Kolarov. Ancelotti invece ha gli uomini contanti e non si puo' inventar nulla, se non confermare il 4-4-2 canonico, con Fabian Ruiz recuperato in extremis in mezzo al campo e Mertens davanti in appoggio a Milik. Non passano neanche due minuti che i partenopei sono gia' avanti, con un gol meraviglioso per costruzione e finalizzazione: scavetto di Verdi per Milik, che controlla in corsa di tacco e insacca di forza. Ci si aspetterebbe una reazione di rabbia giallorossa ed invece il battito della Roma e' pressoche' piatto. A fare la partita e' sempre il Napoli (a fine primo tempo 66-34% il possesso palla a favore dei partenopei, 9-4 il computo dei tiri), con la Roma rintuzzata negli ultimi trenta metri piu' intenta a non prendere il 2-0 che a cercare il pareggio. Una fiammata ce l'ha Nzonzi al 18' di testa (poco fuori), anche se il francese e' irritante per atteggiamento, errori e intensita'. Cosi' al 31' il Napoli ha l'occasione del k.o, con Verdi che calcia su Olsen da pochi metri su assist di Mertens. Cinque minuti dopo il belga costruisce anche la palla del 2-0 di Milik, ma il gol viene annullato per fuorigioco millimetrico. Cosi' a trovare il gol, inaspettatamente, al 47' e' la Roma con Perotti su rigore, per un fallo ingenuo di Meret su Schick. L'argentino (che si era reso pericoloso anche in precedenza con un colpo di testa al lato) rimette cosi' le cose a posto per la Roma, con il Napoli che deve invece recriminare per una partita condotta in lungo e in largo, ma senza riuscire a sferrare il colpo del k.o.
L'allungo azzurro - I nodi pero' vengono al pettine ad inizio secondo tempo, dove nei primi dieci minuti il Napoli chiude i giochi. Al 5' Callejon mette dentro una palla tagliata, Olsen sbaglia completamente intervento e Mertens insacca solitario sul secondo palo. Con questo gol Mertens eguaglia due marcatori storici del Napoli: Cavani (78 gol in Serie A) e Vojak (103 gol nel Napoli). Cinque minuti piu' tardi Fabian Ruiz va via in velocita' a De Rossi, pesca in area Verdi che di piatto sinistro la mette a fil di palo. Sul 3-1 Ancelotti perde per una botta Mertens (fino a questo momento il migliore in campo) e mette dentro Ounas, Ranieri si gioca la carta Zaniolo per uno Schick che dire brutto e' dir poco. Il problema per la Roma e' che ci sono almeno due categorie di differenza a livello di voglia, carattere, personalita' e organizzazione di gioco. Il Napoli e' una squadra, la Roma un gruppo di giocatori allo sbando totale. Olsen prova a riprendersi su una punizione di Milik, Nzonzi si vede negare il gol dalla traversa di testa (su ribattuta su tiro di Cristante) e alla fine il Napoli fa anche poker con Younes, che in area semina il panico e segna di forza, sulla respinta di Olsen al suo primo tentativo. Sembra un massacro e per alcuni versi gli ci si avvicina anche. Finisce cosi', con il Napoli a palleggiare e la Roma a chiedersi perche' ci si possa ridurre cosi'. |
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