Nel 1147 Curcuris, con i comuni di Ales,
Albagiara, Gonnosnò, Pau e Villaverde faceva parte del giudicato di Arborea ed
era inserito nella curatoria di Parte Usellus che ebbe per capoluogo prima
Usellus e poi Ales.
Assieme ad altri comuni della diocesi
di Ales, nel 1638, istituì uno dei primi monti granatici della
Sardegna. Il 1770
fu un anno di crisi e nel monte erano custoditi solo 223 starelli di grano
mentre ne furono seminati 11,5. Da un documento dello stesso anno si rileva che
Curcuris era un paese tranquillo dove la delinquenza era pressoché inesistente.
Nell’agosto del 1792 il paese, che
allora faceva parte del marchesato di Chirra, fu uno dei trentun comuni che
presentarono ricorso contro gli aggravi feudali del marchese di Chirra. La
controversia si protrasse fino al 1837, anno in cui si raggiunse un compromesso.
Amministrativamente, Curcuris, nel
1834 apparteneva al marchesato di Chirra. Il tribunale aveva sede a Oristano e
comprendeva 17 mandamenti, compreso quello di Ales da cui il paese dipendeva. La
provincia di pertinenza era quella di Busachi con 81 comunità divise in otto distretti. Uno
dei distretti aveva sede ad Ales e comprendeva tra gli altri anche
il paese di Curcuris.
Nel dizionario del Casalis scritto da
Vittorio Angius si legge: “…. Il clima era fortemente malarico. Nel 1834 il
paese aveva 270 abitanti, divisi in 77 famiglie. Le donne lavoravano la lana e
il lino utilizzando 30 telai. Nel paese funzionava una scuola primaria. Nei
terreni, prevalentemente cerealicoli, si seminavano ogni anno 300 starelli di
grano, 80 di orzo, 50 di fave e 4 di legumi. Il patrimonio zootecnico era
formato da 2000 capi tra pecore, buoi, cavalli e maiali. Il formaggio prodotto
bastava appena per il consumo interno.”
Il Regio Decreto 19 marzo
1927 n° 909 sancisce l’aggregazione di Curcuris, con Pau e Zeppara, al comune
di Ales, provincia di Cagliari. Vi rimarrà fino al 1979, anno in cui riconquistò
l’autonomia amministrativa.