(Appunti della lezione del 13 Maggio 2002)
"Interconnessioni dinamiche".
Entriamo nel sesto ciclo di lezioni
"Interconnessioni dinamiche. Strutture gerarchiche e modelli
intelligenti" con il quinto ed ultimo quesito di Leonardo.
Quinto
quesito di Leonardo.
Nella lezione
"Centro di gravità impermanente"
abbiamo visto come elaborare un formalismo forte, efficiente ed
intelligente per creare oggetti tridimensionali. Ora resta da definire
come è possibile, all'epoca di Leonardo, trasmettere informazioni
tridimensionali in modo altrettanto efficiente ed intelligente.
Questo, però, sarà solo il punto di partenza
per vedere come sia possibile GESTIRE e ORGANIZZARE questo tipo di
informazioni. Arriviamo a definire un livello di "intelligenza" nella
organizzazione e gestione dei dati superiore a tutti quelli visti con i
4 quesiti di Leonardo (logica Raster, vettoriale, dati strutturati, dati
tridimensionali).
La
soluzione al quinto quesito. Il BLOCCO BASE.
Se voglio "trasmettere" cinque CUBI a distanza,
una possibilità è certamente quella di spedire sottoforma di codice il
LISTATO che descrive ciascuno dei solidi. Questo non è metodo
efficiente: la quantità delle informazioni da scambiare è molto grande e
per molti aspetti ripetitiva. La considerazione da fare è che stiamo
trasmettendo pur sempre dei CUBI, cioè lo stesso tipo di ENTITA'.
Questa considerazione consente di compattare moltissimo la
quantità di informazioni da trasmettere. Prima di tutto costruiremo un
CUBO BASE, una Shape con l'intero listato necessario a descriverlo.
Inviamo il listato del cubo base. Una volta che il pacchetto descrittivo
il cubo base arriva al destinatario, per comunicargli i rimanenti 4 cubi
non sarà necessario ripetere per intero altri 4 listati. E' sufficiente
indicare un punto base del cubo base e trasmettere le coordinate dei
punti dove "piazzare" il cubo base. In termini di trasmissione è
sufficiente spedire 1 solo listato intero più altre poche righe di dati.
Il guadagno in efficienza è evidente. Se i cubi non sono tutti uguali
è sufficiente inviare altre poche righe di dati relative alla SCALA,
alla ROTAZIONE (anche ad altri connotati come il colore etc.). Infatti
le operazioni congruenti con la natura del blocco base sono:
Localizzazione, Scala, Rotazione.
Anche in questo caso il vantaggio di adoperare il CUBO BASE non
diminuisce. In termini più generali parliamo di BLOCCO BASE.
Questo tipo di logica viene definita in diversi
modi: ASSOCIAZIONISMO, BLOCCHI (in ambiente AutoCAD), SIMBOLI, etc.
Abbiamo guadagnato molto in
efficienza del sistema,
ma questo risultato è solo una minima parte del vantaggio che il metodo
offre in termini di INTELLIGENZA. Ancora: questa logica ha delle
ricadute rilevanti al livello di progettazione.
I
vantaggi della logica oltre l'efficienza. Strutture gerarchiche.
L'organizzazione delle informazioni 3D secondo
il modello illustrato
- conferisce alla struttura delle informazioni
una "esplosiva" DINAMICA INTERNA, cioè la possibilità di introdurvi
dei mutamenti veloci ed efficienti.
- stabilisce una SINTASSI degli elementi
utilizzati.
- consente la creazione di LIBRERIE.
- stabilisce una relazione di DISCENDENZA tra
blocco madre e figli, quindi la creazione di MONDI COMPLESSI.
Costuzione del modello gerarchico. Quando si inizia la
costruzione di un modello di questo tipo, il punto di partenza consiste
nella creazione di uno (o più) BLOCCO BASE, siamo al livello dei
"primitivi". Poi il blocco base può essere moltiplicato ed impiegato ad
un livello successivo a quello primitivo. In questo passaggio il blocco
base può assumere diverse configurazioni, modificando opportunamente i
termini che lo descrivono. Le diverse configurazioni assunte dal
blocco base vengono definite ISTANCE. Non è possibile fare un RESHAPE
del blocco base ad un livello successivo al primitivo, cioè non posso
rompere la natura della ISTANCE. Questo è il vincolo che caratterizza le
ISTANCE. Continuando nella costruzione, possiamo unire delle
istance in AGGREGAZIONI
più complesse e utilizzare queste aggregazioni introducendole e
manipolandole a livelli successivi. In questa maniera si determina una
COSTRUZIONE GERARCHICA nella quale esistono delle precise relazioni di
discendenza tra elementi appartenenti ai diversi livelli.
Possiamo, ad esempio, chiedere di nascondere
alcuni livelli della gerarchia. Possiamo modificare elementi a monte e
verificarne le ricadute a valle. Possiamo arricchire degli elementi ad
un determinato livello ed immediatamente l'elemento sarà modificato in
tutte le ricorrenze. In generale, è possibile intervenire selettivamente
ai diversi livelli dell'ALBERO GERARCHICO.
Abbiamo creato un mondo di relazioni
sintattiche e performative, utilissimo in fase di analisi critica di un
oggetto di architettura. Qui il concetto di MODELLO, nel senso di
interconnessione di dati estremamente sofisticata, trova una piena
espressione. La potenzialità maggiore è quella di strutturare
dinamicamente i dati e la INTERATTIVITA' potenziale del modello. E' la
struttura gerarchica che consente di fare una serie di scelte relative a
molte variabili e di poterne verificare le conseguenze a tutti i
livelli.
Duplicità dell'intelligenza.
L'architettura è sempre rappresentativa
delle conoscenze, esiste sempre un rapporto biunivoco tra conoscenza e
progetto. Gli strumenti che abbiamo a disposizione ci influenzano e noi
influenziamo l'elaborazione degli strumenti. La questione fondamentale
oggi è quella di elaborare una architettura (e una capacità di lettura
dell'architettura) che tenga presente questo rapporto biunivoco tra
mezzi - strumenti e azione ...
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"La rivoluzione informatica in
architettura. Interattività".