NUMIDI  

I primi abitanti dell'attuale Algeria furono i berberi, tribù di cacciatori e allevatori di bestiame che dall'8000 al 2000 a.C., si stabilirono nella regione dell'Hoggar. Nel 1100 a.C. i fenici fondarono Cartagine, nell'Africa settentrionale (attuale Tunisia) ed entrarono in conflitto con i romani. Durante le guerre puniche, combattute tra Roma e Cartagine nel III e II secolo a.C., Massinissa, capotribù dei berberi che regnò dal 202 al 148 a.C., si alleò con Roma e fondò il primo regno d'Algeria: la Numidia 

Questa che fu governata da Giugurta nel 106 a.C. Questi era uno dei tre figli di Micipsa, a sua volta figlio di Massinissa. Alla morte del padre divise il regno con i due fratelli Aderbale ed Iempsale. 

Giugurta era considerato un alleato da Roma, avendo combattuto in Spagna con Scipione l'Emiliano. Uccise Iempsale e costrinse alla fuga Aderbale. Nel 112 a.C. prese Cirta e massacrò tutti gli italici. Solo allora venne dichiarato nemico di Roma. Iniziò la guerra prima con Quinto Cecilio Metello, detto il numidico, e poi con Mario e Silla. Alla fine venne sconfitto e portato a Roma in catene, ucciso nel carcere mamertino.

Ben governata da Roma, la Numidia divenne una provincia ricca, le sue città furono fortificate e la prosperità della sua produzione agricola le valse l'appellativo di "granaio di Roma".

Il declino dell'impero romano cambiò la situazione delle province d'Africa e nel III secolo d.C. permise l'affermarsi dell'indipendenza regionale e la crescita del movimento dei donatisti, setta cristiana del Nord Africa già avversata dalle autorità di Roma. Nel V secolo i vandali invasero la regione dando vita a un regno sulle coste nordafricane; quasi un secolo dopo, l'imperatore bizantino Giustiniano, che avrebbe voluto ricostituire l'antica grandezza dell'impero romano, sconfisse i vandali e riconquistò la Numidia.

Successivamente, nel VII secolo, il Nord Africa fu invaso dagli arabi che, dopo aver combattuto la strenua resistenza delle tribù berbere, affermarono l'Islam nella regione. La lunga fase del dominio arabo fu turbata dalla lotta interna tra dinastie rivali fino all'affermazione, nell'XI secolo, del dominio della dinastia degli Almoravidi e in seguito degli Almohadi. Durante il regno degli Almohadi, Tlemcen, capitale del regno, fu abbellita con ricche moschee e divenne il principale centro artistico e culturale islamico.

La fine del regno degli Almohadi nel 1269 coincise con l'acuirsi della competitività commerciale tra le città portuali del Mediterraneo; per ottenere la supremazia Algeri assoldò i corsari, pirati che si impadronivano delle navi mercantili e sequestravano gli equipaggi e i carichi per ottenerne il riscatto.

Nel XVI secolo gli spagnoli conquistarono alcuni porti del territorio nordafricano, tra cui Algeri, e imposero ai musulmani il pagamento di tributi. Gli algerini chiesero aiuto, Selim I, sultano dell'impero ottomano, califfo di tutto l'Islam, che inviò la sua flotta comandata dai corsari Baba'Arug e Khayr al-Din, detto Barbarossa. I corsari sconfissero gli spagnoli e nel 1518 Khayr al-Din fu nominato beylerbey, rappresentante del sultano in Algeria.

Data la distanza da Costantinopoli, capitale turca, Algeri fu governata come una provincia autonoma in cui l'ordine e la sicurezza interna furono affidati a guarnigioni turche di giannizzeri. La città accrebbe il suo predominio sul Mediterraneo divenendo centro della pirateria a cui gli stati europei pagavano pesanti tributi per ottenere protezione o riscattare i prigionieri.

I Berberi

L'Africa del Nord era anticamente popolata solo da gente berbera, che i greci chiamavano libici, gente di razza bianca dai tratti mediterranei, di cui non si conosce esattamente la provenienza, ma che si suppone di origine caucasica.
Un popolo indomito e fiero che, nel corso della storia, ha subito numerose invasioni, durante le quali è andato via via ritirandosi per difendersi nel profondo del deserto o arroccandosi sulle alte montagne.
Molti gruppi berberi invece, si amalgamarono con i popoli invasori e questo avvenne soprattutto nelle grandi città costiere. Questi movimenti di popoli hanno dato origine alla attuale distribuzione etnografica del Maghreb.

I Tuaregh

Sono berberi stanziati prevalentemente nella fascia centrale sahariana a cavallo di cinque nazioni, da sud di Agadez nello stato del Niger e a nord sino a In Salah in Algeria; ad ovest i tuaregh giungono fino a Tombouctou nel Mali e ad est fino al Fezzan libico. Numericamente, si calcola che i tuaregh non superino le 300 mila unità, di cui, però, la maggior parte vive ai margini del deserto vero e proprio .
I tuareg sono un popolo di allevatori di dromedari, noti per essere stati nel passato grandi carovanieri. La loro società è organizzata su base matriarcale.
La discendenza è infatti matrilineare, così come il quarto di nobiltà si acquisisce dalla donna e non dall'uomo. Sono generalmente monogami e la sola religione praticata è quella islamica, acquisita dopo la seconda invasione araba.

 

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