PRIVERNUM

Non sono note le origini di Priverno che si confondano con quelle degli altri insediamenti del periodo protostorico laziale. 

Rare testimonianze referibili all'età del Bronzo suggeriscono varie ipotesi, ma , in sostanza, Priverno entra nella Storia solo durante il periodo dell'espansione romana nel Lazio: allora appare come potente centro Volsco, conquistato da Roma sul finire del IV secolo a.C. con la conseguente distruzione dell'abitato. Di questi avvenimenti ci informa Tito Livio, mentre, Virgilio, in una visione poetica del tutto anacronistica, fa rivivere i fatti attraverso la bella immagine di Camilla

Non è stato ancora scoperto il sito della città Volsco, mentre è noto quello della colonia Romana di Privernum. Durante il II secolo a.C. questa sorse nella Valle dell'Amaseno, pure di Virgiliana memoria, in una posizione di controllo delle comunicazioni stradali fra la zona costiera Tirreno e la valle del sacco. I reperti archeologici di Privernum ( Tiberio e Claudio dei musei Vaticani; i busti di Alessandro e di Germanico dei musei Capitolini; i mosaici policromi attualmente depositati presso il Museo Nazionale delle Terme, ecc.) lasciano immaginare una cittadina ricca ed evoluta nel periodo che va dalla Repubblica al primo secolo dell'impero. Si ignorano le cause precise che provocarono la scomparsa di Privernum, ma alcune circostanze particolari lasciano supporre che la città fu distrutta durante la seconda metà del secolo nono, quando era, da tempo, sede vescovile, in una delle tremende incursione saracene. 

E' tradizione assai diffusa, e anche plausibile, che in quell'occasione il popolo di Privernum si rifugiò sulle colline circostanti la valle dell'Amaseno, dando origine ai diversi paesi che tuttora vi si affacciano, tra i quali l'attuale Priverno.

 

Parco Archeologico

 

A soli dieci minuti dal centro storico di Priverno, è l'area attualmente scavata territorialmente assegnabile all'antica città romana di Privernum.

I resti principali oggi fruibili e sui quali si sta incentrando l'attività di scavo, sono senz'altro quelli delle due ricche Dumus di impianto repubblicano, con strutture ben conservate sia delle aree abitate che di quelle dedicate ai giardini ed alle terme. Da queste abitazioni, certo appartenenti ai ceti dirigenti della città romana, provengono ricche pavimentazioni musive ed esposte, con appropriati apparati didattici al Museo di Priverno.

Fra queste, dalla casa più piccola, una eccezionale soglia policroma raffigurante un gioco di pigmei in ambiente egiziano (il tipo di pavimento, rarissimo, è detto appunto nilotico) e dalla Domus maggiore un emblema (ovvero il riquadro centrale di una pavimentazione) figurato policromo.



Interessante risulta inoltre il rimaneggiamento architettonico dell'assetto originale nel passaggio tra repubblica ed impero.

 

 

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