Samugheo

Paese e territorio
Le origini
Economia del paese
Leggende
Archeologia
Feste e chiese
Tradizioni e turismo
Credits
Home

Produzione tessile

Samugheo è centro rinomato in tutta la Sardegna per la fiorente produzione tessile. Questo paese, inoltre, ha il merito di aver trasformato l’attività artigianale in attività economica rilevante per l’economia locale.
L’attività artigianale tradizionale, così viva nell’ambito della vita quotidiana sarda, ha subìto, nella seconda metà dell’Ottocento, un forte regresso, ma questo tipo di attività rimase vitale in alcuni centri, tra i quali Samugheo: le stesse donne che producevano manufatti destinati al proprio nucleo familiare e al proprio fabbisogno, si dedicarono al commercio, vendendo i loro tessuti e le loro creazioni nelle fiere che si svolgevano in concomitanza con le grandi feste o svolgendo una vendita “ambulante”.

In questo modo i tappeti, gli arazzi, insomma il frutto del lavoro eseguito manualmente al telaio, acquistarono una certa notorietà facendo conoscere anche all’esterno di Samugheo le raffinatezze dei manufatti tessili.
Nonostante le difficoltà incontrate nel corso degli anni, l’attività produttiva è andata sempre più aumentando: gli esperimenti iniziali che hanno dato la luce ai primi laboratori tessili non ebbero il risultato sperato.


Tappeti, presine, cuscini e altri prodotti dell'artigianato tessile samughese

 Però era stata segnata una strada che da allora fu percorsa da molti, con fortuna sempre maggiore, e in questo modo, intorno agli anni ‘50 e ‘60, Samugheo si è affermato, anche a livello internazionale, come uno dei maggiori centri di produzione tessile in Sardegna, soprattutto per merito di alcune tessitrici con spiccate capacità imprenditoriali. I laboratori tessili che tuttora esistono a Samugheo sono innumerevoli; all’interno di essi vengono utilizzati i telai meccanici moderni, anche all’avanguardia; accanto a questi, in alcuni casi, sopravvivono ancora i telai tradizionali.

Il passaggio dalla tradizione all’innovazione ha seguito un po’ l’evoluzione dei tempi e i prodotti sono quelli richiesti dal mercato, soprattutto turistico (copriletti, tende, cuscini, stoffe e soprattutto tappeti), piuttosto che quelli tradizionali, come lenzuola, coperte, tovaglie, tipiche del corredo di ogni sposa sarda, oppure sacchi per il grano e per la farina, tovagliati da cucina, oggetti indispensabili nella vita quotidiana di un tempo, o i sacchi dei pastori e dei contadini (sas bertulas).

L’evoluzione si può osservare anche nel cambiamento dei colori utilizzati, perché ormai si ha a disposizione una vastissima gamma di colori, ottenuta grazie a nuove sostanze coloranti, mentre il campionario tradizionale era alquanto limitato e ottenuto mediante erbe e coloranti naturali. Nonostante questo cambiamento, l’incredibile effetto estetico dei manufatti realizzati a Samugheo è rimasto inalterato, con la preziosità dei disegni ereditati dalla tradizione e ancora ben presenti.

Il campionario delle tecniche utilizzate per l’esecuzione dei lavori è lo stesso che si può incontrare negli altri centri in cui è viva l’attività tessile: si tratta delle lavorazioni “a pibiones”, “a lizzos”, “a tauledda”, “a laoru” e “a un’indente”. Quest’ultima è molto praticata a Samugheo e dalla testimonianza di alcune anziane tessitrici si è venuti a sapere che, in passato, era la tecnica più utilizzata. 


Lizzos: tipica lavorazione samughese

Il suo nome deriva dal fatto che in ciascun dente del telaio viene fatto passare un solo filo di ordito. 

Per valorizzare ulteriormente questo patrimonio è stato realizzato, come detto, il Museo unico regionale dell’arte tessile, con la prospettiva di creare la sede del Parco scientifico-tecnologico con una sezione di ricerca sull’arte tessile e la proposta di aprire una scuola superiore ad indirizzo tecnico-artistico.

È stato inoltre ottenuto il marchio DOC per i prodotti tessili con la formazione di un consorzio cui hanno aderito numerose imprese.