Progettazione
organizzativa
Orario settimanale
delle lezioni :unità oraria 60’
Classi ordinarie( a tempo normale) 30 ore: 5 ore giornaliere al mattino
Classi
con sperimentazione della
Doppia
lingua (a tempo sperimentale)
33 ore: 5 ore giornaliere al mattino
3 ore pomeridiane per un giorno( Martedì)
classi
a tempo prolungato
38 ore : 5 ore giornaliere al mattino
3 ore pomeridiane per due giorni
(Martedì e Venerdì)
2
ore di mensa
tale
organizzazione del tempo\scuola, basata su un’unità oraria di 60
minuti,presenta alcuni svantaggi:un’estrema rigidità sul piano
didattico;cumulo di attività
nelle ore curricolari; unità oraria non commisurata alla capacità attentava
dei ragazzi.
Il
collegio dei docenti, pertanto,sfruttando le opportunità offerte
dal Regolamento sull’Autonomia,ipotizza una diversa articolazione del
tempo\scuola di alunni e docenti,
consente una maggiore flessibilità didattica e delibera di adottarla
in via sperimentale nella seconda parte dell’anno scolastico per valutarne
l’efficacia in vista di un’adozione definitiva in futuro.
Per
le esemplificazioni della nuova articolazione e dei possibili vantaggi si
vedano gli schemi allegati.
Il
collegio dei docenti delibera,inoltre, l’apertura pomeridiana della
scuola,in giorni e orari stabiliti e che verranno resi noti all’utenza,anche
per le attività facoltative di ampliamento dell’offerta formativa.
Ipotesi
orario flessibile
Flessibilità
dell’orario e diversa articolazione della durata della lezione (unità
oraria 50’)
Permette
una strutturazione del tempo\scuola in:
a)area
curricolare comune |
-
30 u.o. curricolari per il T.N.(pari a 25 ore
-
33 u.o. per il T.S.
(27,5 h)
-
36 u.o. (incluse le
compresenze) per il T.P. (30 h)
b)
attività
integrative obbligatorie:3 u.o. per ogni tipologia di classe da
utilizzare per
-
recupero\potenziamento
-
progetti
-
educazioni varie
c)
attività integrative elettive (laboratori)
-
3 u.o. per il T.N.
-
3,6 u.o. per il T.S:
-
2 u.o. per il T.P.
Complessivamente:
T.S
33+3+3,6=39,6 U.O. PER 50’=1980’
T.P.
36+3+2=41 U.O.+2 U.O. DI INTERSCUOLA(MENSA)+ 10’=2160’
Considerazioni
Il lavoro dei
docenti viene determinato sulla base del monte ore da recuperare, 3h
settimanali cioè 3,6 unità orarie, che si
possono considerare su base annua (118,8 unità
orarie all’anno).
Tali unità orarie
verranno utilizzate per:-integrazione obbligatoria;-integrazione elettiva.
Articolazione
della lezione in 50’
ampliamento
dell’offerta formativa |
Possibilità
di personalizzare i percorsi formativi (utile
anche ai fini orientativi) |
Spazio
al curriculum locale |
Ventaglio
più ampio di possibilità organizzative (classi
aperte,percorsi flessibili,etc.) |
Maggiori
opportunità di integrazione degli alunni |
Possibilità
di far emergere e collocare in spazi precisi Le
attività di recupero e di potenziamento ed i vari progetti |
Unità
di lezione più adeguata alle capacità attentive |
Eliminazione,
per il T.N. “sperimentale”, delle
unità-lezione curricolari pomeridiane |
Valorizzazione
ed ottimizzazione delle risorse personali e professionali |
Maggior
motivazione da parte di alunni e docenti |
Maggior
collaborazione nei C.d.C. e tra i docenti in generale |
Possibilità
di settimana corta,con sabato “ridotto” o “libero” |
Organizzazione
delle classi
Le classi prime
vengono formate secondo i criteri stabiliti
dal Consiglio di Istituto :
gli alunni vengono
suddivisi in fasce di livello in base alle schede della 5^ elementare in modo
da formare classi omogenee fra loro, ma eterogenee al loro interno.Si cerca,
nei limiti delle possibilità di esaudire le opzioni richieste all’atto
dell’iscrizione riguardo a tipologia di classe e lingua straniera.
I docenti vengono
assegnati alle classi secondo il criterio della continuità.
La classe resta
l’unità di riferimento stabile e continua nel tempo, ma
nell’organizzazione della didattica si farà ricorso anche ad aggregazioni
diverse che prevedono la rottura del gruppo classe e la formazione di alunni
aggregati con criteri diversi a seconda dell’attività e degli obiettivi da
raggiungere.
La flessibilità
dell’articolazione dei gruppi consente una maggiore diversificazione degli
approcci e quindi una individualizzazione degli interventi anche in funzione
del recupero e delle attività di approfondimento.
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