L'annunciazione dell'angelo a Maria Santissima

Compiuto il sesto mese da quel fatto
che data l'apparir del Precursore,
un nuovo annuncio l'angelo rivela
all'unica creatura già salvata.
È l'Ave alla potenza della Grazia
che in serbo da un eterno senza strappi
si schiude allo svelarsi ormai del tempo
per chiedere al tuo "si" la sua pienezza.
È nel messaggio ch'io ti porto a voce
la voglia del mio Dio di darsi un volto, 
scegliendo per se stesso una sua mamma.
Null'altro ha più da fare il mio servizio
se non di riferir quella risposta 
che invero già l'Altissimo conosce.

gaudiosi
I
II
III
IV
V
luminosi
I
II
III
IV
V
Non c'è nessuno a Nazaret per strada
che segua il volo ripido di un messo,
mandato ad una Vergine del posto
per chiedere l'ossequio del suo Fiat.
Nessuno fuor dell'angelo Gabriele
può raccontar l'idillio di un colloquio,
tessuto nella casa di Gioacchino
intorno a un Dio che chiede di esser uomo.
Son gli schiamazzi presso la fontana,
o forse è ancor lo strider delle seghe
che occultano agli indocili il mistero.
Non lascia quell'incontro un solo indizio
che mostri quasi il nuovo di Maria
diverso dal suo viver di ogni giorno.
dolorosi
I
II
III
IV
V
gloriosi
I
II
III
IV
V

Sandro Filipepi, detto il Botticelli

Annunciazione - 1489
Tempera su tavola, cm 150x156

Il dipinto fu realizzato per la chiesa del monastero fiorentino di Cestello in borgo Pinti (oggi nota come Santa Maria Maddalena de' Pazzi) all'incirca nella seconda metà del 1489, poiché la commissione fu affidata all'artista nel maggio di quell'anno. La scena è ambientata in un interno connotato dall'effetto prospettico del pavimento, mentre lo sfondo si apre su una suggestiva e pacata veduta di paesaggio, che rafforza il senso di drammaticità e la tensione spirituale espressa dalle due figure.

Il restauro è del 1987
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