V  Il Re sulla croce   (croce grande, corona di spine, iscrizione)

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo (27, 27-31. 35-50)

Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte.

Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!». E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo.

Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.

Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E sedutisi, gli facevano la guardia.

Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: «Questi è Gesù, il re dei Giudei».

Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.

E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!».

Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo.

Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia».

E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere.

Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!».

E Gesù, emesso un alto grido, spirò. 

Silenzio orante, cui seguono intenzioni spontanee

Canto

SOLO IN DIO                                                      

Solo in Dio riposa l’anima mia,
da lui la mia speranza.

1.     Lui solo è mia rupe e mia salvezza,

mia roccia di difesa, non potrò vacillare.

2.     In Dio è la mia salvezza e la mia gloria,

il mio saldo rifugio, la mia difesa.

3.     Confida sempre in lui, o popolo:

davanti a lui effondi il tuo cuore.

4.     Poiché il potere appartiene a Dio,

tua, Signore, è la grazia.

Prefazio della solennità di Cristo Re

È veramente cosa buona e giusta,

nostro dovere e fonte di salvezza,

rendere grazie sempre e in ogni luogo

a te, Signore, Padre santo,

Dio onnipotente ed eterno.

Tu con olio di esultanza

hai consacrato Sacerdote eterno

e Re dell’universo il tuo unico Figlio,

Gesù Cristo nostro Signore.

Egli, sacrificando se stesso

immacolata vittima di pace sull’altare della Croce,

operò il mistero dell’umana redenzione;

assoggettate al suo potere tutte le creature,

offrì alla tua maestà infinita

il regno eterno e universale:

regno di verità e di vita,

regno di santità e di grazia,

regno di giustizia, di amore e di pace.

E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli,

ai Troni e alle Dominazioni

e alla moltitudine dei Cori celesti,

cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria:

Santo, Santo, Santo il Signore… 

Padre nostro.

Ave Maria.

Gloria.

Preghiamo

Ascolta, o Padre, il grido del tuo Figlio che, per stabilire la nuova ed eterna alleanza, si è fatto obbediente fino alla morte di croce; fa’ che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua Passione, per partecipare alla gloria della sua risurrezione.

Egli è Dio e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Amen.


I Il Re nato a Betlemme
II   Il rifiuto della regalità terrena
III  L’ingresso trionfale del Re
IV   Il processo al Re
V Il Re sulla croce

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