Il dio Khonsu è il giovanile dio della luna. E' generalmente rappresentato in sembianze umane e, dal momento che incarna una divinità del cielo, può anche assumere l'aspetto di un aquila. Generalmente indossa un abito aderente e lungo e un collare. Il capo di Khonsu è rasato, tranne che in un tempio in cui è rappresentato con un ciuffo di capelli che rappresentano la giovinezza e la regalità. Sul capo porta la falce della luna nuova che contiene la sfera della luna piena. Le storie sulla sua genealogia variano. A Tebe ritenevano che fosse il figlio adottivo del dio Amon e della consorte Mut. Il significato del suo nome è "l'errante", con riferimento al cammino della luna attraverso il cielo ed egli era l'ammiraglio dei destini umani. Il suo colore è il bianco argento della luna.
Khonsu è la
sintesi della bellezza giovanile. Egli è larchetipo dello
stupore giovanile e della spontaneità che cè in tutti
noi. Come in molti fanciulli e giovani, la sua radiosità è
accresciuta dalla scarsa conoscenza del mondo. La sua bellezza
nasce infatti dalla inconsapevolezza dellimpatto che egli
ha sul mondo che lo circonda. Come la luna, che segue il suo
corso divino attraverso i cieli, Khonsu è potente perché segue
il suo divino cammino celeste. Egli rappresenta semplicemente se
stesso.
Benché le prime testimonianze su Khonsu gli attribuiscano una
natura più aggressiva e sanguinosa, egli era generalmente
considerato una divinità benevola con speciali poteri
terapeutici, gentile e compassionevole. Essendo la fanciullezza linizio
della vita, nellantico Egitto si riteneva che limmagine
del divino fanciullo contenesse il potente seme di tutti i
principi futuri. La figura giovanile più venerata era quella del
fanciullo Horus benché molte altre divinità
giovanili fossero a loro volta significative. Khonsu, come altre
divinità di fanciulli, rappresenta il potenziale che noi tutti
abbiamo di conseguire la nostra finalità divina e di diventare
ciò per cui siamo stati creati.
In quanto divinità
della luna, Khonsu era visto come un dio errante e un navigatore
che tracciava un percorso attraverso il cielo notturno ed era
conosciuto come colui che attraversa il cielo in una barca. Per
gli Egiziani la luna era il sole che risplende di notte
e il suo viaggio era accompagnato dalladorazione di
babbuini e sciacalli. Lassociazione tra i babbuini e la
luna rendeva questi animali sacri a Khonsu. Uno dei ruoli del dio
si riteneva fosse quello di delineare il destino individuale e di
calcolare la lunghezza della vita e la differenza tra il destino
umano e la finalità divina che egli tracciava risultava palese.
Noi abbiamo larbitrio di scegliere consapevolmente il
nostro cammino; numerose sono le rotte che possiamo seguire e che
ci condurranno al conseguimento dei nostri fini ultimi. Tuttavia,
quando diamo ascolto ai nostri intimi propositi e rimaniamo
fedeli alla nostra vera natura le scelte che facciamo avranno una
maggiore corrispondenza con il nostro supremo destino. Quando
navighiamo nelle acque è preferibile remare con le correnti a
favore piuttosto che contro di esse. Khonsu ci raccomanda di
viaggiare con lo stupore dellinnocenza e di arrenderci al
piano divino che noi stessi abbiamo creato in collaborazione con
luniverso. Noi tutti abbiamo sempre una possibilità di
tracciare il percorso più felice e viaggiare in uno stato di
grazia.
Le capacità curatrici di Khonsu includono il potere dellesorcismo. La sua immagine era invocata per allontanare i demoni e ripristinare larmonia; le persone sofferenti e possedute che vivevano in Egitto e fuori dallEgitto invocavano Khonsu per purificarsi dai propri conflitti interiori. Secondo una testimonianza una statua di Khonsu venne utilizzata per scacciare un demone dal corpo di una principessa Siriana. Il padre riconoscente restituì allora la statua allEgitto con grande dispiego di sfarzo e celebrazioni, oltre a magnanime offerte al dio per il servizio prestato.