MAAT: La Dea dell'Armonia Cosmica

La dea Maat è spesso rappresentata come una donna con una piuma di struzzo sul capo, ma a volte è semplicemente simboleggiata dalla singola piuma. In genere La dea è raffigurata in piedi, sebbene occasionalmente sia dotata di ali e sieda sui talloni. I faraoni si investirono del diritto al trono dichiarando che il loro governo sosteneva le leggi dell'universo che Maat incorporava. La saggezza di questa divinità era determinante per la valutazione della morte, poiché permetteva a coloro che avevano condotto una vita irreprensibile di entrare in paradiso. La sua influenza regolava le materie legali e creava il buon senso, mantenendo ordine ed equilibrio nel mondo. L'esistenza di Maat rese possibile la vita e, dove possibile, la continuazione della vita dopo la morte. I suoi colori sono il bianco e il malva.

 

Ordine Cosmico e Giustizia

La dea Maat è la personificazione dell’ordine e dell’equilibrio di tutte le cose. Ella divenne nota in quanto figlia del dio sole Ra e si diceva che si
trovasse “nelle narici di Ra”, forse per indicare che le leggi della creazione e le leggi dell’armonia cosmica sono inestricabilmente legate. Maat era ritenuta la moglie di Thoth, il giudice degli dei, e rappresentava le qualità umane di equità, giustizia e legalità, come anche le forze dell’ordine divino. Ella fornì una struttura e un fondamento che puntellavano la natura dell’intera creazione, e forse per questo era anche descritta come “il cibo e la bevanda di Ra”.
Il nome di Maat e le qualità ad ella associate divennero per gli Egiziani una parte essenziale della legge e della giustizia. I giudici erano noti come i sacerdoti di Maat e i faraoni si volevano legati a lei, dichiarando di essere rappresentativi dell’ordine divino. Maat era una delle innumerevoli divinità che investivano il faraone del diritto a regnare e ad assumere i mortali incarichi del governo e della promulgazione delle leggi.

 

Maat nella Camera del Giudizio

Maat è spesso rappresentata mentre esplica un ruolo fondamentale nella Camera del Giudizio. Si riteneva infatti che quando qualcuno moriva la sua anima passasse attraverso la Camera del Giudizio per sottoporsi alla sua valutazione prima di proseguire per l’aldilà. Il dio sciacallo Anubi avrebbe soppesato il cuore del defunto sulla “bilancia di Maat” in presenza di Osiride e del consiglio dei quarantadue giudici. Dall’altra parte della bilancia veniva posta “la piuma di Maat”, che di per sé simbolizzava la verità. Gli Egiziani equiparavano infatti la verità, l’onestà e la bontà alla leggerezza di una piuma, immaginando che una persona dotata di un’anima sincera fosse anche dotata di un cuore leggero. Se il defunto aveva vissuto una vita onesta e buona, la bilancia sarebbe rimasta in equilibrio; altrimenti, si sarebbe sbilanciata dalla parte del cuore.
Lo stesso cuore era un simbolo di vita, Si riteneva che il corpo morisse perché il cuore era logoro. Questo organo era generalmente lasciato nel corpo durante il processo di imbalsamazione, contrariamente agli altri organi interni che venivano conservati in una serie di vasi. Il cuore era infatti ritenuto essenziale per la continuazione della vita dopo la morte. Per aiutare il defunto nel processo del giudizio, tra le bende della mummia veniva posto un amuleto, lo “scarabeo del cuore”, nella speranza che esso preservasse il cuore dal dare un rapporto sfavorevole della vita della persona. Il cuore era rappresentativo del carattere di una persona, ivi compresi le sue emozioni e il suo intelletto.

 

La Bilancia di Maat

L’immagine della bilancia simbolizza ancor oggi la legge, l’ordine e il processo di giustizia nel mondo moderno e ricorre come emblema internazionale del sistema legale. Anche nell’astrologia occidentale il segno della Bilancia è quello che incarna in sé il più alto raziocinio e la giustizia, cosa forse non così sorprendente dal momento che la moderna astrologia ha le proprie origini nel Medio Oriente e nell’Africa del nord.

 

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© 2000 Sara Rinaldo