San Francesco d'Assisi, Cantico delle creature (1224)

 

Il famoso Cantico delle creature venne composto, secondo la tradizione nel 1224, quando il santo ricevette una visione divina, che lo rese certo della salvezza eterna.

 

Nel nostro libro di testo (Baldi e altri, Dal testo alla storia. Dalla storia al testo, Paravia 1993) c'è un'esauriente esposizione delle diverse interpretazioni del testo, che non è così ingenuo e semplicistico come sembra, ma rivela profonde e dense radici teologiche

 

Viene segnalata l'importanza della preposizione «per», usata per la prima volta a v. 10 in relazione alla Luna («Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle»), che nasconde diverse concezioni teologiche.

Tale preposizione viene utilizzata come

Anche perché non si escludono l'una con l'altra (sembra quasi che il santo abbia voluto 'giocare' con la polisemia insita nella preposizione), è difficile prendere posizione per l'una o per l'altra ipotesi, ma ciò che resta comunque certo è una importante novità, che risulta essere anche quella più corretta dal punto di vista dottrinale: sembra che il Santo abbia voluto suggerire che tutto il creato è buono, perché tutto è stato creato da Dio e tutto quindi può riportare a Dio, svolgere il ruolo di mediazione fra Dio e l'uomo.

 

La particolarità  è che non sempre questa concezione aveva predominato, soprattutto a causa dell'eresia càtara (e, a volte, a causa di alcuni fraintendimenti anche all'interno della gerarchia ecclesiastica): questi vedevano in ogni aspetto del reale collegato con il corpo e con la materialità in genere un male per l'uomo, un contatto con il demonio da evitare assolutamente.

 

Ad esempio cadde in questo equivoco anche Jacopone da Todi, che per mancanza di dottrina e a causa delle vicende che segnarono la sua vita, nelle sue opere esaltò la morte e vide sempre con sfiducia e angoscia la bontà di Dio e del creato.

 

La 'soluzione' proposta da san Francesco (che non sarà così lontana da quella di Dante) rappresenta quasi un'eccezione, perché in qualche modo ritroviamo la medesima impossibilità di vedere il creato (quindi anche le ricchezze, l'amore per una donna, il potere, ...) orientato verso Dio anche in alcune liriche della letteratura provenzale e della scuola siciliana, per poi approdare drammaticamente in Petrarca.

 

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  Altissimu, onnipotente bon Signore,
tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.

  Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu Te mentovare.

  Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.
  Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.

 Laudato si', mi' Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.

  Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua.
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si', mi Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

  Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.

  Laudato si', mi Signore, per quelli ke perdonano per lo Tuo amore
et sostengono infirmitate et tribulatione.

  Beati quelli ke 'l sosterranno in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

  Laudato s' mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.

  Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.

 


 

In tempi recenti il Cantico viene messo in musica da Angelo Branduardi nel suo album, intitolato L'infinitamente piccolo che è dell'anno 1999.

 

Se hai la possibilità di ascoltarla, la prima canzone dell'album si intitola Il Cantico delle Creature, che il cantautore reinterpreta liberamente in questo modo:

 

A te solo Buon Signore

si confanno gloria e onore

a Te ogni laude et benedizione

a Te solo si confanno

che l'altissimo Tu sei

e null'omo degno è

Te mentovare.

 

Si laudato Mio Signore

con le Tue creature

specialmente Frate Sole

e la sua luce.

Tu ci illumini di lui

che è bellezza e splendore

di Te Altissimo Signore

porta il segno.

 

Si laudato Mio Signore

per sorelle Luna e Stelle,

che tu in cielo le hai formate

chiare e belle.

 

Si laudato per frate vento

aria, nuvole e maltempo,

che alle Tue creature

dan sostentamento.

 

Si laudato Mio Signore

per sorella nostra Acqua

ella è casta, molto utile

e preziosa.

Si laudato per Frate Foco

che ci illumina la notte

ed è bello, giocondo

e robusto e forte.

 

Si laudato Mio signore

per la nostra Madre Terra

ella è che ci sostenta

e ci governa.

Si laudato Mio Signore

vari frutti lei produce

molti fiori coloriti

e verde l'erba.

 

Si laudato per coloro

che perdonano per il Tuo amore

sopportando l'infermità

e tribolazione

e beati sian coloro

che cammineranno in pace

che da te Buon Signore

avran corona.

 

Si laudato Mio Signore

per la Morte Corporale

che da lei nessun che vive

può scappare

e beati saran quelli

nella Tua volontà

che Sorella Morte

non gli farà male.


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