|
discordante sul Flysch Numidico ed è ricoperta
a sua volta dalle Argille Brecciate, dai depositi della Serie Gessoso-Solfifera
e direttamente dalle marne ed arenarie plioceniche. L’età, indicata da
microfaune appartenenti alla cenozona a Globorotalia
menardii
di Cati
et alii (1968), è Tortoniana. La foto 3 mostra particolari
strutture sedimentarie (clay chips) presenti
nelle torbiditi arenacee della formazione Terravecchia.
A.B.
II
Al
tetto della formazione Terravecchia sono presenti brecce argillose, a
stratificazione indistinta, contenenti esotici di dimensioni da
decimetriche a centimetriche della Formazione di Polizzi e del substrato
Numidico, denominate da Ogniben (1954) A.B. II.
-
SERIE SOLFIFERA & A. B. III -
La
Serie Gessoso-solfifera è una successione di sedimenti prevalentemente
evaporitici di età Messiniana, compresi fra le marne e le argille del
Tortoniano sup. e la formazione dei Trubi del Pliocene basale, depostesi in
corrispondenza della “crisi di salinità” che
ha interessato
l’area Mediterranea ( DECIMA E WEZEL, 1971).
TRIPOLI
Si
tratta di diatomiti bianche, sottilmente laminate, con microfaune oligotipiche
discretamente abbondanti (per esempio associazioni a Globigerinoides
obliquus), ricche di impronte di pesci. E’ un deposito pre-evaporitico
relativo ad un ambiente marino a circolazione ristretta. Presenta facies
differenti, distribuite in base alla posizione all’interno di un bacino
di sedimentazione dal fondo articolato: a volte, infatti, si presenta costituito
da diatomiti bianche fogliettate |
|
facilmente sfaldabili secondo piani paralleli (foto 4), altre volte da un’alternanza di diatomiti compatte e sedimenti
marnosi di color marroncino ricchi in foraminiferi. Tale formazione affiora a
Casa Mammana e a sud di Salinella e presenta un contatto netto con le
sottostanti sabbie e argille Tortoniane su cui
poggia in concordanza. La formazione passa verso l’alto ad
A.B. III e Gessi.
CALCARE
DI BASE
Affiora
a tratti, come il Tripoli, a causa della marcata giacitura lenticolare. Sono
stati cartografati solo gli affioramenti di spessore compatibile con la scala
del rilievo, in molti casi affioramenti di modesto spessore non sono stati
riportati in carta. A volte la formazione si presenta in grandi blocchi
discontinui, mal stratificati, vacuolari ed intensamente fratturati; altre volte
si presenta in banchi calcarei bianco-grigiastri a laminazione parallela.
La presenza di cavità carsiche testimonia il lungo periodo di esposizione
subaerea, subita dalla Serie Solfifera, conclusasi con la trasgressione dei
Trubi. Spesso il calcare è mineralizzato a zolfo a causa della presenza delle
sottostanti formazioni Terravecchia e Tripoli, ricche di sostanza organica;
quest’ultima sviluppava il metano, che
risalendo riduceva il gesso mineralizzando il sottostante
calcare di base. Secondo BUTLER et
al.,1995 il calcare di base è un deposito relativo a zone di alto
strutturale, in cui, per la presenza di basse colonne d’acqua, si raggiungeva
la concentrazione necessaria per la precipitazione dei carbonati. La
discontinuità degli affioramenti e la loro collocazione sembrerebbe confermare
questa ipotesi.
|
|