All’interno della successione sono riconoscibili   diverse   discontinuità  stratigrafiche.  Dal punto di vista litologico, in questo ciclo sedimentario i termini regressivi sono molto più sviluppati di quelli trasgressivi e coprono un intervallo stratigrafico che và dal Pliocene inf. al Pliocene medio  o, secondo datazioni più recenti, medio-superiore. 

CONGLOMERATI GRIGI

Si tratta di conglomerati di color grigio a matrice carbonatica  ricchi di bioclasti di pettinidi e ostreidi e con clasti prevalentemente quarzosi di dimensioni da millimetriche a centimetriche; affiorano in una grossa lente disposta lungo una dorsale E-W (foto 7). Questa unità rappresenta il livello di base della successione del ciclo Pliocenico ed è l’unico deposito a carattere chiaramente trasgressivo. Lungo il settore settentrionale della sinclinale di Centuripe i conglomerati poggiano discordanti  sulle   sottostanti marne Tortoniane e passano verso l’alto alle “Marne argillose azzurre”. In  località  “Ex  Feudo Criscinà”  tale orizzonte risulta duplicato tettonicamente ad opera di una faglia inversa a vergenza meridionale. I conglomerati  si presentano notevolmente tettonizzati e mostrano inclinazioni elevate (fino a 60° ).

MARNE ARGILLOSE AZZURRE

Sono costituite da argille marnose o marne argillose azzurre o grigie, a frattura concoide; la stratificazione è visibile solo laddove sono presenti intercalazioni  sabbioso-arenacee. Queste ultime raggiungono spessori variabili e presentano facies differenti nei vari affioramenti. A  M. Callo, ad 

esempio, i livelli arenacei si presentano compatti in strati di notevole continuità laterale  costituiti da uno scheletro arenaceo quarzoso con cemento carbonatico contenente elementi più grossolani e bioclasti di Pettinidi. Negli altri affioramenti le caratteristiche di questi  depositi  sono  alquanto  uniformi   e  si  differenziano   da quelle precedentemente descritte per l’assenza di frammenti di organismi litoranei e di elementi quarzosi grossolani. La cenozona presente è la Globorotalia puncticulata con notevole sviluppo della Globorotalia Padana (DI GRANDE et al., 1976). Dal punto di vista cronostratigrafico coprono la parte alta del Pliocene inferiore e tutto il Pliocene medio e poggiano, con un contatto netto, sui conglomerati basali o sulla  sottostante formazione dei Trubi. Le marne argillose azzurre alla base mostrano orizzonti solidali con i sottostanti Trubi, ed una porzione medio-alta meno deformata, come già segnalato in DI GRANDE et al., 1976. I livelli discordanti sugli orizzonti basali sono, a loro volta, caratterizzati nell’intervallo inferiore  da giaciture con inclinazione degli strati che raggiungono anche i 40°, mentre i livelli sommitali di passaggio alle sovrastanti sabbie presentano inclinazioni massime di 10° (foto 8). Tali differenze di giaciture  sono  state  precedentemente  giustificate   dalla  diversa posizione dei livelli basali e sommitali nell’ambito della sinclinale di Centuripe, rispettivamente lungo i fianchi ed al nucleo delle strutture. L’evidenza diretta di terreno  di contatti  bruschi fra gli  intervalli  a diversa inclinazione ha suggerito la presenza di due discordanze all’interno delle marne argillose azzurre che, seppure non

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