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sempre chiaramente identificabile, per
l’omogeneità delle litologie a contatto, comporterebbe la divisione del ciclo
infra-mediopliocenico in:
1) intervallo inferiore solidale con i Trubi e maggiormente deformato,
costituito dai livelli marnosi e dai sottostanti conglomerati;
2) un intervallo mediano mediamente deformato costituito da parte delle “marne
argillose azzurre” e dalle intercalazioni arenacee; quest’ultime, ad W
di Serra Scalazza, passano lateralmente ad una alternanza di livelli marnosi ed
arenacei.
3) un intervallo superiore, meno deformato che sutura le sottostanti strutture
tettoniche. Questo ciclo comprende la porzione apicale delle “marne argillose
azzurre” che, a M. Callo, passa eteropicamente ad un’alternanza di livelli
marnoso-arenacei, e le sovrastanti sabbie plioceniche che, verso sud, passano ad
“alternanza di marne ed arenarie”.
La prima discordanza avrebbe un’età infrapliocenica. La seconda è di
presumibile età mediopliocenica e andrebbe a separare gli orizzonti delle marne
argillose azzurre presenti al tetto delle intercalazioni arenacee da quelli
posti al letto; quindi le intercalazioni arenacee costituiscono il marker
stratigrafico che
permette
di individuare i due intervalli marnosi e di identificare la posizione della
discordanza. Laddove mancano gli orizzonti arenacei la distinzione fra i due
livelli marnosi risulta estremamente complicata.
ALTERNANZA
DI MARNE ED ARENARIE
Il
passaggio da “Marne argillose azzurre” ad “Alternanza di marne ed
arenarie” avviene per progressivo arricchimento, verso l’alto, delle
intercalazioni sabbioso-arenacee.
Lungo la strada Catenanuova-Centuripe la
transizione è ben osservabile: si può notare, infatti, un’alternanza di
arenarie
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quarzose gradate ricche di tracce di bioturbazione (foto
9)
passanti verso l’alto a sabbie e ad argille (foto
10). Trattandosi
di un passaggio graduale il limite inferiore, piuttosto incerto, è stato
collocato in corrispondenza di un’aumento dell’acclività del pendio; il
limite superiore, è segnalato dalla presenza di un netto stacco
morfologico, sotto l’abitato di Centuripe,
e cade in corrispondenza della scomparsa dei livelli
marnosi azzurri, che vengono sostituiti da giunti argilloso-siltosi di colore
prevalentemente bruno. (DI GRANDE et
al., 1976). Esso è ben esposto al Km 10 della strada
Catenanuova-Centuripe (foto 11). L’età è mediopliocenica con faune date
da Globorotalia
bononiensis e Anomalinoides
helicinus.
In località Piano Pozzi, sono state riscontrate “tracce di fuga” di
organismi infaunali (foto 12) spiegabili con la deposizione di uno strato
accumulatosi rapidamente (BOSELLINI, MUTTI, RICCI LUCCHI “ROCCE E SUCCESSIONI
SEDIMENTARIE”) (in figura). Ciò può essere relazionato ad input fluviali che
scaricavano notevoli quantità di sedimenti sulla piattaforma continentale
costringendo, quindi, ad una rapida risalita gli organismi che vivevano
nell’interfaccia acqua-sedimento. Questo genere di tracce costituiscono
un’ulteriore conferma di un ambiente di deposizione subtidale, come mostra la
figura.
ARENARIE
E SABBIE GIALLE
Vicino
all’abitato di Centuripe si osserva, in basso, una successione di arenarie
quarzose gradate, di sabbie quarzose grossolane e subordinatamente, di argille
siltose in strati centimetrici; verso l’alto si hanno bancate arenacee di
color giallastro a granulometria media o grossolana, generalmente mal classate,
talvolta con tracce di bioturbazione e lenti di ostreidi e pettinidi. Sono
presenti cenozone a Globigerinoides
spp. e
Ellphidium spp; il contenuto fossilifero è sufficiente solo a
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