CROSS, VANDELLI BATTE
PONTONI A
Daniele Pontoni e Luca
Bramati sembrava la giornata buona per ripetere le gesta del passato. Ma
non hanno fatto i conti con la nouvelle vague del cross italiano, Valeriano
Vandelli. Il 23enne modenese si è imposto a sorpresa nel 3° Gp Geofor,
gara internazionale di ciclocross, riuscendo a battere nientemeno che Daniele
Pontoni, grande favorito della vigilia. Il ragazzo di Serramazzoni (Mo), si è
portato al comando della gara subito dopo il via, sotto una pioggia battente.
Con lui il veterano Luca Bramati che
ha retto il suo ritmo fino a quattro giri dal termine. Solo a quel punto è
rinvenuto sulla coppia di testa Daniele Pontoni. Ma mentre Bramati ha perso
contatto, Vandelli è riuscito a mantenere il comando fino al traguardo.
"Battere i migliori su un percorso insidioso è una soddisfazione
grandissima - ha detto Vandelli - E' un risultato che mi dà morale per essere
protagonista in Coppa e vestire la maglia azzurra al Mondiale
belga di Zolder in
febbraio". Tra le donne dominio incontrastato della campionessa del mondo,
la tedesca Hanka Kupfernagel davanti alle azzurre Turcutto e Bortolin.
LA STAGIONE PIU' AMARA
La stagione più amara del ciclismo italiano è
finita. Per gli azzurri le competizioni del 2001 cominciano subito male: in
Coppa del Mondo Mario Cipollini avrebbe
potuto far sua la Milano-Sanremo, però alla fine nel podio più alto va Erik
Zabel, che per la quarta volta nella sua carriera trionfa nella più
famosa classica italiana. I corridori azzurri si rifanno solo parzialmente
con Gianluca Bortolami, che
trova il tempo di vincere nel Giro
delle Fiandre. Ma le luci della ribalta non illuminano la prestazione
di Franco Ballerini nella Parigi-Roubaix:
la domenica di Pasqua sui pietroni dell’Alta Francia, in un clima da vero
Inferno del Nord, regala al luogotenente Knaven
la gioia che vale una carriera. Vainsteins e Musseuw gli fanno compagnia sul
podio, tutto marchiato Domo Farm Frites. A Liegi ancora delusioni per i
corridori italiani: Oscar Camenzind beffa Davide Rebellin e Francesco
Casagrande. I due corridori sono protagonisti assoluti sulle scivolose piste
delle Ardenne, dove fanno
la corsa, ma vincono gli altri.
L’Amstel Gold Race, il
sabato degli olandesi che non sfugge al suo copione preferito e premia un
atleta di casa: Erik Dekker.
Dietro al tulipano scatenato, spunta un inatteso ma grandissimo
Lance Armstrong. Al termine di una Amstel tra le più affascinanti di
sempre. San Sebastian respinge
l’assalto degli italiani, e fa rinascere il mito di Laurent
Jalabert. Jaja urla tutta la sua gioia, Casagrande
e Rebellin
ancora coi primissimi ma ancora infilati dall’astuzia del francese.
Amburgo attendeva la volata imperiosa di Erik Zabel ed Herr Sanremo non
manca l’appuntamento col pubblico amico. Erik
Dekker conquista un insperato terzo posto allo sprint, e comincia a
puntare il Trofeo finale. A Zurigo
si parla italiano e d’autore. Paolo Bettini è l’unico che non si
inchina alle devastanti accelerazioni di un assatanato Ullrich
e alla fine lo batte in volata. Il Grillo della California torna a vincere
in Coppa del Mondo dopo il successo alla Liegi Bastogne Liegi del 2000. La Parigi
Tours tifa per Richard
Virenque. Il francese dello scandalo s’inventa una fuga d’altri
tempi, pianta in asso i compagni d’avventura e resiste stoicamente al
ritorno del gruppo. La sua gioia finale è una delle pagine più belle della
stagione 2001, che riabbraccia definitivamente la classe di Virenque.
L’ultimo atto della Coppa del Mondo è il giorno della rivincita che Danilo
Di Luca aspettava da tempo. L’abruzzese fa esplodere la sua classe
sui pedali e vince da mattatore, cercando il guizzo solitario a più riprese
prima di dominare Figueras in volata. Erik
Dekker si laurea vincitore della Coppa
del Mondo 2001.
Al Giro d’Italia esplode
lo scandalo doping
di Sanremo ma anche la stella di Gilberto
Simoni. Sulle orme del compaesano illustre Francesco
Moser, il trentino vince la corsa rosa. L'84esimo Giro d'Italia parte
da Pescara. Sul lungomare, battuto dal vento, la spunta Rik Verbrugghe, il
vincitore del prologo a cronometro. Dopo il successo alla Freccia
Valone, l’astro belga mette le mani sulla prima rosa. A Francavilla
a Mare termina, in discesa e contro un muretto, l’avventura di Francesco
Casagrande, mentre vince un outsider di lusso, Rastelli.
I giorni successivi sono caratterizzati dal bis di Hondo a Lucera e Potenza.
Il primo arrivo in salita fa sorridere Danilo Du Luca. Mentre nella
cittadina laziale di Nettuno dice Quaranta. Ma a Rieti, il giorno dopo, ecco
la puntuale vendetta di Mario Cipollini. Montevarchi fa invece felice Zanini.
Maciste mette tutti in fila. Il giorno dopo, a Reggio Emilia, s’impone
Caucchioli. A Rovigo Cipollini coglie il suo 32° successo al Giro
d’Italia.
Lubiana è
buona per Zanette,
mentre Gorizia parla spagnolo con Garcia
Lastras. Tosatto coglie la soddisfazione di salire sul podio più
alto A Montebelluna. Mentre Simoni ringhia alle spalle della rosa di Frigo.
Arriva il gran giorno di Passo
Pordoi. Più di centomila appassionati sui tornanti, molti giungono
dal Trentino e aspettano il volo di Gilberto
Simoni, che regala la vittoria di tappa al messicano Perez
Cuapio, ma conquista la maglia rosa.La tappa di Arco sarà ricordata
per i cazzotti di Wladimir Belli ad un tifoso. Belli viene espulso dal Giro.
La Sirmione-Salò,
a cronometro, è il miracolo di Gilberto Simoni, che resiste all’assalto
di Frigo. A Parma vince Quaranta, a Sanremo c'è il Caucchioli bis. Ma poi,
prima del tappone di S’Anna di Vinadio, il blitz dei Nas manda la carovana
del giro nel caos: scoppia lo scandalo doping, che rischia di far terminare,
in un salone d’albergo, l’84o Giro d’Italia. Annullato il tappone di
S’Anna, la 4 vittoria di Cipollini
riporta una relativa quiete nella carovana. Mentre Frigo
è cacciato dal Giro (doping). Ad Arona
trionfa Simoni,
che il giorno dopo viene incoronato vincitore a Milano.
Casagrande
Con pochi italiani in gara, molti team non sono stati invitati dagli
organizzatori francesi, incomincia il Tour
de France 2001. Dove Lance
Armstrong a Parigi cala il tris, dopo le vittorie del 99 e del 2000.
Sulle strade della Francia, Italbici va alla deriva. L'avventura comincia a
Dunquerque: il breve prologo a cronometro assegna a Christophe
Moreau la prima maglia gialla. Ma Armstrong, terzo, e Ullrich,
quarto, mostrano subito gli artigli. Erik Zabel centra la prima volata a
Boulogne sur Mer. Anversa veste di giallo Marc Wauters. A Seraing rispunta
un poderoso Zabel,
che nemmeno gli strappi sulle Ardenne provocano fastidi. Mentre Stuart
O’Grady sale al comando della classifica generale. La battaglia di
Verdun fa risplendere il talento di Laurent Jalabert. Il treno Credit
Agricole fila a tutta nella cronometro a squadre e consolida il primato di
O’Grady. Su Strasburgo soffia il vento dell’est con Kirsipuu, la tappa
di Colmar mette in evidenza un grande ma sfortunato Ivan Basso, che cade nel
finale e si frattura una clavicola.
Per Jalabert è
il secondo successo di tappa, nel giorno della presa della Bastiglia. La
Francia si festeggia e plaude al patriottico Jaja. Pontarlier è invece
buona per Erik Dekker. Ivanov manda a segno la Fassa Bortolo sul traguardo
di Aix Les Bains. Arriva quindi il gran giorno dell’Alpe d’Huez e il
marziano Armstrong dà un primo forte giro di vite al Tour. La maglia gialla
passa sulle spalle del cowboy. Ullrich, 2° al traguardo, rimedia 2 minuti.
La cronoscalata di Chamrousse è il fantastico bis di Armstrong, che
incrementa il proprio vantaggio su Ullrich in classifica generale. Il
Kaiser, ancora 2° di tappa, perde un altro minuto. Il Plateau de Bonascre,
dove svetta Cardenas, vede di nuovo il marziano all’attacco ed Ullrich
deve cedere altro terreno. Sul Plat d’Adet, terzo successo di tappa di
Armstrong, che dedica la vittoria al povero Fabio Casartelli, il ciclista italiano morto alcuni anni fa durante quella
tappa.
Jaja
Jalabert
Luz Ardiden, la
montagna dei baschi, festeggia l’euskadi Laiseka. Rik Verbrugghe centra il
bersaglio Lavaur, battendo allo sprint l’ingegnere della Lampre, Pinotti.
A Sarran è la volta di Voigt, Montlucon premia Baguet e lascia al nostro
Lelli un amaro secondo posto. Ma il toscano non poteva fare di più. Il Tour
è ormai saldo sulle spalle di Armstrong. La cronometro di Montlucon è il
quarto saggio di classe e potenza che Lance Armstrong mette in pratica. Evry
accoglie il tris di Zabel,
l’ultima volata è di Svorada.
Poi tocca al trionfo del marziano, che questo Tour riconsegna agli avversari
come imbattibile. Ullrich
è secondo, senza rimpianti, con l’applauso del pubblico parigino.
Ha perso la battaglia di Francia, il
Kaiser, ma ha dimostrato coraggio.