Ernesto Guevara

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 La giovinezza (1928/1954)  >  La famiglia ed i primi anni.
                                                  L'impegno politico della famiglia e gli anni del liceo.
                                                  I viaggi.
                                                  Il Che in Guatemala.
                                                  L'incontro con Fidel.
 La rivoluzione cubana. (1955/1959)
 Il ministro, l'uomo di Stato. (1960/1964)
 Il ritorno all'azione, la morte. (1965/1967)
Guevara giunge a Città del Guatemala il 20 dicembre. Al potere è il governo progressista di Jacobo Arbenz, che ha messo fine al regime del latifondo in agricoltura e nazionalizzato alcune proprietà, tra cui quelle della statunitense United Fruit che gestiva le ferrovie. La tensione con Washington, a causa di quella politica, è altissima. Nella capitale guatemalteca il "Che" incontra per la prima volta Hilda Gadea, una giovane peruviana sui trent'anni dai tratti somatici indios. E' una delle dirigenti in esilio dell'Apra (Partido alianza popular revolucionaria americana, un'organizzazione nazionalista del Perù in cui era presente un'ala di sinistra). Si trova in Guatemala per collaborare con il governo di Arbenz. Tra i due nascono simpatia e attrazione. Guevara si identifica con quanto sta accadendo in Guatemala. Hilda gli fa conoscere molte personalità importanti di quell'esperimento politico e anche alcuni immigrati cubani, tra cui Antonio Nico Lopez. Forse è proprio quest'ultimo ad affibbiare per la prima volta all'argentino il nomignolo di "Che", che vuol dire "ehi, tu", per il suo tipico intercalare. Ben presto scopre con delusione che per esercitare la sua laurea di medico in quel paese straniero dovrà studiare medicina per un altro anno, anche se c'è solo un medico specialista come lui in allergie. L'incontro con Hilda si rivela decisivo per la formazione politica di Guevara: è lei che gli fa leggere in modo sistematico i primi testi marxisti, mentre lui le fa conoscere la filosofia e le teorie sulla psicanalisi di Freud e Jung. E' sempre lei che lo aiuta di fronte alle ristrettezze economiche che sta attraversando. In una lettera alla madre annuncia che "se le cose andranno bene" ha intenzione di fermarsi in Guatemala per almeno "due anni". La situazione politica precipita. Gli americani iniziano a progettare l'invasione del Guatemala per mettere in ginocchio il governo di Arbenz. Nel gennaio del 1954 tutti i piani sono pronti. Guevara lavora intanto al suo primo libro (alcuni capitoli vanno perduti), "Il ruolo del medico in America Latina", che contiene una spietata analisi della situazione sanitaria e una storia della medicina in quel continente dal colonialismo in poi. Tutti i suoi amici, preoccupati per quanto può accadere in Guatemala, partono. Il suo unico ancoraggio resta Hilda, anche se il loro rapporto sentimentale è fluttuante. A marzo la X Conferenza interamericana dell'Organizzazione degli Stati americani vota una mozione che autorizza gli interventi militari "in tutti gli Stati membri dominati dal comunismo" (la delegazione del Guatemala si schiera contro quella risoluzione, ma si astengono solo Messico e Argentina). Guevara, sfiduciato per la sua situazione economica, annota nei diari che se ne sarebbe andato volentieri da un'altra parte, probabilmente in Venezuela, ma non sa come pagare la pigione della pensione che lo ospita. Poi cerca di ottenere un documento di residenza. Deve però lasciare il paese temporaneamente per ottenere un nuovo visto di soggiorno. A maggio viene scoperto, nel porto guatemalteco Puerto Barrios, un carico di armi provenienti dalla Cecoslovacchia. E' il pretesto che Washington aspettava. I primi scontri tra reparti dell'esercito e reparti addestrati dalla Cia si verificano proprio a Puerto Barrios. In quei giorni il "Che" si trova fuori dai confini del Guatemala, ma vi fa ritorno rapidamente. Il 2 giugno viene scoperto un complotto contro Arbenz. Il 17 giugno l'aviazione statunitense inizia a bombardare il paese, reo di aver intrapreso una politica "filocomunista". Città del Guatemala si arrende il 3 luglio. Al potere sale Castillo Armas. Arbenz abbandona il paese. Guevara trova asilo presso l'ambasciata argentina. Hilda Gadea viene arrestata e successivamente scarcerata, dopo uno sciopero della fame. La repressione si abbatte su chiunque sia sospettato di aver collaborato con il precedente governo. Il "Che" trascorre oltre un mese nell'ambasciata. Quando può tornare libero cerca di ottenere il permesso per recarsi in Messico. Hilda è in attesa di un visto per tornare in Perù. I due sembrano doversi separare per sempre: il destino li allontana. Guevara parte a metà settembre. L'obiettivo è il Messico, dove Arbenz sta raggruppando i suoi sostenitori. Città del Messico è in quel periodo una città ricca di attività culturali dove il Partido revolucionario institucional del presidente Lazaro Cardenas assicura un clima democratico. Il "Che", nelle lettere inviate alla madre in quel periodo, si dice ancora confuso su quello che vuole fare della propria vita. Intanto chiede a Celia di aiutare i profughi guatemaltechi che si recano a Buenos Aires.
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