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La stratigrafia non ci insegna nulla nè della durata dei depositi, nè dell'intervallo di tempo che separa due depositi consecutivi. Quindi, è chiaro che uno strato situato sopra un altro gli è posteriore... ma di quanto?

La stratigrafia

Quando si viaggia nelle montagne dell'Europa, ad esempio nelle Prealpi o nel Giura, si è colpiti dalla vastità dei corrugamenti che intaccano il materiale sedimentario. Gli strati che si erano deposti orizzontalmente risultano corrugati, deformati. Questi corrugamenti testimoniano delle grandi pressioni tettoniche (tettonica: corrente della geologia che si occupa della disposizione delle rocce che formano la crosta terrestre) che si sono esercitate sui sedimenti e della plasticità (proprietà di essere modellabile) di questi sedimenti. Ma, in quelle regioni che non hanno conosciuto gli sconvolgimenti di cui si parlava prima, quello che maggiormente colpisce è la continuità dei depositi orizzontali, che si estendono per migliaia di chilometri quadrati. Il più significativo esempio di tutto ciò è il Gran Canyon del Colorado. Il taglio verticale operato dal fiume Colorado in questa immensa "torta" stratificata consente di vedere l'alternanza dei depositi sedimentati. Lo studio appunto di quest'alternanza si chiama "stratigrafia" e costituisce la base di tutte le ricerche in geologia. Ma torniamo al Gran Canyon: si tratta di una "torta" di strati rocciosi alta da 1.500 a 2.000 mt., a secondo dei luoghi. I colori e le strutture nettamente differenziati a secondo degli strati permettono di distinguere con un solo colpo d'occhio i depositi successivi.

Il principio della sovrapposizione >> E' evidente che, se non si sono verificati sconvolgimenti di sorta, gli strati più vicini alla superficie sono stati deposti dopo gli altri. Gli strati più giovani riposano sugli strati più vecchi. Tale è il principio, indiscutibile, della stratigrafia: il principio della sovrapposizione. Però è necessario fare subito un'osservazione: la stratigrafia non ci insegna nulla nè della durata dei depositi, nè dell'intervallo di tempo che separa due depositi consecutivi. Quindi, è chiaro che uno strato situato sopra un altro gli è posteriore... ma di quanto?

La scala stratigrafica comparativa >> La geologia ha bisogno, per classificare le rocce in un ordine cronologico valido, di una scala stratigrafica unica e completa che includa le varie rocce che si trovano in tutti i luoghi della Terra. Ora, una serie completa di strati, che includa tutte le "epoche" geologiche non si trova mai realizzata in natura, nè nel Gran Canyon, nè altrove. Fra due strati, c'è quello che si chiama "lacuna o lacune". Per esempio, nel caso del Colorado, fra il Cambriano e il Devoniano, c'è una lacuna che altera le epoche dell'Ordoviciano e del Siluriano. Così, mettendo a confronto fra loro le varie serie di sedimenti deposti qui o là, si è elaborata una scala stratigrafica, secondo lo schema seguente:

                                                                                                            cretaceo          B

                                                                                                            giurassico      B

                                                                                                             trias                 A

                                                                                                             permiano       A-C    

                                cretaceo                      permiano                      carbonifero    C

trias                       giurassico                  carbonifero                   devoniano     A-C

permiano              siluriano                    devoniano                    siluriano        B-C

devoniano            ordoviciano               siluriano                      ordoviciano  B

cambriano            cambriano                 cambriano                    cambriano     A-B-C

A    +               B    +                           C                    =                      Scala Stratigrafica

 

Ma, anche qui la nozione di "durata" non interviene. In pratica, il principio dell'uniformismo secondo cui caratteri morfologici identici corrispondono a identiche età di deposito non può essere assolutamente provato! Infatti è possibilissimo che: 1. In luoghi diversi due strati con caratteri morfologici identici si depositino in epoche differenti. - 2. Inversamente, è plausibile pensare che in due luoghi relativamente lontani due depositi differenti abbiano avuto luogo nello stesso tempo. Alcune recenti scoperte confermano questo modo di vedere! Questa critica si trova rafforzata dal fatto che, contraddicendo il principio della continuità già enunciato prima (due rocce con uguali caratteri sono contemporanee), in numerosi casi gli studiosi non hanno esitato a classificare in epoche differenti degli strati geologici identici! Ancora meglio, accade che uno stesso strato geologico che continua identicamente a se stesso in una sola regione, non sia datato della stessa epoca! Questo è il caso, per esempio, dei calcari urgoniani delle Alpi, del Barremiano, dell'Altipiano in Savoia, nei Pirenei e nel Portogallo. Si ammettono dunque delle varianti che dipendono dai fossili contenuti in quello strato roccioso. E' qui che s'instaura un circolo vizioso che ha ben poco di scientifico: l'interdipendenza di due diverse scienze, la geologia e la paleontologia (studio dei fossili). Questo significa che gli strati geologici sono classificati gli uni rispetto agli altri tenendo essenzialmente conto dei fossili che essi contengono, quindi: 1. La stratigrafia poggia sui fossili per datare i suoi strati - 2. La paleontologia poggia, a sua volta, sulla presunta età degli strati geologici per stabilire il suo albero genealogico delle specie. Si comprende come tutto ciò costituisca una debolezza di metodo che vale al pena di sottolineare.

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