GENOVA NUOVA, mille motivi per amarla
Colori, canzoni, profumi, poesie

di Francesca Morales (Genova)
Francesca è l'autrice di uno dei resoconti sul G8 di Genova pubblicati su questo sito

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Ho sceso, dandoti il braccio,
almeno un milione di scale,
e ora che non ci sei più è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr'occhi si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
Da "Xenia II" (Eugenio Montale)

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Genova 2004, capitale europea della cultura ; "solegemello" è un sito "no profit", questa pagina ha finalità di diffusione culturale, ogni altro uso dello scritto e delle immagini è vietato ; le foto sono di Francesca Morales e appartengono all'autrice e a questo sito, per informazioni scrivi a stefano

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di Francesca Morales (Genova)


Mille luci contro i muri grigi d’ardesia, così diversi per chi non è di qui, ma così familiari per chi, ormai, non ci fa più caso ma sa, nel cuore, che può trovarli sempre lì, uguali a se stessi, da millenni. Mille strisce gialle sull’asfalto, cantieri provvisoriamente definitivi, che non vedremo mai chiusi. Mille tetti grigi e poi, all’improvviso, ti chiedi perché sul mare, e solo sul mare, quei palazzi vecchi che si affacciano sul porto, solo quelli, sono dipinti di tanti colori, e basta una giornata plumbea a farti capire che servono a specchiarsi nell’acqua, così da colorarla e rallegrarla sempre, anche quando è inverno, perché il mare di Genova non è mai triste, neppure se manca il sole. Mille sfumature mattutine, quando scendi dai monti per raggiungere il centro e il paesaggio muta come muta il tuo stato d’animo: arrivi a scorgere la Lanterna, per tanti un faro, ma per te il Faro, e attorno non c’è che arancione e rosso, che si perdono nell’azzurro appena accennato di una giornata ricca di impegni lavorativi.
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Mille visi che guardi ma non vedi, li incroci, li saluti, lasci loro il posto sull’autobus arancione che da sempre – quanto? mille anni? – prendi in corsa, ogni mattina, con il sole, la pioggia battente o il vento che non ti fa camminare..
Mille gocce d’acqua che ti bagnano, nelle giornate in cui ti svegli ed il cielo è turchese perché la tramontana ha spazzato via le nuvole del giorno prima, ma quelle gocce sono di una fontana che resiste, solida, contro ogni intemperie della vita di noi genovesi; è la nostra fontana, che ha mille occhi per vedere, mille orecchi per sentire, ma nessuna bocca per raccontare i segreti di chi, spesso, si siede ai suoi bordi, mangiando un panino, leggendo un libro o facendosi scaldare da un timido raggio di sole.
Mille piedi che camminano nella stessa direzione nei sabati di festa e vanno verso il mare o verso costruzioni a righe bianche e nere, mille fotografi che si improvvisano tali per immortalare uno scorcio a cui, strano a dirsi, neppure tu avevi fatto caso, cieco di quotidianità, privo di tempo e troppo sordo per sentire la voce di chi, alzando il naso all’insù, esclama: “Che bello!” ed attirando la tua attenzione, ti rivela uno dei tanti misteri della città in cui vivi da quando sei nato...
Mille difetti di cui vergognarsi, mille e uno pregi di cui farsi un vanto. Mille parole non dette o dette a denti stretti, di corsa, quasi fuggendo, fuggendo forse il faticoso arrancare lungo le viuzze strette che si guardano occhi negli occhi da mille anni, senza respiro perché non c’è spazio per respirare, e si raccontano di donne o pescatori, di amori o di imprese superbe, tutto d’un fiato.
Mille forestieri che fraintendono, fraintendono, sì, taciturni, scontrosi, ci dicono, solo perché non amiamo raccontarci,  ma desideriamo ardentemente viverci.
Mille auto in coda alla mattina, mille auto in coda anche alla sera – a ben pensarci.. – lungo il serpente grigio d’asfalto che taglia a metà una stazione che non è quella dei treni, che è poco distante, ma è marittima, come dal mare nasce il nostro sangue,  come di mare si nutre la nostra pelle.
Mille barche assopite lungo la strada del porto, che aspettano i loro marinai abbronzati e bruciati dal sole di una vita spesa a faticare oppure rilassata a riflettersi al molo, d’inverno, nelle giacche blu marinare, d’estate, negli occhiali che nascondono le notti insonni di lupi di mare.
Mille pesci che nuotano in prigioni di cristallo, osservati da mille e mille occhi curiosi di bambini affascinati e di adulti che tornano un poco più piccoli, accarezzando razze, volteggiando con la mente insieme ai delfini, in una danza vorticosa ed elegante, sorridendo della buffa camminata di simpatici pinguini.
Mille finestre accese di luce, quando il buio anticipa il rincasare di vecchi e bambini, ed a casa, ad attenderli, trovano le mamme, la televisione amica, nessuno.
Mille disadattati, che ti chiedono un gesto, una parola, una moneta e non puoi loro spiegare quanto frenetica sia la tua vita, quanto rapido sia il suo scorrere, quanto fugace sia la serenità che porta un solo giorno vissuto in più; pensi ad affrettare il passo, ma poi ti assenti, rallenti, quasi ti arresti, perché hai davanti un tramonto tra il grigio dei tetti ed è la tua città, tua e di nessun altro che la possa capire…
Mille occhi che sembrano guardarti, eppure nessuno di essi ti vede, ma ti sfiora abbastanza da farti rabbrividire e svelarti quanto sia bello essere vivo, al centro di una piazza o al caldo di una stufa in un bar, nei vicoli o lungo l’appena accennata salita della Via Venti.
Mille antri, mille archivolti, mille colonne di marmo, mille chilometri di mura spesse come l’orgoglio di soldati, mille facciate che ti sorridono, quando passeggi a due metri dal mare, ma dietro di te, solidi e fieri, ti proteggono i monti, guerrieri inesorabili e senza tempo.
Mille ulivi nel sole profumato della riviera che ti confonde, ti stordisce, tanto è bella e ricca di luci e colori: azzurro, verde, arancione e poi blu, rosso, nero di notte.
Mille onde smerigliate che si perdono nella vastità del mare nostrum, che partono e non sembrano mai arrivare, che non approdano mai, che ti raccontano favole lontane di chi il dialetto lo parla antico, stretto, duro come il marmo e nessuno lo capisce, o forse solo il sospiro della risacca, quando viene da chiedersi se davvero il mare finisce al di là dell’orizzonte oppure non smette mai il suo perpetuo viaggio, calmando solo apparentemente il suo ritmo nelle vene di chi lo ama e lo teme, di chi lo rispetta e lo naviga, di chi non sa andarsene via con il cuore.
Mille verdeggianti terrazzi, dove i contadini da sempre coltivano, perché la mente umana non può arrendersi alla mancanza di spazi, ed allora cresce i propri frutti dove meno te lo aspetti, arrancando per salite impervie ma ricche di profumi speziati. 
Mille sguardi diversi, mille diverse pietre che formano lo stesso fraterno sentiero di guerra cittadina, insanguinata dalla rabbia e dal furore, impazzita per un dolore troppo grande da sopportare, salvata dal coraggio di pochi, ma dall’amore di tanti; mille sguardi che incontri, mille lingue che non comprendi, suoni di realtà che non ti appartengono ma che il destino ti costringe a vivere; mille sguardi di chi si ama, seduto sul marmo bianco della scalinata che ti porta nel palazzo dei grandi; mille sguardi che non rivedrai mai più; mille sguardi che seguono alla domenica lo stesso angolo di gloria, sperando di vederlo bucare una rete bianca; mille sguardi che incitano catene sbattute contro il ferro, freddo e nemico, delle sbarre di un carcere, a mille passi da chi vive, compra, baratta, scambia lungo le bancarelle di un mercato ricco di ogni merce.

Mille giri danzanti per una Lanterna che da sempre sa farci tenere la rotta, con discrezione ed una punta di malinconia, comunque sempre sola di notte, ma tenuta sveglia dal sonoro saluto delle imbarcazioni che non dormono.
Mille volte per decidere di andare via e scoprire che non esiste luogo così immensamente pronto ad accoglierti tra le sue rudi ma calde braccia; per capire che nessun mare sarà come quello assonnato del mattino, che vedi dalla finestra socchiusa;  per comprendere che nessuno mai davvero parte da qui, se qui è nato, ma che neppure del tutto riparte, se da qui deve andarsene.
Mille abbracci di sole, anche quando si fa l’inverno e sembra freddo, ma un attimo dopo dal cielo scendono germogli di luce profonda e calda, e ringrazi Dio per averti dato i natali in una culla così morbida, ma anche così spigolosa, come il carattere di chi la abita, la ama e la comprende.
Mille parole avrei ancora da pronunciare, ma può la bellezza sprigionata dal profumo di storia, dai visi delle persone, dalla mano stretta nella mia, che mi accompagnerà tutta la vita lungo il cammino destinatomi, essere più eloquente di un’immensità di verbi umani?
Mille dipinti, mille disegni, mille… potranno mai descrivere appieno quello che solo respirandola puoi davvero comprendere di una città a cui diedero nome di Superba?
Non esiste un cielo più blu e sereno di quello che ogni giorno mi ritrovo sulla testa, credetemi.



Genova, 19 marzo 2004
di Francesca Morales (Genova)


Genova 2004, capitale europea della cultura  "solegemello" è un sito "no profit", questa pagina ha finalità di diffusione culturale, ogni altro uso dello scritto e delle immagini è vietato ; le foto sono di Francesca Morales e Stefano "solegemello" e appartengono agli autori
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le foto di Stefano "Solegemello" - tutti i diritti riservati. clicca sui links
queste foto sono dell'Agosto 2004
 
1) Spettacolo a Palazzo Ducale (2004)
 2) Lo stadio Marassi
3) La "sopraelevata" 3) Piazza De Ferrari: foto 1 e foto 2
4) La lanterna  5) La cattedrale di San Lorenzo: foto 1 e foto 2
6) Il museo dedicato alle opere di R.Piano: foto 1 e foto 2
7) A Portofino: foto 1, foto 2, foto 3
8) Palazzo Reale: foto 1 e foto 2
9) Piazza Alimonda (Carlo Giuliani, ragazzo): foto 1 e foto 2
(Immagini dell'Agosto 2004. C.Giuliani muore tragicamente durante le manifestazioni contro il G8 di Genova, luglio 2001)
10) Bigo: foto 1, foto 2, foto 3, foto 4


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le foto seguenti sono di F.Morales - tutti i diritti riservati Solegemello
clicca sui links:


1) Le barche di Genova 2) Bigo 3) Bolla di Renzo Piano
4) Genova Centro 5) La lanterna 6) Il mare
7) Palazzo ducale 8) Piazza de' Ferrari - borsa
9) Piazza de' Ferrari - regione 10) Piazza della vittoria
11) Porto antico 12) Palazzo ducale- foto 2


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Genova 2004
tratto da http://www.esteri.it/ita/7_45_112.asp

Genova 2004: capitale europea della cultura
L'hanno definito "un viaggio lungo un anno", ma in realtà tutto quello che è legato a "Genova 2004 Capitale Europea della cultura"(http://www.ansa.it/genova2004) è molto di più: non solo convegni internazionali o mostre (come quella sulle Età di Rubens o quella dedicata ad "Arti e Architettura") ma anche e soprattutto l'immagine di una città che da tempo sta cercando di diversificare la sua originaria vocazione di industria pesante.
Sono previsti nell'ambito della cultura 118 eventi e 70 convegni che hanno ricevuto l'alto patronato del Presidente della Repubblica. Sarà un viaggio da cui si svilupperanno tre percorsi tematici attraverso i quali si articoleranno tutte le iniziative: Genova Città D'Arte, Genova Capitale del Mare e Genova Città Contemporanea.
Tre percorsi che richiamano non solo le iniziative artistiche in programma, ma anche parti della città che vengono riqualificate o valorizzate. È il caso dei Musei di Strada Nuova come Palazzo Rosso, Palazzo Bianco, Palazzo Tursi, Palazzo Reale e Palazzo Spinola di Pellicceria. Oppure del nuovo museo del Mare e della Navigazione che verrà inaugurato a marzo 2004 nel quartiere della Darsena. Ma anche del polo espositivo di Nervi, all' estremo levante della città, che ospiterà una rinnovata galleria di arte moderna e la sede definitiva della Collezione Wolfson.
Sarà un cartellone lungo un anno che darà spazio anche ad aspetti meno tradizionali della cultura: sport, nuove tecnologie, ma anche scienza, con un Festival che si ispira a quello più noto di Edimburgo. Genova 2004 sarà a tutti gli effetti un trampolino internazionale per la città, con un profilo che ne segnerà anche il futuro.

 
I links
http://www.genova-2004.it/
Genova, capitale europea della cultura
http://www.ansa.it/genova2004/



Genova mai vista

Cecilia Martino tratto da: http://www.turismo.it/articoli/2004/02/11/500550.php


 Il 2004 genovese sarà un anno da ricordare. La Capitale Europea della Cultura annuncia di stupire i visitatori come forse mai prima nella storia. Non si tratta di una semplice valorizzazione del territorio, ma di una rinascita che ha l’aspetto di un dono. Una splendida occasione.    

Un lembo di terra che si apre a semicerchio tra monti e mare. Questa è Genova, realtà policentrica che da sempre vive la cultura a 360 gradi. Eppure non tutti conoscono i molteplici aspetti di questo patrimonio culturale, e un motivo c’è. Perché Genova l’ha tenuti nascosti, aggrappandosi vigorosamente a quell’eclatante polo di attrazione turistica rappresentato dal Porto Antico e dall’Acquario, così rappresentativi della sua tradizionale vocazione nautica, eppure al tempo stesso così “fuorvianti”. Per questo oggi la città, insignita della nomina a Capitale Europea della Cultura che – ci tiene a ricordare Marco Fezzardi dell’Ufficio di Promozione Turistica della Provincia di Genova – è un privilegio non concesso a nessun’altra città italiana almeno per i prossimi dieci anni – decide di uscire allo scoperto, dando alla luce i fasti antichi.

Sarà un volto nuovo quello che Genova mostrerà ai tanti visitatori incamminandoli su nuovi sentieri, un viaggio attraverso l’arte e la storia, i mari e le culture contemporanee. Tre le direttrici su cui si dispiegherà il grande progetto di Genova 2004: Genova capitale del mare, città di cultura e città contemporanea, con le rispettive mostre “I Transatlantici” (dal 19 giugno al 1 novembre), “L’età di Rubens. Dimore, committenti e collezionisti genovesi” (dal 20 marzo all’11 luglio) e “Arti&Architettura 1900-2000” (dal 2 ottobre 2004 al 9 gennaio 2005).

Una splendida occasione, dunque, quella offerta nel corso di tutto il 2004 per scoprire Genova, le sue strade e i palazzi rinnovati, veri e propri contenitori culturali echeggianti lo sfarzoso passato cinquecentesco del “secolo dei genovesi”, le sue piazzette dalle tipiche case bianche e nere, i portici di Sottoripa, via Garibaldi e quella Via del Campo cantata da De Andrè, il Porto Antico con la nuova anima aggregante e il famoso centro storico con i suoi carruggi pieni di vita.

Un’occasione insomma per innamorarsi di una città.


Links su Genova, la città e la sua cultura torna su
aggiungi un link: scrivimi

http://guide.supereva.it/liguria/indice/

Guida supereva sulla Liguria, molti links


http://www.acquario.ge.it/

http://www.genovagando.it/porto_antico/acquario/acquario.htm
L'acquario di Genova, uno dei più importanti al mondo.

http://www.apt.genova.it/

Azienda di promozione turistica di Genova

http://www.chansonnier.it/chansonnier/autori.php?ID=49&regione=1
cantautori genovesi, Bindi , Fossati, De Andrè, Lauzi, Tenco

http://www.ginopaoli.it/
Gino Paoli

http://luigi-tenco.tripod.com/
Luigi Tenco

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Francesca è l'autrice di uno dei resoconti sul G8 di Genova pubblicati su questo sito
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