Contenitori per sostanze radioattive (parte seconda)
Riassumendo, abbiamo già visto che la detenzione "casalinga" dei minerali non è difficile, basta una semplice scatola di metallo, purchè tenuta a debita distanza da noi.
Più difficile è risolvere il problema del trasporto dei minerali radioattivi, sia se dobbiamo semplicemente spostarli, sia se vogliamo portare con noi una sorgente radioattiva per testare eventuali contatori geiger.
Abbiamo poi esaminato la possibilità di schermare i vari minerali, arrivando alla conclusione che quello più facile da isolare è il Radio 226 che, pur possedendo abbastanza radioattività per poter essere utilizzato per valutare i più comuni contatori Geiger, è anche abbastanza facilmente schermabile e quindi trasportabile in condizioni di assoluta sicurezza, anche tenedolo a contatto con il nostro corpo per diverse ore. Va infine ricordato che il Radio 226 è facilmente reperibile nelle lancette di vecchi orologi, quadranti di strumenti della WWII, bussole militari, ecc. Ha inoltre il grosso pregio di essere molto stabile, con un tempo di emivita di circa 1.600 anni, il che vi garantisce che i vostri campioni radioattivi, una volta tarati, resteranno tali sia per voi, sia per i vostri figli, per i figli dei figli, ecc. ecc.
Vediamo allora come può essere il contenitore ideale per il Radio 226 da utilizzare per il controllo dei contatori Geiger.
La soluzione più semplice è costruire una specie di cassetto utilizzando lamina di piombo 10/10, con una doppia schermatura nelle parti più critiche. In questo modo le due facciate schermanti hanno uno spessore di 2 millimetri, i bordi di un solo millimetro.
Per realizzare la scatola piegare la lamina, saldare a stagno i bordi e gli spigoli, controllare la scorrevolezza e la tenuta a chiusura del cassetto, verniciare il tutto. Successivamente, fissare con una goccia di colla cianocrilica entrambe le estremità di due o più lancette di orologio con il Radio 226 e terminare l'opera con una buona spruzzata di fissante trasparente per bloccare anche la minima possibilità di perdita di polveri radioattive.
Una volta misurato con precisione, il nostro campione è pronto per l'uso e possiamo verificare che una volta chiuso, le emissioni residue sono veramente trascurabili, fate conto che la radioattività che vi colpisce è quella che subite normalmente quando andate in vacanza in alta montagna.
Infine, l'ultimo caso che prendiamo in considerazione è il più difficile: il trasporto di vari minerali radioattivi, con elevati valori di radioattività nelle varie gamme, per portarli ad esposizioni, mercatini, amici, ecc.
Questa volta non possiamo scegliere il minerale più facile da isolare, quindi diamo per scontato di dover trasportare in auto con noi dei campioni di Uraninite (ossido di Uranio, al 80% di Uranio puro). Peggio di così non si può, è il massimo della difficoltà nella schermatura, infatti la sua gamma di emissione è decisamente spostata a favore delle radiazioni Gamma, le più penetranti in assoluto.
In queste condizioni c'è ben poco da fare, le soluzioni sono date dalla schermatura massima possibile e dalla distanza massima possibile, non ci sono altre alternative.
Se, come premesso, siamo in auto, certamente metteremo i contenitori nel porta bagagli, il più lontano possibile dagli schienali. Probabilmente faremo sedere nei posti posteriori gli suoceri. Ma con tutto questo non superiamo la distanza di 2 metri fra le sorgenti radioattive e chi guida e di neppure un metro per i passeggeri dei posti dietro.
In queste condizioni non resta altro che affidarsi ad una buona schermatura, ben proporzionata alla quantità di radiazioni Gamma emesse dai nostri minerali.
Non si parlerà quindi di contenitore ideale, ma di vari contenitori, ciascuno idoneo a proteggerci, ma solo entro certi limiti, dati dalla quantità e dal tipo dei minerali trasportati, in rapporto alla schermatura utilizzata.
E se non avete idea della schermatura necessaria, andate a peso: una semplice regola dice che per ogni grammo di Uraninite, ne occorrono almeno altri 10 di piombo per la schermatura. Quindi se dovete trasportare 50 gr. di minerali radioattivi, utilizzate un contenitore del peso di almeno 1/2 Kg.
Di seguito, un esempio di possibili soluzioni, valide per diverse situazioni.
Per le micro collezioni vanno benissimo i contenitori in fusione di piombo già visti, perfetti per campioni di Uraninite fino a 10/15 gr. di peso.
Se dovete trasportare diversi campioni radioattivi o pezzi abbastanza voluminosi, vanno benissimo i tubi di piombo che possono essere costruiti in qualsiasi (quasi) dimensione e per qualsiasi tipo di trasporto, l'unico limite è il peso che voi riuscite a sollevare senza prendervi il classico "colpo della strega". Si costruiscono con la lamina 20/10, avvolgendola su un supporto tante volte fino a raggiungere lo spessore desiderato, ma attenzione, il peso aumenta in fretta !
Per le piccole raccolte, vanno benissimo le cassette "porta valori" in acciaio 10/10 rivestite con lamina di piombo da 20/10 e protette con lastronatura in sughero. In questo modo si trasportano senza troppi problemi intere piccole collezioni di minerali radioattivi. Tenete comunque presente che utilizzare la lamina 20/10 non è un lavoro facile: va tagliata con le forbici da lattoniere o seghetto alternativo, sagomata con martello e forme in legno, saldata con saldatori molto potenti, ecc. Se avete dubbi, usate la 10/10, si taglia con forbici normali, si piega con le dita e si salda con normalissimi saldatori. Tutta un'altra storia !