Prefazione - ii / iv -
(Note di Coleridge pubblicate insieme al poema Kubla Khan nel 1816)
L'autore continuò a dormire profondamente per tre ore, almeno per quanto riguarda i sensi esteriori, e in questo periodo di tempo egli ha la più viva certezza di aver composto non meno di duecento o trecento versi, se invero puo' dirsi composizione il sorgere davanti a lui di tutte le immagini come cose, ciascuna accompagnata dalle espressioni corrispondenti, senza alcuna sensazione o consapevolezza di sforzo
Al risveglio gli parve di ricordare chiaramente il tutto e, prendendo carta, penna e inchiostro, subito e rapidamente mise per iscritto i versi che sono qui preservati. A questo punto fu malauguratamente chiamato fuori da una persona venuta da Porlock per affari e fu trattenuto da lui oltre un'ora, e quando tornò alla sua stanza scoprì con non poca sorpresa e delusione che, per quanto conservasse un vago e impreciso ricordo del significato generale della visione,