Con il decremento demografico determinato dall'emigrazione,
Ballao ha perduto antichissime tradizioni popolari e religiose.
Le manifestazioni religiose sopravvissute sono:
SANTA MARIA CLEOFE
Il lunedì dell'Angelo, giorno dopo Pasqua, a Ballao si
festeggia Santa Maria Cleofe (da noi denominata Santa Maria Nuraxi)
in una chiesetta campestre sita su una montagna confinante con
Silius.
Dista circa 4 km dal nostro paese.
Secondo il racconto di molti anziani, tanti anni fa Santa Maria
Cleofe era festeggiata nel modo seguente.
Il giorno di Pasqua partivano dal paese le "confraternite"
sistemando la Santa nella chiesetta di Nuraxi.
Per paura che venisse rubata, "is cunfradas"
(coloro i quali trasportavano la Santa) e "is obreris"
(coloro i quali organizzano la festa) piantonavano il simulacro
mangiando e bevendo per tutta la notte. L'indomani giorno di Pasquetta
la processione partiva dalla chiesa parrocchiale per dare il rientro
in paese alla Santa. Una volta in cima alla montagna nella chiesetta
di Nuraxi si ascoltava la Santa Messa dando inizio ai festeggiamenti.
Non mancavano i tradizionali balli sardi accompagnati dal suono
della fisarmonica e delle launeddas (strumento realizzato da canne).
Intanto a gruppi ci si sistemava all'ombra di grandi alberi per
dare l'inizio di un bel pranzo. La sera la processione faceva
rientro in paese innalzando il canto in sardo dell'Ave o Maria.
Vi è una leggenda, la quale narra in tempi molto lontani,
alcuni abitanti di Silius tentarono di appropriarsi della Santa,
sistemandola su un carro trainato da buoi. Arrivati sul confine,
(a S'Arcu De Santu Domianu) i buoi si fermarono rifiutando il
proseguimento.
I ladri atterriti dal prodigio rinunciarono all'impresa lasciando
il simulacro ancora oggi dei Ballaesi.
Questa festa tutt'oggi è molto sentita dai Ballaesi, che
partecipano in massa seguendo la tradizione nella giornata di
Pasquetta.
SANTU PREDU
Santu Predu è una festa che si celebra
in una chiesetta a circa 1 km e mezzo dal paese. Alla festa religiosa
si accompagnano dei festeggiamenti civili, organizzati da persone
che chiedono grazie o le hanno già ricevute.
Per questa festa si va nella chiesa del paese dove si trova la
statua del santo, la si prende in processione e la si porta nella
sua chiesa.
Lì, il giorno successivo, si celebra la messa dopo di cui
si riporta la statua al paese stesso.
SANTA MARIA MADDALENA
La patrona di Ballao, Santa Maria Maddalena, si
festeggia il 22 luglio nell'antica chiesa a lei consacrata, sin
dal 1200 circa.
Qui si trova un bell'altare maggiore, con marmi
fini e ben lavorati ricco di argenteria e di sacri arredi. Ancora
oggi si può ammirare la torre campanaria di inestimabile
bellezza, nel cui interno si trova una scala in legno.
Dei festeggiamenti religiosi e civili si occupa un gruppo di volontari
Ballaesi che, in collaborazione del parroco, compongono il comitato.
Per l'organizzazione della festa si impiegano uno o due mesi,
si inizia ad andare di casa in casa per richiedere l'offerta (chiamata
"Sa Scicca")in onore della Santa.
La festa dura all'incirca tre quattro giorni.
Nella sua parte religiosa si svolge prima una processione dove
suonano
"Is Launeddas", la Santa Messa viene celebrata da un
prete di un altro paese, invitato dal parroco, dove nell'omelia
oltre al vangelo del giorno viene commentata la vita della Santa.
Alla fine della Messa nella piazza della chiesa un gruppo Folkloristico
accompagnate dalla fisarmonica, danza i cosiddetti balli sardi.
Mentre prima i festeggiamenti civili (commedie, gruppi musicali
di vario genere)si svolgevano nella piazza della chiesa, ora si
svolgono nella piazza della biblioteca comunale.
SANTA VITALIA
La festa si svolge e si celebra il primo lunedì di ottobre
.
Anche in questo caso per l'organizzazione della festa esiste il
comitato .
Un tempo per il Gerrei era una delle feste più importanti.
Arrivava dai paesi vicini tanta gente a piedi , che portava alla
Santa dei grossi ceri e dei cuoricini d'argento in segno di ringraziamento
("Is Promissas") e per le strade del paese sfilava una
lunga processione che terminava con una bellissima predica sulla
vita di Santa Vitalia.
Al pomeriggio incominciava la festa paesana con i balli sardi.
Nella piazza della chiesa si piantava l'albero della cuccagna.
Alla sera tardi aveva inizio la corsa dei cavalli, per il palio
si percorreva un tragitto di due km e chi arrivava primo vinceva
un premio.
Si svolgeva anche una fiera del bestiame nella zona delle aie
che si trovava nelle attuali scuole medie.
Non mancavano i tradizionali canti sardi e i festeggiamenti terminavano
con i fuochi d'artificio.
IS AIMEDASA
Is'aimedasa è una festa che cade il due
di Novembre. In questo giorno i bambini vanno per le case a chiedere
dolci e frutta. Le persone danno a loro volta, mandorle, dolci,
fave e vari tipi di frutta. Questi dolci vengono messi in federe
(coscinerasa). I dolci che vengono offerti in dono ai bambini
rappresentano le anime dei morti.
Il costume tradizionale è caduto in disuso
, ma è stato possibile recuperarlo con le testimonianze
di anziani e con descrizioni registrate da osservatori di altri
tempi.
L'artigianato ha subito perdite irrecuperabili e rasenta la definitiva
scomparsa .
È ancora possibile comunque farsi fare da qualche artigiano
sedie rustiche canestri, cestini, stuoie ecc.
Molto praticata è ancora la caccia, nei boschi ricchi di
selvaggina.
Ben organizzate sono altresì le battute per il cinghiale.
L'iniziativa e il comando sono sempre assunti da cacciatori anziani
ed esperti. Essi si incaricano di trovare i battitori, (detti
Is Canascius) i cacciatori e i cani. A ciascun partecipante viene
poi ordinata la posizione da occupare per la battuta.
I dolci più apprezzati sono:
IS PIRICHITTUSU DE ENTU
1kg di farina
1 bicchiere di olio di semi
2 bustine di vanillina
5 uova
Lavorare bene la pasta, fare piccole noci e friggerle.
Tolti dal fuoco mettere lo zucchero sciolto con bucce di limone.
IS PIRICHITTUSU NORMALI
12 uova
1/4 di olio di oliva
700gr di farina
la buccia del limone rosolata nell'olio.
La buccia si butta e l'olio si mette alle uova.
Questi si fanno per Pasqua ( si friggono)
IS PABASSINAS
400gr di mandorle dolci infornate
400gr di burro o strutto
200gr di zucchero
400gr di uva sultanina (pabassa)
2 cucchiai di semi di anice
3cucchiai di bucce di arance infornate e macinate
5 uova
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina e 1 buccia di limone
(Chi ne ha può mettere anche un bicchiere di saba).
Lavorare l'impasto, mettere piccole dosi in una
teglia e infornare.
PISTOCCHEDDUSU DE CROBI
1kg di farina
12 uova
1 bicchiere di olio di oliva .
Si lavorano come gli gnocchi e si possono fare
forme di ogni tipo di animali o di bracciali.
Si lavora l'impasto e si mettono a cuocere, e sopra si fa la cappa
che si prepara nel seguente modo: si monta l'albume dell'uovo
a neve, con lo zucchero e si cosparge il dolce prima di infornarlo.
PARDULE ( formaggelle)
Per ogni 400 gr di formaggio fresco grattugiato
Un tuorlo d'uovo e un cucchiaio di zucchero
1 bustina di zafferano
Si impasta bene il composto e si fanno delle
palline grandi come una noce.
A parte si lavora la semola con lo strutto. Si fanno dei dischetti
e dentro si mette la pallina di formaggio. Si accostano i lembi
della pasta in modo da formare una coroncina. Si mettono a cuocere
nel forno a legno.
GLI AMARETTI
1 kg di mandorle sbucciate e macinate
1 kg di zucchero
bucce di limone grattugiato
1 cucchiaio di anice o acquavite ( acquadrenti o filu de ferru).
Si amalgama il tutto e se l'impasto è
troppo asciutto, si aggiungono chiare d'uovo.
PISTOCCHEDDUSU DE CAFFEI
10 uova
12 cucchiai di zucchero
10 cucchiai di farina.
Con metà dello zucchero si lavora il tuorlo
dell'uovo, con il resto si montano a neve gli albumi. Si versa
poco per volta la farina. L'impasto si rovescia in una sacchetta
apposita per dolci che ha in un angolo un imbuto da cui può
uscire. Si fanno delle striscioline sopra la carta da forno e
si mettono a cuocere a fuoco lento.
ARRUBIOUSU
400 gr di ricotta o di formaggio fresco grattugiato
5 tuorli d'uovo
200 gr di farina
300 gr di zucchero
arance grattugiate
zafferano
Si impasta tutto bene lavorando un po'. Si fanno
delle strisce come gli gnocchi si mettono a friggere nell'olio
bollente.
Una variante di questo dolce è la seguente: si fanno due
sfoglie di pasta sottili e circolari delle dimensioni di una noce,
al centro della sfoglia si mette il sangue di maiale (sanguni
de procu) e si chiude con l'altra. Dopo si frigge. Questo tipo
di dolce viene chiamato anche: Cuixioni con sanguni de proccu.
Sara Maria Piscedda,
Cornelia Pinna, Mara Sundas, Angela Saba.