LA STORIA delle miniere antimonifere del Gerrei ha inizio sul finire dell'Ottocento. A partire dal 1880 venne aperta la prima miniera della zona e appena dieci anni dopo aprì la miniera di Corti Rosas, nel ballaese. Si creava così, in quegli anni, uno dei maggiori centri minerari che nel tempo, o meglio in alcuni periodi della storia, divennero assai importanti per l'economia italiana. Il loro sfruttamento tuttavia non fu mai regolare: aumentò notevolmente durante la Grande Guerra, a sfavore delle altre attività economiche, per poi crollare quasi completamente con l'avvento della pace. Vennero posti in essere diversi tentativi per risanare questo ramo dell'economia, un tempo così fiorente, e di questi due furono i più importanti: nel 1956 si attuò un programma di risanamento, mentre la formazione dell'Azienda Minerali Metallici Italiani, provvedeva a dare all'insieme minerario una certa affidabilità. Gli anni settanta videro il crollo effettivo di tale produzione.
OGGI lo Stato ha previsto il recupero di tali aree cadute in rovina con il patrocinio dei ministeri dei beni culturali, dell'ambiente, dell'industria e delle regioni Sicilia e Sardegna.
A BALLAO, come si è già detto, è situata la miniera di Corti Rosas. La zona interessata dall'intervento di recupero ha un'estensione di circa 15 ettari comprendenti diversi siti interessanti anche sotto il profilo naturalistico nonché archeologico. Il complesso minerario, un tempo, costituiva un unico blocco con quello sito in Villasalto. Una conseguente rivalutazione dell'area porterebbe quindi all'avvio di attività agrituristiche e agropastorali, non solo in uno ma in entrambi i territori. Il sito, a circa 4 km dal centro abitato, si presenta ai visitatori inserito in un panorama molto suggestivo circondato da alberi da frutto che purtroppo sono stati danneggiati da crolli e asportazioni di materiali.

 

Cristian Saba, Gabriele Saba, Fabrizio Saba, Carmelo Prasciolu, Davide Sundas