Quando il fiume era in periodo di magra, i renaioli ne scandagliavano
il letto con la "stanga" che
veniva usata come remo; trovato il deposito di sabbia, vi conficcavano profondamente la
stanga, alla quale ancoravano poi il navicello. A questo punto iniziavano il lavoro di
estrazione servendosi di una speciale pala che aveva la stessa forma del cucchiaio della
draga.
La giornata lavorativa andava, in estate, dalle cinque del mattino
all'imbrunire, con poche soste per il trasporto del carico e per i pasti; in inverno,
dalle sette sino alla sera.
I renaioli estraevano in media dal letto dell'Arno, giornalmente, due metri cubi di materiale da costruzione, che, all'inizio del secolo,
venivano loro pagati quindici-diciotto lire dai barrocciai.