Carta bianca al Governo per
tagliare di soppiatto le pensioni.
Con la Finanziaria il governo chiede il via libera
(delega) del Parlamento per "riformare" le
pensioni, dopodichè avrà sei mesi di tempo per fare un
decreto immediatamente esecutivo
(che sarà fatto nel momento per lui più favorevole per
evitare troppe proteste, magari in guerra o dopo un
attentato terroristico), senza più bisogno di discuterlo
in Parlamento.
Il Governo chiede la delega anche
per fare la controriforma dello stato
sociale e del mercato del lavoro
(licenziamenti, precariato, limitazione diritto di
sciopero).
Eliminazione delle tasse per i
padroni. Il Governo chiede un'altra
delega sul fisco: entro qualche anno
vuole arrivare a soli due scaglioni Irpef, dimezzando le
aliquote per i più ricchi, e saranno del tutto (Irap) o
in gran parte (Irpeg) eliminate le tasse a Lorsignori,
che già pagano sempre meno anche grazie ai continui e
regolari condoni.
>>> Con la legge dei 100 giorni (legge
Tremonti) c'è già l'esenzione
dalle tasse per i padroni che investono al Sud e nelle
aree depresse del Centro-Nord;
>>> i padroni in nero sono
stati condonati e premiati per 5
anni;
>>> e Lorsignori, unici al mondo (!), non devono
più pagare neanche la tassa di
successione.
Altri2400
miliardi nel 2002
ai padroni con il rifinanziamento della legge 488 (1nvestimenti al Sud), ai quali si
aggiunge - come ogni anno - la marea di soldi dalla Ue (100.000
miliardi in 5 anni).
Sgravio contributivo totale
triennale per i padroni
che faranno nuove assunzioni nel Mezzogiorno.
"La nuova agevolazione coesisterà
con ilcredito d'imposta sui nuovi assunti
introdotto dall'art 7 della finanziaria dello scorso anno
che si applica sull'intero territorio nazionale e prevede
uno sconto di 800mila lire mensili per ogni
nuovo assunto a tempo indeterminato, che al
Sud cresce fino a 1,2 milioni".
Mega-regalo a lorsignori (migliaia di
miliardi) con la eliminazione
dell'aliquota progressiva e la detassazione dell'imposta
sulle plusvalenze realizzate dalle aziende nelle
operazioni di fusione e partecipazione; è
anche prorogata (e ampliata) la norma che detassa la
rivalutazione dei beni aziendali.
Condono dell'espatrio illegale dei capitali
all'estero (Lorsignori dovranno
versare una elemosina allo Stato).
Aumento delle tasse del 3%
per lavoratori e pensionati. Nel
2001 l'inflazione è di circa il 3%;
la Finanziaria non prevede l'adeguamento all'inflazione
degli scaglioni Irpef, perciò le le tassereali (potere d'acquisto)
aumentano automaticamente della stessa
percentuale.
Solo i lavoratori con figli a carico compensano in parte
questo aumento di tasse con maggiori detrazioni.
Abolizione
della diminuzione delle tasse Irpef prevista
per il prossimo gennaio dalla Finanziaria 2001.
Si tratta di 2.300 miliardi che avrebbero dovuto
garantire la riduzione dal 24 al 23% dell'aliquota
applicata ai redditi tra 20 e 30 milioni, e di mezzo
punto delle aliquote attualmente al 39% (da 60 a 135
milioni) e al 45% (oltre i 135 milioni). Come previsto, finite le elezioni, non solo
non diminuiscono le tasse per lavoratori e pensionati, ma
addirittura si cancellano le agevolazioni per il 2002
già approvate dalla Finanziaria dell'Ulivo dello scorso
anno.
Rimane
l'addizionale regionale Irpef dello 0,9%, così come
quella comunale (fino allo 0,5%), già introdotta nel 70%
dei comuni d'Italia.
Aumento a un milione al mese ai pensionati
che hanno un reddito complessivo inferiore ai 13 milioni
l'anno. La spesa per lo Stato non potrà comunque
superare 4mila miliardi, "tenendo anche conto della
presenza di altri redditi, della composizione del nucleo
famigliare", ecc... Quali e quanti pensionati ne
potranno veramente usufruire sarà stabilito entro due
mesi dal solito decreto del Governo.
TAGLIO AI SERVIZI
SOCIALI. La compartecipazione all'Irpef dei Comuni si
riduce al lumicino: verrà trasferito dallo Stato agli
enti locali solo l'un per cento del gettito Irpef
anzichè il 4,5% come previsto dalla scorsa Finanziaria;
inoltre c'è un taglio di 1000 miliardi per il prossimo
triennio degli attuali trasferimenti statali.
Privatizzazione
e svendita di tutto il patrimonio immobiliare dello stato
e degli enti (previdenziali) pubblici. Un duro colpo alle
Casse pubbliche e degli Enti previdenziali che si vedono
definitivamente scippare le loro riserve per il
pagamento delle pensioni; ma anche un duro colpo
a decine di migliaia di inquilini delle case degli Enti
che saranno comunque obbligati a comprarsi le case ma al
prezzo imposto dalle grandi Banche o Finanziarie che le
acquisteranno con la cartolarizzazione (titoli
spazzatura).
Affidamento ai privati di pezzi
interi di pubblica amministrazione(outsourcing),
in particolare quelli di maggior pregio come i Beni
Culturali per "periodi non inferiori a 5
anni".
E molti enti di assistenza, come l'INAIL,
o di ricerca, come il CNR o l'ISTAT
saranno trasformati in SPA o Fondazioni, rinunciando
così al ruolo dello Stato nella tutela della salute nei
luoghi di lavoro e nella gestione della conoscenza del
Paese.
Licenziamento degli impiegati
pubblici esuberanti dopo le
privatizzazioni con la "mobilità".
Privatizzazione dei servizi pubblici locali
(trasporti,gas, acqua, ecc..) con divisione
tra proprietà e gestione della rete
: "i comuni potranno cedere il controllo delle
società erogatrici di servizi", e "i
trasferimenti di beni mobili e immobili godranno di una totale
esenzione fiscale per un
triennio".
"Le municipalizzate da privatizzare ... valgono
almeno 100mila miliardi di lire" (IlSole24ore,2-10-01).
"E'
fatto divieto di procedere ad assunzioni di personale a
tempo indeterminato"
in tutta la pubblica amministrazione; ciò
significa non solo il blocco del turn over, ma anche che
LSU, contratti a termine, ecc. non potranno essere
stabilizzati e torneranno ad ingrossare le file dei
disoccupati dopo anni di lavoro al nero e con salari da
fame nella P.A.
Stanziate somme irrisorie per il rinnovo dei
contratti pubblici: non
coprono nemmeno l'inflazione programmata; e si inserisce
una clausola che preveda la nullità automatica
dei contratti integrativi ove sforassero i tetti
di spesa, annullando così ogni funzione della
contrattazione integrativa.
Sanità: poche settimane fa il
Governo ha varato un decreto di "Razionalizzazione
delle spese nel settore Sanità", con il quale si
tagliano decine di migliaia di posti letto, e altrettanti
lavoratori, e si obbligano le Aziende
ospedaliere al pareggio di bilancio.
Aumento delle spese per il Ministero della
difesa (esercito e servizi segreti) e tagli
agli altri Ministeri.
Demolizione della scuola pubblica: eliminazione delle
supplenze fino a 30 giorni con espulsione dei supplenti,
aumento dell'orario di lavoro, delega al governo per
eliminare gli organi collegiali.
Il governo, contro la stessa Costituzione, vuol favorire
in ogni modo le scuole private, mettere una parte della
scuola pubblica al servizio dei padroni e della
Confindustria e lasciare nell'abbandono le scuole
frequentate dai figli dei lavoratori e della parte povera
della popolazione.
Proroga per 6 mesi della detrazione del 36% e
dell'Iva al 10% ristrutturazioni edilizie, detraibilità
dell'iva sull'acquisto di auto, abolizione dell'Invim a
partire dal 2002 (invece che dal 2003) e della tassa
sulle insegne.