Isola è un piccolo centro abitato, frazione della Valsaviore, è divisa su tre comuni: la destra orografica
del torrente Adamé è in comune di Saviore dell'Adamello; il centro abitato vero e proprio,
compreso tra il
torrente Adamé ed il torrente rio Piz (rio d'Arno), fa parte del comune di Cevo; in sinistra orografica del torrente
rio Piz è comune di Cedegolo (ex comune di Grevo).
Attualmente (2001) è abitato permanentemente da sole due famiglie di una singola
persona ciascuna.
Agli inizi del secolo XX gli abitanti erano meno di un centinaio, vivevano prevalentemente di agricoltura di
sussistenza e di allevamento, mucche, capre, pecore, ma spesso i capifamiglia erano costretti ad emigrare,
sia stagionalmente verso la pianura o la Svizzera che verso l'America, dove la "stagionalità"
era di qualche anno.
Verso il 1907 subì un cambiamento radicale, con l'inizio dei lavori, da parte della Società
Generale Elettrica dell'Adamello, degli impianti idroelettrici di Cedegolo e
Isola-Arno.
In poco tempo avviene un notevole incremento demografico da immigrazione, limitato solo dalla scarsa
consistenza del patrimonio edilizio.
Vi si stabiliscono diverse famiglie, sia dei tecnici e assistenti lavori interessati ai cantieri, che di
operai, provenienti da altre regioni.
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Negli anni sessanta, con la fine degli ultimi lavori consistenti di manutenzione straordinaria alle dighe,
e l'inizio dei processi di automatizzazione delle centrali si ha una graduale diminuzione degli addetti
agli impianti idroelettrici ed un parallelo, ma più consistente spopolamento del paese.
La necessità, ormai diffusa, di istruzione e la mancanza di scuole, dopo le
elementari, inducono le famiglie
a trasferirsi nei centri abitati della Valcamonica o ad emigrare verso la pianura o le grandi città.
Nella seconda metà degli anni sessanta iniziano i lavori di costruzione dell'impianto idroelettrico di S. Fiorano,
la cui entrata in servizio, nei primi anni settanta porta al definitivo abbandono della centrale di Isola,
che viene demolita.
L'abbandono di Isola da parte di ogni struttura dell'organizzazione dell'Enel, ne segna il definitivo abbandono,
con il conseguente degrado di tutta la zona che purtoppo dobbiamo lamentare anche ora.
Ci fu qualche tentativo di riutilizzo della zona dismessa, ma senza successo; ancora adesso (2001),
dopo presumibili tentativi di iniziative pubbliche (progetto del comune di Cevo) di utilizzo della ex centrale,
si assiste ad un tentativo, da parte della nuova società del gruppo Enel, proprietaria degli immobili,
di collocare sul mercato, tramite asta in internet, ad un prezzo molto elevato e sicuramente fuori mercato
(500 ML).
Probabilmente quindi continuerà l'abbandono e l'ulteriore degrado di tutto il complesso
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in preparazione.............................................
Di questo abbandono ne hanno approfittato degli "sciacalli" che, dopo aver visitato Isola
e fotografato l'interno delle chiesa, sono tornati nottetempo (venerdì 26 marzo 1999) ed hanno rubato
parte delle opere sopra l'altare: delle colonne e degli angioletti in legno, credo della fine del seicento.
La centrale idroelettrica, costruita negli anni 1907 - 1910 è rimasta in servizio fino al 1972
la chiesa
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