GUIDA ALL'APPRENDIMENTO DELLA NOSTRA LINGUA
a cura del prof. Antonio Margherini

LE PARTI DEL DISCORSO: L'INTERIEZIONE

 

Luigi De Bellis

 
 
 

VARIABILI

Articolo
Nome
Pronome
Aggettivo
Verbo
 
INVARIABILI
Avverbio
Preposizione
Congiunzione
Interiezione
 
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L'INTERIEZIONE o ESCLAMAZIONE serve "a esprimere un improvviso e vivo sentimento dell'animo, per meraviglia, stupore, ammirazione, disapprovazione, paura, dolore, piacere, odio, scherno, ammonizione, appello, salute, e così via" (Gabrielli).
PROSPETTO
Semplici ah! eh! ih! oh! uh! ahi! ohi! auff! uhm! ecc...
Composte ahimè! ohimè! ohibò! (oibò!) orsù! suvvia! addio! perdiana! perbacco! ecc...
Improprie bene! male! viva! evviva! senti! peccato! aiuto! dalli! dagli!
Locuzioni esclamative povero me! beato te! alto là! al ladro! corpo di mille bombe! ecc.

 

Precisazioni

Come hai potuto notare, in tutti i "prospetti" relativi alle parti del discorso, abbiamo evitato di dare spiegazioni particolari di volta in volta. Riteniamo, infatti, che gli esempi riportati siano più che sufficienti perché tu possa derivare, intuitivamente, le opportune definizioni. Per esempio, in questo ultimo "prospetto" che si riferisce alle interiezioni, certamente avrai capito che "ahi" si dice semplice perché è formata da un solo elemento, mentre "ahimè" si dice composta perché è formata da due membri (ahi + me); invece "bene!" si dice impropria perché costituita da un vocabolo che può avere anche altre funzioni ("Il bene che ti voglio è immenso": qui è sostantivo; "Parigi val bene una messa": qui è avverbio) e "Corpo di mille bombe!" si dice locuzione perché formata da più parole.

Sulla scorta di queste dilucidazioni torna sui prospetti di tutte le parti del discorso e colma da te (o anche con l'aiuto dell'insegnante) qualche eventuale lacuna che ti sei lasciata alle spalle.

Noi siamo del parere che dare sempre e comunque spiegazione di tutto significa non avere alcuna fiducia sulle loro capacità intellettive. Noi, invece, ce l'abbiamo questa fiducia e siamo per altro certi che un assillante assistenzialismo, tanto da parte delle mammine eccessivamente premurose quanto da parte degli insegnanti eccessivamente perfezionisti, ritardi ed ostacoli, anziché accelerare e favorire, lo sviluppo mentale.

Per diventare uomini, bisogna anzitutto imparare ad usare il proprio cervello.

Naturalmente questo non vuol dire che non si debba dare ascolto ai consigli degli adulti.

Anzi! Una delle prime manifestazioni di maturità consiste proprio in questo: nel sapere sfruttare al massimo l'esperienza degli altri. Sono i bambocci deficienti (fessi e presuntuosi) quelli che non danno mai ascolto ai genitori, agli insegnanti, ai fratelli maggiori, quasi sempre per partito preso, senza, cioè, nemmeno rendersi conto di quello che viene loro consigliato. Costoro -poverini!- sono quelli che da grandi saranno i cretini e lo spasso d'ogni compagnia in cui verranno a trovarsi
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2001 © Luigi De Bellis