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L'Ordine della Fenice: Commento | |
a cura di M. N.
Uscita prevista per l'edizione italiana: 31 ottobre 2003 (per ulteriori informazioni www.salani.it)
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Harry Potter ha ormai 15 anni e non è più il bambino simpatico e sveglio (e in certi casi fortunato) che è entrato a scuola cinque anni fa. Ora è un adolescente irrequieto e un po' cupo, che ha visto in faccia la morte e che, lo voglia o no, è cosciente di far parte di qualcosa di più grande di lui. E' cresciuto molto dopo l'esperienza del Torneo Tremaghi e non ha più intenzione di stare a guardare: Voldemort è tornato e Harry non sa nascondere la sua rabbia di fronte a chi, come la professoressa Umbridge, nasconde la verità. Una volta forse sarebbe stato zitto, ma a 15 anni si ha voglia di mettersi alla prova, di cancellare le ingiustizie: e anche di sfidare l'autorità costituita. Ma altri sono i problemi degli adolescenti: i primi amori, ad esempio, e per Harry è sempre lei, Cho Chang, la Cercatrice di Ravenclaw (Corvonero), l'unica e la sola da inseguire (e forse da raggiungere, perché a 15 anni si è un po' meno imbranati che a 14: ma solo un po'). E poi il futuro: il quinto anno a Hogwarts è il tempo degli OWLs (i G.U.F.O. in italiano), gli esami che precedono gli ultimi due anni e in seguito ai quali si dovranno scegliere le materie da approfondire prima del diploma finale. Dunque, se non lo si è capito dalle righe precedenti, lo sottolineiamo: il quinto libro non è più un racconto per bambini, ma un romanzo per adolescenti (nelle tematiche: l'amore, la scuola, cercare il proprio posto nel mondo) e per adulti (nella lunghezza e nell'eccesso di descrizioni che sono una gioia per il lettore avido, ma forse un po' noiose per l'adolescente medio). Nel libro si ritrova tutta la magia dei libri precedenti: l'atmosfera della scuola d'incantesimi, nuovi segreti del mondo magico, nuovi particolarissimi personaggi. Pur mantenendo l'atmosfera, però, la Rowling aggiusta il suo stile, sia nel linguaggio sia nella struttura narrativa: il linguaggio è più strutturato e complesso, adatto a lettori che abbiano già una certa dimestichezza con i libri (il target si aggira attorno ai 15 anni) e la struttura è più ariosa e variegata, con lunghe descrizioni e brani magari non strettamente necessari allo svolgersi della storia ma molto piacevoli. In effetti, 766 pagine (nella versione inglese: quella italiana sarà ovviamente più lunga) non sono poche: qualche critico l'ha accusata di essere prolissa, di essere affetta dal "morbo di Stephen King", ovvero una verbosità esagerata. Sicuramente, ora che ha a che fare con ragazzi più grandi, la Rowling sembra divertirsi nel dare sfogo alla sua creatività, forse eccedendo un po': ma dal momento che il libro è molto piacevole a leggersi, queste critiche finiscono per perdersi nel vento, e se qualche passaggio può risultare noioso glielo si perdona. Forse, proprio per tutto questo, ne saranno più felici i lettori adulti che quelli più giovani: effettivamente 766 pagine sono una bella impresa per un lettore non abituato. O forse sono un incentivo per (ri)scoprire il piacere della lettura e leggere di più. |