ELISA |
LOTUS |
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track-list 1.Hallelujah 2.Rock your soul 3.Broken 4.Femme fatale 5.Sleeping in your hand 6.Labyrinth 7.Beautiful night 8.Almeno tu nell'universo 9.Electricity 10.The marriage 11.Yashal 12.Stranger 13.Luce (Tramonti a nord est) 14.Gift 15.Interlude 16.A prayer
1.Broken 2.(Sittin' on) The dock of the bay 3.Redemption song
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Nuovo lavoro discografico per Elisa, che ha sfondato la chart dei singoli con la cover di "Almeno tu nell'universo", dell'indimenticabile Mia Martini, inserita nella colonna sonora del film di Muccino "Ricordati di me". Il progetto "Lotus" è composto da ben 4 parti: un cd, una raccolta di immagini, un tour ed un nuovo sito web. Dopo aver raccolto e composto un po' di materiale, Elisa parla così di "Lotus": "Lotus è dedicato alla parte più intima e spoglia del nuovo materiale, il disco che seguirà sarà dedicato alla parte più energica. Il titolo l'avevo in testa da un po' di tempo; sapevo che volevo chiamarlo con il nome di un fiore. Ad un certo punto ho pensato proprio a "con il nome di un fiore". Poi ha vinto la semplicità e la bellezza del suono e del significato della parola Lotus. Secondo la tradizione induista il loto è la bocca del grembo dell'universo, il fiore sacro della manifestazione e dell'illuminazione." Il cd "Lotus" (registrato in studio a Milano e a Calvi dell'Umbria tra aprile e ottobre 2003) a sua volta, è composto da tre parti: canzoni inedite (6), cover (2) e nuove versioni di suoi brani (8). Parliamo un po' del disco. Con "Lotus" si chiude la quadrilogia dedicata alle stagioni: "Pipes & Flowers" estate, "Asile's world" inverno, "Then comes the sun" alla primavera, e "Lotus" all'autunno. E gia dalle immagini del cd, si respira quest'aria autunnale: un'aria che traspare anche da tutte le canzoni (in cui si respirano atmosfere molto naturali), amplificata dall'utilizzo di strumenti come chitarre acustiche, pianoforte, steel drum, percussioni, hammond, fender rhodes, basso acustico e suoni di batteria un po' retrò. Le cover e i rifacimenti, quindi, sono stati "autunnalizzati" ed amalgamati in un cd che suona estremamente omogeneo, dal sapore unplugged. Se le cover reggono bene il confronto con le versioni degli altri artisti e i nuovi brani si attestano su una linea di media bellezza, sono i rifacimenti che suscitano qualche dubbio. In primis l'orripilante versione di "Stranger", un groviglio monco del bel brano originale che fu. Anche "Gift" (resa meno isterica) perde bellezza, come "Sleeping in yor hand" e la disgustosa versione tribale di "Labyrinth". Non cambiano tanto "Rock your soul", "The marriage" e "Luce" (forse addirittura migliorata), mentre capitolo a parte merita "Almeno tu nell'universo": un rifacimento di una cover... troppo complicato e risparmiabilissimo. Le cover invece vengono ben eseguite, come la splendida "Hallelujah" di Cohen: un omaggio all'esecuzione fatta a suo tempo da Jeff Buckley. Bellissima è l'esecuzione di "Femme fatale" dei Velvet Underground (Elisa è rimasta incantata dalla magia dell'arrangiamento di Lou Reed e della voce di Nico quando, all'età di tredici anni, ha assistito al suo primo concerto, quello dei mitici The Velvet Underground). Anche nel cd singolo "Broken" ci sono due cover di lusso: "(Sittin' on) The dock of the bay" di Steve Copper e Otis Redding e "Redemption song" di Bob Marley. Per quanto riguarda gli inediti, salta subito all'orecchio il singolo "Broken": "...Si è spezzato / spezzato / qualcosa si è spezzato / come se fosse stato rubato / come se fosse stato rubato e fa male / fa male / mi ha ferito e ora solo il tempo dirà / solo il tempo curerà.." una ballata acustica in stile Morissette. Le riprese del video sono state effettuate a ottobre 2003 tra Trieste, Monfalcone e Grado: i luoghi dove è cresciuta e vive Elisa. "Beautiful night", dolce e romantica, che ha la particolarità di avere le chitarre rovesciate, cioè registrate con il nastro che gira al contrario. "Yashal" è iper-delicata, mentre "Electricity" è magicamente bella, in stile Counting Crows: il testo parla della felicità e del rischio di confondere per autentica una gioia solo apparente. In "Interlude" (dedicata al suo ragazzo) l'effetto 'autunno' è amplificato anche dal testo: "...di sicuro sta per piovere / e comincia a fare freddo / il vento incomincia a soffiare...". Chiude il cd la preghiera "A prayer": "...arriva il tempo in cui la verità sopravvive ad ogni tipo di paura / ad ogni tipo di bugia / in una preghiera di libertà / una preghiera di amore / una preghiera per la libertà / una preghiera per l'amore". Un cd anomalo (ma schizzato subito al secondo posto delle chart) che non è ne un best, ne un unplugged. Quello che non si discute è la bravura e il talento di Elisa, capace di emozionare in ogni salsa ed in ogni lingua. Quello che non comprendo fino in fondo è l'esigenza di rivedere le sue canzoni: ri-interpretarle, poi, in una chiave che ne penalizza la bellezza originale, sconfinando in un paio di episodi in deturpazione bella e buona. Capisco lo stato d'animo di Elisa, che magari traspare nelle nuove versioni: ma un cd è destinato a chi lo ascolta. Come definisco tutto ciò? "Effetto Bjork": se la canta e se la suona... ma si capisce da sola. E la bella "Broken" niente può fare a salvare le sorti del cd meno bello di Elisa. Ho detto 'meno bello' e non 'più brutto': perché c'è una bella differenza.
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Recensione di: Ilario Pisanu Thanks to: Valentina Spada, Uff. Stampa Sugarnet Recensioni correlate: cd "Pipes & Flowers"+"Asile's world" - "Then comes the sun" - colonna sonora "Ricordati di me" Sito Ufficiale: www.elisaweb.net www.elisalotus.it |