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Mondragone
- La storia
Sinuessa
Nel 296 a.C.
venne fondata la colonia Sinuessa, situata a difesa
dell'accesso costiero dalla Campania Felix al Latium
adjectum. In un primo momento fu difficile trovare coloni
disposti a vivere nella nuova città, viste le continue
incursioni sannitiche. Dopo la sconfitta definitiva dei Sanniti,
un altro nemico rese difficoltosa la vita di Sinuessa: nel 217
a.C. la cavalleria Numida di Annibale, assediò senza
successo la colonia e saccheggiò tutto l'agro circostante
provocando enormi danni. Infatti tra il 207 e il 191 a.C., essa
rifiutò di fornire militari per la guerra ad Antioco di Siria,
adducendo come motivazione la difesa dell'agro e quindi il
recupero economico della contrada.
L'importanza
della città nel II sec. a.C., è provata dall'ampliamento delle
mura e dalla ristrutturazione del foro nel 174 a.C. ad opera del
censore Q. Fulvio Flacco. Questa importanza scaturiva
dalla ricchezza della colonia, dovuta alla produzione
vinicola e alle acque termali; i nomi Falerno e Acque
Sinuessane, iniziarono a circolare a Roma e in tutto il
territorio della repubblica. Nel 133 a.C. è teatro di una
sanguinosa rivolta di schiavi, domata con l'esecuzione di 4000
rivoltosi.
Il I sec.
a.C. e il I sec. d.C. rappresentano l'apogeo di Sinuessa. La
città divenne famosissima tra l'aristocrazia romana che vi
costruì numerose ville, mentre, i più grandi poeti, decantano
il suo Falerno come tra i vini più pregiati del mondo allora
conosciuto. Nel 37 a.C. percorrendo l'Appia, che tagliava
in due Sinuessa, vi si incontrarono Mecenate e Orazio
con Virgilio, Plazio Tucca e L. Vario, impegnati nel
portare la pace tra Ottaviano e Antonio. Nel 54 d.C. il
potente liberto Claudio Narciso visita la città; nel 69
d.C. l'ex prefetto al pretorio di Nerone, Ofonio
Tigellino è indotto al suicidio su ordine del nuovo
imperatore Otone, nello stesso anno Vitellio si
impadronisce delle rendite della colonia che dovevano essere
notevoli visto che interessavano anche l'imperatore. L'economia
sinuessana si avvantaggiò, nel 94 d.C. di un nuovo sbocco, il
porto commerciale più grande del Tirreno meridionale, cioè, Puteoli
(l'odierna Pozzuoli), con la costruzione della Via
Domiziana che collegava le due città.
Il II sec.
d.C., in coincidenza con il massimo sviluppo economico
dell'Impero Romano, rappresenta ancora un periodo di splendore
per la città e difatti viene effettuata una nuova sistemazione
del Foro e continua ad essere meta di riposo degli uomini
illustri dell'impero. Tra il 161 e il 180 d.C. Rustico,
il maestro dell'imperatore filosofo Marco Aurelio, soggiorna
a Sinuessa. Il III sec. a.C. rappresenta l'inizio del
declino economico e sociale della città. Plotino,
filosofo neoplatonico, tra il 260 e il 268, alloggia in una
villa nei dintorni di Sinuessa appartenente a degli amici. Poche
notizie si hanno per questo periodo che scompaiono del tutto per
il secolo successivo.
Alcune
notizie del IV sec. d.C., ci vengono da fonti ecclesiastiche.
Sotto la persecuzione dei cristiani di Diocleziano, tra
il 303 ed il 309 d.C., vennero martirizzati il prefetto di Roma Cromario
che vi si era rifugiato; il vescovo di Sinuessa San Secondino e
quello di Sessa San Casto. In questo caso, le notizie sono poco
affidabili data la mancanza assoluta di documenti episcopali
della Diocesi di Sinuessa che certamente esistette ma della
quale nulla ci è pervenuto. Sicuramente falso, è il presunto
Concilio Sinuessano. La città dovette subire certamente il
saccheggio dei Visigoti di Alarico nel 410 d.C.;
dopo il sacco di Roma, questi scesero la penisola attraverso l'Appia
e quindi era inevitabile l'impatto con Sinuessa. I resti
archeologici mostrano un abbandono del sito a partire dalla fine
del III secolo, mentre sono assenti del tutto per il IV sec.
Gytheum
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