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Il Sentiero n° 6 - Giu 2000
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Eutanasia, diritto o divieto?




Eutanasia, diritto o divieto?

Eutanasia: diritto o divieto?
Eutanasia, questa parola così strana, non significa altro che morte provocata artificialmente.
Recentemente al telegiornale si è sentito parlare del cosiddetto Dottor Morte, un dottore che applica l’eutanasia sui pazienti che la richiedono. Ma che cosa è veramente l’eutanasia?
Immaginiamo che una persona stia morendo di una malattia incurabile e che il dolore sia insopportabile. Per alleviare le pene di questo sofferente esistono due strade: la terapia antidolorifica che non è altro che la somministrazione di antidolorifici al fine di alleviare le pene del malato, e l’eutanasia.
Così, mentre una strada è “approvata” dalla Dottrina Sociale della Chiesa, l’altra quella dell’eutanasia, è disprezzata e scacciata, poiché “il corpo è tabernacolo di Cristo e solo Lui può decidere quando verrà la nostra ora.”
Recentemente si è discusso molto se legalizzare questa soluzione drastica oppure bandirla.
La chiesa spiega apertamente che nel qual caso un parente sia sofferente ed in punto di morto, la famiglia del malato può pregare affinché egli muoia al più presto o può usare la terapia antidolorifica ma mai, in nessun caso, applicare l’eutanasia.
E’ un argomento molto difficile da trattare e credo che ogni buon cristiano in cuor suo abbia riflettuto sulla questione, ma da bravo cristiano, non può far a meno che aderire con la scelta della terapia antidolorifica o di non fare assolutamente niente, poiché il dolore fisico è una delle possibilità che Nostro Signore ci offre per redimerci.

Lupo Ribelle
Luciano Lavecchia


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