Il ritratto del vero Csq.
Dal 27 al
29 dicembre scorso noi guide del Riparto San Michele Arcangelo
abbiamo svolto il campo invernale nella scuola di Ficuzza.
Sul tema del campo: Dobbiamo diventare abitabili luno
nellaltro una dimora accogliente per tutti! si
sono centrate tutta una serie di attività e di chiaccherate
particolarmente interessanti,ma un momento in particolare
mi ha colpito; la riunione straordinaria di Alta sq. del 29
sera, il cui argomento era Essere Csq.: essere
cioè una sorella maggiore, trascinatrice, formatrice
e responsabile! In questa riunione infatti abbiamo compreso
che è importante che la Csq. sia sorella maggiore ma
senza sentimentalismi né sdolcinatezze poiché
la fraternità scout si basa su due fondamenti essenziali:
la fiducia scambievole e la stima reciproca ed inoltre che
la Csq deve essere colei che ha tracciato la strada alle altre
guide. Innanzitutto essere sorella maggiore significa amare
ogni squadrigliera, infatti ognuna di esse deve sentire solo
per sé lamore e lamicizia della Csq. (Piccolo
segreto: in verità lamore che la Csq. dà
ad una sola guida è solo 1/7 di quello che dà
a tutta la sq.!). Unaltra caratteristica fondamentale
è quella di essere intraprendente cioè saper
trascinare la sq. Ciò si può fare organizzando
spesso nuovi giochi, attività tecniche, piccole gare
fra le guide etc
. Una vera Csq. Comanda, parla poco
e diffida come la peste del nemico mortale numero uno che
è la retorica. La Csq. è formatrice cioè
sa preparare il terreno in cui le squadrigliere devono crescere,
questo terreno è lo spirito di sq.
Una Csq., in quanto sorella maggiore,deve essere soprattutto
responsabile!! Responsabile di sé stessa perché
tutto ciò che le potrà accadere come: insuccessi
nello studio, impreparazione tecnica, mancanza di autorità,
sq. senza spirito scout, etc
dipenderà sempre
e solo da lei; la cosa fondamentale è essere coerente
al proprio dovere perché è solo così
che si potrà dare lesempio anche alle altre.
Contemporaneamente il Csq. È responsabile della propria
sq., verso la Patria e di fronte a Dio, e di ogni singola
squadrigliera. La responsabilità esige che non si prendano
mai iniziative alla leggera e infine se non si riesce a decidere
ciò che è meglio fare chiedersi: Cosa
avrebbe fatto Gesù al posto mio?
Koala Testardo
Dionisia Bellavista
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