Implosione
 
Alla metà degli anni sessanta Eisenman comincia a costruire delle
case per una clientela selezionata (colleghi dell'università, intellettuali ..),
questi edifici sono una specie di esperimenti in cui estrapola
la sua ossessione per le due opere di Terragni.

 

House II


House III


House IV


House VI


House X 1976-77 in poi

 
HOUSE II
L'opera più importante del primo ciclo è la house 2.
In questa casa infatti avviene la sintesi tra le due forze opposte
che avevano caratterizzato La casa del fascio e la casa
Giuliani-Friggerio, ossia tra l' EROSIONE e l' ESPLOSIONE.
Ci si rende conto come forze caratterizzate da direzioni diverse 
trovino in  quest'opera la loro  sintesi.
Quest'opera possiede lo stesso rapporto base-altezza della casa
del fascio, mentre il meccanismo di formazione dei piani, dei volumi,
la loro disarticolazione, è chiaramente di tipo esplosivo
( ma questa volta l'esplosione è rivolta verso l'interno ) come nel 
caso della Giuliani-Friggerio.
Eisenman realizza un'architettura profondamente critica, non si
limita a prendere  Terragni e copiarlo, ma dopo averne capito 
e studiato tutti i meccanismi sintattici li elabora lui stesso 
applicando i teoremi di formalizzazione del processo  
architettonico che sono le regole su cui lui fa perno per 
realizzare architettura.
Questa caratteristica esce fuori in maniera molto evidente anche
all'interno del libro "Eisenman digitale " perché la struttura
dello studio di Eisenman non essendo propriamente quella
di uno studio professionale,  è qualche cosa di ibrido a metà
tra un corso di progettazione e uno studio professionale .
Qui si creano progetti all'interno di "seminari " di studio .
 
Alla fine degli anni sessanta si genera un processo a larga
diffusione tra gli architetti :
la ricerca di ragionamenti comuni, o di punti di contatto con le
altre discipline, ed attività aderenti alla sfera, artistica e filosofica .
In questo periodo si affaccia anche un tipo di approccio
all'architettura le cui basi teoriche, che sono la derivazione di alcune
teorie di Colin Rowe , altro non affermano che:
L'architettura diventa un  "testo" ed in quanto tale si azzera.
L'architettura intesa come Testo viene analizzata appunto secondo
le impostazioni della linguistica, ossia indagando il testo secondo le
sue intrinseche strutture organizzative , secondo i suoi valori
connotati e denotati.
Ora, si stava facendo avanti la consapevolezza dell'esistenza di uno
scollamento tra l'architettura ed il suo contesto.
In altre parole, ad una società diventata progressivamente di massa,
e che aveva cambiato i suoi aspetti costitutivi durante la prima
rivoluzione industriale,  si stava sostituendo un modo diverso,
caratterizzato da fenomeni di cui si capiva ben poco il forte legame
con il mondo dell'informazione, erano i fenomeni propri della società
di massa.
La cosa che si riusciva  a capire era che l'architettura non poteva
rispondere a questi fenomeni se rimaneva legata alle componenti
classiche degli anni venti. Una delle soluzioni proposte è lo
sganciamento dell'architettura da ogni semantica .
Ossia dato che questo è così cambiato e noi non riusciamo
a trovare per lui risposte soddisfacenti, ci ritiriamo in noi stessi
e ci auto analizziamo . Questo tipo di ricetta non può essere
compresa senza il lavoro di Eisenman e dei New York five
(associazione cultural-commerciale ) che sono i fautori di questo
modo di ragionare. Ora se l'architettura diventa Testo,
tutto quello che la circonda diventa Pre-testo e Pretesto.
Eisenman, il "Terrorista della Forma" porta questo
discorso al suo massimo estremo, infatti alcune di queste Houses
sono, delle macchine di tortura per chi le deve abitare , non che
dei giochi fortemente astratti ed autoreferenziali  che trattano
tutto come pretesto. In realtà attraverso questo meccanismo
si entra moto facilmente nel campo del GRATUITO .
Cioè da una costruzione critica dell' architettura che ragiona
su se stessa, vedi house 2, si passa al campo del gratuito
da house 3 in poi, infatti il gioco sintattico di Terragni diviene
maniacale, fino a divenire ossessivo con la house 10.
La house 3 dimostra tautologicamente il suo stesso meccanismo.
Le sue houses dal punto di vista della vivibilità sono invece
al livello del più totale delirio.
Ora però questo ciclo non può protrarsi per lungo tempo
ed E. lo sa e produce a giustificazione di queste opere
degli apparati teorici incredibili consistenti in innumerevoli
e sofisticate assonometrie che hanno il compito di pubblicizzare
il suo operato pratico e teorico.
Ciò è necessario nel momento in cui l'architettura
che lui produce è così autoreferenziata.
Congelando la dimensione semantica ( ossia tutto ciò che sta
attorno all' architettura: storia, sito, condizioni socio- economiche ),
 l'aspetto linguistico prende,ovviamente, il sopravvento.
 
HOUSE X
 
Questo processo va avanti sino al 1976-77, anno in cui E. cambia
strada, e ritorna ad un doppio ragionamento sull'architettura,
da una parte critico, nel senso che ragiona a fondo su alcuni
modelli e schemi, e dall'altra  parte nasce la necessità di analizzare
anche il SITO nel quale tale architettura dovrà sorgere.
Ora nelle  costruzioni precedenti abbiamo visto che un oggetto
PURO veniva come APPOGGIATO su di un vassoio che consisteva
nel SITO. In questo progetto, avvengono invece avvengono due
fenomeni: dal punto di vista dell'architettura critica E. ragiona
su di un modello che non è inusuale poiché è presente sia
in Terragni che in Write. Analizza infatti il modello basato
sul SISTEMA QUADRIPARTITO ( praticamente un quadrato
diviso in quattro quadranti ): Questo era uno dei modelli
architettonici usati da Write quando studiava per la
realizzazione delle Usonian houses ( ad ogni uomo il suo castello )
Write operava attraverso l'utilizzo di un muro a croce con il quale
riusciva ad aprire ogni casa  ad angolo ed a ottenere per ciascuna
la privacy. L'altro schema associato è quello del Danteum
di Terragni, in cui i quattro elementi che compongono l'opera
( coorte rientrata, giardino dell' inferno, del purgatorio e del Paradiso )
sono organizzati all'interno di una croce che rappresenta sia
i nodi distributivi che altri elementi che vi  sono presenti.
Eisenman, oltre a fare questi due ragionamenti si muove anche
in un'altra direzione: innanzitutto rende autonomi i quadranti
sia dal punto di vista formale che da quello della funzione.
Sono autonomi anche perché ognuno può avere il suo sistema
di distribuzione interno e quindi la " CROCE " diviene una SPINA
di distribuzione generale.
Questo meccanismo si adatta ed entra in rapporto con una specifica
orografia.
Della house X tutto si  può dire fuorché che congeli la dimensione
semantica.  E. recupera la dimensione del programma, la dimensione
del rapporto con il sito, ma sempre all'interno di un'architettura
che vuole presentarsi come discorso critico. Eisenman si tira,
finalmente fuori dalla serie delle camere di tortura iniziata con H.2.
L'altro aspetto interessante è che entra anche in gioco il materiale,
compaiono le reti, le mattonelle etc. Compaiono quelli che sono
i segni premonitori dell'opera futura di E. ma compaiono anche
notevoli problemi. Infatti la House X diviene l'angoscia e il
tormento di Eisenman che per quanto ci lavori e ci si applichi
NON riesce a portarla a compimento.
 

 

 

 

 

 

 

Implosione

Trivellazioni

Palinsesto (contesto)

Associazioni 
(processuali-metaforiche)

In-betwin

Oscillazioni