Pedicure
Per trenta domeniche, o giù di lì, l'attenzione di un popolo torna a polarizzarsi sui piedi: tacco e punta, esterno, interno e "collo pieno". Anche il Barbiere vuol dire la sua, e decide così di arbitrare il campionato dei cronisti, radiocronisti, telecronisti e commentatori di calcio. Nasce dunque Pedicure, una rubrica terapeutica: vorrebbe eliminare calli, duroni, ed altre gibbosità linguistiche che rendono talvolta ridicola una radiocronaca o una telecronaca. Distribuiremo cartellini gialli e cartellini rossi, con l'aiuto dei nostri clienti, che invitiamo fin da ora, via email, ad arricchire il bestiario.

 
1) "La palla fa la barba al palo". Questa espressione, una delle più amate da Bruno Pizzul, è da cartellino rosso. A bottega viene presa come una provocazione. La barba, i capelli, le permanenti e tutto il resto, lasciatele fare a chi è del mestiere.

2) "Amnesia difensiva". Neologismo in vita da due campionati al massimo. Sta per "distrazione difensiva". Detto una volta sola, la prima, può risultare anche arguto. Ma abusarne, confondendo costantemente la curva dell'attenzione con quella della memoria, diventa ridicolo e stucchevole. Di questa parola, strappata al sottocodice medico, si è innamorato il calciatore-commentatore Aldo Serena. Quando la pronuncia, gli sembra di prendere una laurea alla Sorbona, tanto è felice.
Cartellino giallo con tendenza all'arancione.

3) "Sfera": ma 'de che? Parla come magni: palla, pallone.
Cartellino giallo. E in piu': mettersi in barriera a tre metro dalla punizione che sta per tirare Mihailovich

4) "Deposita la sfera nel sacco". Orribile locuzione tratta dal sottocodice postale e burocratico. 
Cartellino rosso. Non solo: correre in maglia bianconera verso la curva Fiesole del Franchi di Firenze, alla fine di una partita Fiorentina-Juve, vinta dalla juve con un gol al 91° minuto, segnato in fuorigioco.

5) "La palla danza sulla linea dell'out". La scena è un riadattamento al calcio di Fantasia di Walt Disney. Operazione un po' goffa. 
Richiamo verbale.

6) "Le geometrie della squadra di Zeman". Il collega, a scuola, andava male in matematica, e adesso ce la fa pagare a noi. 
Richiamo verbale.

7) "Fraseggio a centro campo". Il collega, a scuola, andava male in italiano (grammatica o sintassi che fosse) e cerca di trasformare in punto di forza questo antico complesso di colpa. 
Altro richiamo verbale.

8) "Dettare il passaggio" . Anche questa espressione è attinta dall'esperienza delle scuole primarie e secondarie. Significa suggerire, con un tuo movimento, come ti deve essere fatto il passaggio. Come altre metafore, è brillante quando viene detta per la prima volta, ma diventa patetica quando è ridotta a meccanica ripetizione. 
Nota sul registro

9) "Del Piero in gran spolvero". Sta per "tirato a lucido, nella migliore condizione di forma". Non se ne può più di questa trita immagine. Se riferita a Del Piero, diventa poi improbabile. 
Entrata dura in tackle scivolato.

10) "Ripartenza". Da parte nostra, ri-ammonizione. E se è già la seconda, accomodati fuori.

11) "Intervento sottomisura". Ma cos'è questo, un colpo basso, sotto la cintola, un intervento sconcio? 
Espulsione in diretta del radio-telecronista.

12) "Ha arbitrato al cospetto di", e poi l'indicazione del numero degli spettatori. Questa locuzione è un cavallo di battaglia delle radiocronache di Ezio Luzzi. In 60 campionati e 2.328 partite commentate, non gli è mai venuto in mente di dire: ha arbitrato "davanti", o "gli spettatori sono circa 45 mila".  Al suo cospetto, per tenerezza, gli rifiliamo una semplice ammonizione verbale e lo mandiamo in trasferta sul treno con i tifosi dell'Atalanta.

13) "Peruzzi costretto a fare gli straordinari". Sta per "è stato molto impegnato, ha dovuto compiere parate molto difficili". Dietro quest'espressione, oltretutto piuttosto brutta, c'è la pervicace volontà di portare il mondo di Cipputi fra i miliardari del calcio. 
Cartellino rosso.

14) "Giacchetta nera" al posto di arbitro. Metafora che non è solo cromaticamente riferita alla divisa arbitrale. C'è sotto un richiamo poetico al fascismo di "Faccetta nera". Espressione (fortunatamente) in progressivo abbandono. Ammonizione.

15) "Gioco maschio". Orribile espressione sessista, che sta per gioco duro, pieno di interventi al limite del fallo. Cartellino rosso.

16) "Panchina che scotta". Si dice quando l'allenatore rischia il posto per una serie di cattivi risultati. Chissa' come brucia sotto il sedere...
Richiamo verbale e obbligo di telecronaca del campionato di calcio femminile.

17) "Non mangerà il panettone". Il campionato è iniziato male e l'allenatore non arriverà a Natale. Anche qui, semplice richiamo verbale. Anche perché quest'espressione si dice al massimo per tre o quattro allenatori, ed è concentrata nei soli mesi di ottobre-novembre.

18) "Mister". Così i calciatori chiamano l'allenatore. Sarebbe interessante capire come è nata questa curiosa espresione. Se usata da un giornalista, la proposta è 8 mesi di squalifica.

19) "La mamma dei cretini è sempre incinta". Ogni volta che allo stadio succedono degli incidenti, questo è il crudo proverbio che spontaneamente sgorga dall'animo ferito del commentatore, questo il succo del suo predicozzo sociologico. Si parla poi di "facinorosi" i quali sono sempre "pochi": primo, difendere il calcio e il suo mondo, a tutti i costi. 
Non ci sono cartellini a sufficienza
20) "Ogni partita è una storia a sè". Mirabile e niente affatto lapalissiana osservazione, frutto di intuito folgorante e umana saggezza. Siete scelti per la squadra sferico-planetaria dei migliori commentatori di calcio.
21) Definizione: "Ha il problema di girarsi" (Bruno Pizzul) Punizione: giocare una partita a calcio girato all'indietro senza potersi mai girare.

Definizione 2: "Dritto per dritto" (Bruno Pizzul)
Punizione: correre storto per storto dando prova scientifica di esserci riuscito.
Definizione 3: "Miracolo!" (di solito per una parata, Sandro Piccini e altri)
Punizione: Provare a moltiplicare pani e palloni.
22) "La palla è rotonda".
Tautologica espressione che filosoficamente allude alla casualità del gioco del calcio. Si usa quando in una partita la fortuna ha avuto il suo peso. A furia di dire "la palla è rotonda" verso la fine del campionato ce le hanno fatte quadrate. Punizione: obbligo da parte del cronista a fare da pilone in una mischia di rugby (o pallaovale) contro i terribili "all Blacks", neozelandesi da due metri per 120 chili, la prima volta che verranno in trasferta in Italia.

23) "Ha tirato una bordata". Nel gergo dei telecronisti è ormai generalizzato l'uso del termine bordata per descrivere un tiro in porta molto forte scagliato da lontano. Il termine viene malamente usato come sinonimo di cannonata. La bordata, infatti, è lo sparo contemporaneo di tutti i cannoni posti su un lato (bordo) delle navi da guerra dell'epoca precedente l'introduzione delle torrette girevoli, quindi del tiro multiplo. Ma su un campo di calcio non può funzionare, perché il proiettila-palla è uno solo. Punizione: in un gabbiotto di tra metri per tre, subire una bordata di fischi di pecorari sardi, ai quali si è abusivamente aggiunto Trapattoni.
24)DUE SU DI LUI - (Sandro Piccinini) Dicesi di contrasto di gioco durante una partita di calcio, quando due giocatori della stessa squadra "avvicinano" un avversario per tentare di recuperare il pallone. Punizione: provare a fare una telecronaca di Champions League con due commentatori sulle ginocchia -


25)CONTROCROSS - (molto usato dai telecronisti Rai) - Definizione con cui si commenta il tentativo di cross da parte di un calciatore, che ha raccolto il pallone proveniente da un cross precedente. IN VIA DI ESTINZIONE - Cartellino Giallo

26) NUMERO - (Sandro Piccinini e altri suoi seguaci) - Dicesi di una giocata particolarmente spettacolare effettuata da un calciatore. In Rai - Radio, spesso utilizzato il sinonimo "preziosismo". Punizione: Fare una telecronaca del campionato turco, con i giocatori senza "numeri" sulle maglie e senza avere sottomano la formazione. 
BRILLANTINA

AVANTI IL PROSSIMO, PREGO


 


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