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La
costruzione del Duomo risale alla prima metà del 1100, ma la sua consacrazione
avvenne nel 1197. Nel 1254 un incendio bruciò parte delle capriate in legno dipinto
del soffitto. Questo incendio fu solo il primo di una serie di eventi che causarono
seri danni al sacro edificio, infatti nel 1783 e nel 1908 due terribili terremoti
e nel 1943 un pesante bombardamento ne richiesero integrali ristrutturazioni.
L'attuale campanile, inaugurato nel 1933, è stato progettato dall'architetto Valenti. E' una torre alta 60 mt. con una base quadrata di 9.6 mt. di lato. La torre è suddivisa in quattro piani che racchiudono il più grande orologio astronomico del mondo. Il complesso meccanismo muove una serie di statue in bronzo dorato che raffigurano miti, storie e leggende della città. In origine sorgeva un campanile di ben 90 mt. di altezza, che venne distrutto dal terremoto del 1783. Fu ricostruito solo in parte e nel 1863 per vari motivi fu abbattuto e sostituito da due torri campanarie affiancate alle absidi, che furono infine distrutte completamente dal terremoto del 1908.
L'interno è a pianta basilicale a T, a 3 navate divise da colonne
sormontate da archi ogivali che terminano in tre absidi e coperte da capriate
in legno decorate.
Il
campanile che oggi vediamo fu costruito su progetto dell'architetto Valenti e
inaugurato nel 1933. Ha
la forma di torre a base quadrangolare di circa 10 metri di lato per un'altezza
di circa 60 metri.
Ad ogni quarto d'ora entra in funzione il meccanismo che anima le due grandi statue di Dina e Clarenza, eroine messinesi della guerra dei vespri, la prima per battere i tocchi delle ore, la seconda quelli dei quarti d'ora. Contemporaneamente, nel penultimo riquadro in basso, la statua che simboleggia la Morte abbassa la falce che ha in mano per tante volte quanti sono itocchi battuti dalle due statue di Dina e Clarenza, mentre davanti sfilano le statue che rappresentano le quattro età dell'Uomo, l'Infanzia, l'Adolescenza, la Maturità e la Vecchiaia. Tutto il resto dell'orologio entra in funzione a mezzogiorno, dopo che sono stati battuti i dodici rintocchi: il leone rampante agita la coda e il vessillo di Messina che tiene tra le zampe anteriori, gira la testa verso la piazza ed emette tre poderosi ruggiti.
Quindi
è la volta del gallo che, battendo le ali e muovendo la testa, fa sentire
per tre volte il suo verso. Nel riquadro posto sotto, la statua della Madonna
riceve, dalle mani di un Angelo, la lettera destinata al popolo messinese, quindi
avanza San Paolo che precede gli ambasciatori messinesi e riceve a sua volta la
lettera dalle mani della Madonna, che alza il braccio benedicendo gli ambasciatori
che le sfilano davanti inchinandosi.
Nel
riquadroposto al di sotto si vede la statua raffigurante la Morte, e infine nel
riquadro più in basso sono rappresentati i sette giorni della settimana,
simboleggiati da sette carri guidati da altrettante divinità pagane: Apollo
per la Domenica, Diana per il lunedì, Marte per il Martedì, Mercurio
per il Mercoledì, Giove per il Giovedì e Saturno per il Sabato.
Nell'altra
faccia del campanile, quella rivolta verso il Duomo, si vede in alto una sfera,
metà nera e metà dorata che rappresenta le fasi della luna, girando
su se stessa.
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