Sicuramente
una delle tradizioni più famose della città di Messina è
legata alla festa che si celebra il 15 Agosto di ogni anno, con la processione
della "Vara", in onore della Madonna Assunta. L'importanza della festa
si avverte dallo spirito e dall'entusiasmo coi quali il popolo messinese partecipa
alla ricorrenza. La manifestazione attrae credenti e non dall'Italia e dall'estero,
tutti uniti al grido di "Viva Maria".
La Vara è costituita
da una struttura piramidale di circa 15 metri che poggia sul Cippo, un grosso
basamento di legno con due pattini di metallo necessari a farla scivolare sull'asfalto
bagnato. L'intera piramide rappresenta il cielo con il sole, la luna, le stelle,
gli angeli, e in cima l'Altissimo che regge sulla mano destra la Madonna Assunta.
La struttura viene trascinata a braccia e a piedi nudi dai fedeli mediante due
funi lunghe 100 metri. Questo è l'aspetto moderno della Vara che ha origini
antichissime, infatti esisteva già la festa della Madonna Assunta, quando
nel 1535 per festeggiare l'ingresso di Carlo V a Messina fu costruita la colossale
macchina. L'originale architettura non utilizzava delle statue, ma persone in
carne ed ossa, solo dopo due gravi incidenti, miracolosamente senza vittime, questa
usanza fu abolita. La processione giunge dopo grandi fatiche a Piazza Duomo, dove
la Vara sosta per diversi giorni, ammirata da fedeli e turisti.
Le
leggende che accompagnano il mito di Mata e Grifone sono diverse, alcune narrano
che il gigantesco guerriero e la regina bianca rappresentino i fondatori di Messina,
altre ritengono che simboleggino i prigionieri mussulmani fatti da Ruggero D'Altavilla
nella battaglia del 1086.
La più accreditata delle leggende si riferisce
alla vicenda del 964, quando Messina era uno dei pochi baluardi siciliani che
resisteva all'occupazione saracena. Un gigantesco invasore di nome Hassas Ibn-Hammar,
durante i saccheggi attorno alla città, vide la bella Mata figlia di un
nobile messinese, se ne innamorò e costrinse con la forza il padre a concedergliela
in sposa. I doni e le mille attenzioni del saraceno non furono sufficienti a far
innamorare la candida e gentile fanciulla, solo la sua redenzione e la conversione
al cristianesimo riuscirono ad intenerire il cuore di Mata. Il nome di Hassan
diventò Grifo ribattezzato Grifone per la sua mole. I due innamorati prosperarono
ed ebbero numerosi figli.
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