| “La Compagnia del
Conte Verde" nasce in Ferrara nel 1995, col nome di “Sancti
Georgi Armorum Ars Congre- gatio”. Nel 1999 trasferitasi per
un intero anno accademico nella provincia di Rovigo, cambia
denominazione in “Sala d’arme il Conte
Verde” e tale la conserva fino al vicino 2003.
Recentemente
ha assunto la denominazione
“La Compagnia del Conte Verde”.
La compagnia
si occupa dello studio e della divulgazione della scherma antica, dal
XI al XV sec. Il direttivo si compone del Presidente
nonché Maestro (Magistro Scholare) sig. Cristian
Corso, che abilitato all’insegnamento della
Scherma Antica dalla prestigiosa Accademia
Nazionale di Scherma
“Nunziatella” di Napoli, gode del
relativo riconoscimento A.I.M.S.
(Associazione Italiana Maestri Scherma). La Società
Sportiva risulta affiliata all’Ente di Promozione Sportiva C.S.I.
(Centro Sportivo
Italiano). Le armi
studiate sono:
• |
| Spada
ad una mano |
• |
| Spada
a due mani |
• |
| Spada
e Bocoliere |
• |
| Spada
e Scudo | • |
| Lancia
| • | | Daga
| • |
| Lotta
a mani nude (arte dell’abbracciare) |
Il corso si "suddivide" in due tipologie
di Scherma Antica:
I° |
| Studio filologico delle
tecniche marziali, eseguendo parti di combattimento prestabilito a
scopo didattico con armi e protezioni di sicurezza. Il tutto
viene eseguito in ambito non agonistico, ha lo scopo di far
metabolizzare all’allievo le diverse tecniche evitando i
rischi che inevitabilmente si presenterebbero utilizzando armi in
acciaio. Infatti le spade utilizzate sono Shinaj in
bambù modificate, queste vengono
“corrette” donandogli pesi e misure molto simili
alle originali. |
| | | II° |
| Studio
e pratica scenico-teatrale, consistente in coreografie di combattimento
eseguite con riproduzioni fedeli d’armi antiche, ovviamente
senza filo, lama e tantomeno punta atta ad offendere. |
Rievocando
i fasti degli Estensi, la Città di Ferrara si
gloria d’aver ospitato il più celebre Maestro
d’Armi del XIV-XV sec.: il Magistro Fiore Dè
Liberi. Il Maestro Fiore di Cividale del Friuli, visse in
Ferrara nel primo ventennio del XV sec., ove praticava il mestiere
delle armi. Tra il 1409 ed il 1410 scrisse il celebre
trattato d’arme “Flos Duellatorum”,
dedicandolo al Signore di Ferrara Niccolò III°
d’Este. Questo preziosissimo trattato è
rimasto “sepolto” per anni, ma ha provveduto a
disseppelirlo e tradurlo tecnicamente l’attuale Magistro
Re Giovanni Rapisardi, operando su di esso un autentico
restauro aggiornato. Ora la luce didattica del Magistro
Fiore dopo cinque secoli riaffiora dai “cristalli”
d’un linguaggio ermetico, che svela la tradizione marziale.
Con pudore l’arte etica-morale parte integrante della
scherma, sgorga dalle vecchie pagine del Trattato d’Arme,
traccia un percorso sottile verso la Scherma Storica.
Così… si trova ad amarlo chi già lo
incarna, da questo s’impara sol quel che già si
conosce, rimane irrimediabilmente inaccessibile a chi non ne
è degno. Per dirlo in Longobardo e
percepire la vibrazione d’un grido di battaglia fra le
milizie estensi: "Wor-Bas!”
...Sempre più oltre!!
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