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......Assiria CONTATTI CON I BABILONESI
Aspetto
fisico degli assiri: carnagione scura, rubusti, barba e folti
sopracciglia
CITTA’
IMPORTANTI
Gli
assiri erano un vastissimo impero con NINIVE come capitale.
NINIVE fu arricchita di splendide opere architettoniche da Sennacherib (746 A.C.) ma fu anche definita città di spargimento di sangue. Senza dubbio le campagne militari contribuirono molto alla ricchezza della città. Sembra che la principale divinità di Ninive fosse Ishtar, dea dell’amore e della guerra.
Scavi
archeologici.
A Kuyunjik gli scavi hanno riportato alla luce molte testimonianze della
passata gloria di Ninive. Sono state rinvenute migliaia di tavolette
cuneiformi della biblioteca di Assurbanipal e le rovine del palazzo di
Sennacherib e di quello di Assurbanipal, entrambi costruzioni imponenti.
Commentando questi ritrovamenti, Austen Layard scrisse:
“L’interno
del palazzo assiro doveva essere magnifico quanto imponente.
Ho condotto il lettore attraverso le sue rovine, ed egli può farsi
un’idea dell’impressione che le sue mura erano destinate a fare
sullo straniero che a quei tempi metteva per la prima volta piede nella
dimora dei sovrani assiri. Egli veniva introdotto attraverso il portale
su cui vigilavano i colossali leoni o tori di alabastro bianco. Nella
prima sala si trovava circondato da sculture che rievocavano la
storia dell’impero. Sulle pareti, scolpite in alabastro e
dipinte con splendidi colori, erano raffigurate battaglie, assedi,
trionfi, scene di caccia, cerimonie religiose. Sotto ciascun
pannello c’erano iscrizioni, in caratteri riempiti di rame lucente,
che spiegavano le scene rappresentate. Al di sopra delle sculture
erano raffigurati altri avvenimenti: il re, circondato dai suoi eunuchi
e guerrieri, mentre riceve prigionieri, stipula alleanze con altri
sovrani o assolve qualche compito sacro. Queste rappresentazioni
erano racchiuse in cornici a colori, dal disegno elaborato ed elegante.
L’albero mistico, tori alati e animali mostruosi erano simboli
ornamentali molto comuni. Sul fondo della sala si stagliava la
colossale figura del re in atto di adorazione davanti alla divinità
suprema o nell’atto di ricevere dal suo eunuco la sacra coppa. Era
attorniato da guerrieri che gli portavano le armi e dai sacerdoti o
dalle più importanti divinità. Le sue vesti e quelle dei suoi uomini
erano decorate con gruppi di figure, animali e fiori, tutti dipinti con
colori brillanti. “Lo straniero camminava su lastre di alabastro, ciascuna recante un’iscrizione con i titoli, la genealogia e le imprese del grande monarca. Attraverso varie porte, fiancheggiate da giganteschi leoni o tori alati, o da divinità tutelari, si accedeva ad altri ambienti, che a loro volta davano in sale più distanti. In ciascuna di queste c’erano altre sculture. Sulle pareti di alcune sale si vedevano processioni di figure colossali: uomini armati ed eunuchi al seguito del re, guerrieri carichi di spoglie che conducevano prigionieri o portavano doni e offerte agli dèi. Sulle pareti di altre sale erano raffigurati i sacerdoti alati, o divinità principali, in piedi davanti agli alberi sacri.
“I
soffitti erano a cassettoni, con decorazioni floreali o animali.
Alcuni erano intarsiati d’avorio, e ciascun cassettone era circondato
da eleganti cornici e modanature. Le travi, come pure i lati delle
camere, potevano essere dorate o addirittura placcate in oro e argento;
per i lavori in legno si adoperava il legname più pregiato, in
particolare il cedro. Aperture quadrangolari nel soffitto delle camere
lasciavano penetrare la luce del sole”. —
CALA: Chiamata
in seguito Nimrud, scelta in seguito da Assurnasirpal II come residenza
reale e capitale militare
Cala
compare come kalhu in iscrizioni cuneiformi assire, e all’epoca
dell’impero assiro divenne una delle tre principali città del reame,
insieme a Ninive e Assur. Cala si trovava alla confluenza del Grande Zab
col Tigri, circa 35 km a SE di Ninive. Attualmente si chiama Nimrud,
dal nome dell’antico fondatore della città.
Nel
IX secolo a.E.V. Assurnasirpal II afferma di aver restaurato la città,
caduta in uno stato di abbandono, e di averne fatto la sua capitale, costruendo
imponenti mura fortificate con decine di torri, un palazzo reale e
alcuni templi, fra i quali una ziqqurat alta circa 38 m.
Studi eseguiti fanno ritenere che la città avesse un’estensione di
358 ettari e contenesse non solo palazzi, templi e abitazioni, ma
anche giardini e orti, irrigati da un canale alimentato dal fiume Zab. Si dice che al banchetto offerto da Assurnasirpal al termine dei
lavori per la nuova capitale fossero invitati tutti gli abitanti della
città più i dignitari in visita, un totale di 69.574 persone. Riportate alla luce, le rovine di Cala offrono uno dei migliori esempi di arte assira, in quanto includono i colossali leoni alati con testa d’uomo e i tori alati, molti enormi bassorilievi che ricoprivano le pareti dei palazzi, e anche una ricca raccolta di oggetti d’avorio squisitamente intagliati. Sono stati rinvenuti una statua di Assurnasirpal in ottimo stato di conservazione e l’Obelisco nero di Salmaneser III, in cui è menzionato Ieu re d’Israele che paga un tributo all’Assiria. 1
Infine,
con la caduta dell’impero assiro, Cala fu desolata insieme alle altre
residenze reali.
Khorsabad:
Capitale
secondaria, costruita da Sargon II
ABILITA’
MILITARE
Gli
Assiri si affermarono grazie alla loro abilità militare. Erano stati
capaci di costruire armi più efficaci degli altri: lottavano con arco, lancia e
spada ed erano protetti da elmo e corazza.
Utilizzavano cavalli con un cocchio più leggero e ruote vuote.
Il
modo di combattere degli assiri era estremamente feroce e crudele.
Assurnasirpal,
uno dei suoi monarchi guerrieri, descrive così la punizione da lui
inflitta a una città ribelle:
“Innalzai
una colonna presso la porta della città e scorticai tutti i capi della
rivolta, e con la loro pelle rivestii la colonna; alcuni murai
all’interno della colonna, alcuni infilzai su pali sopra la colonna, .
. . e tagliai gli arti dei funzionari, dei funzionari reali che si erano
ribellati. . . . Molti prigionieri fra loro arsi nel fuoco, e molti
presi vivi come prigionieri. Ad alcuni tagliai le mani e le dita, e ad
altri tagliai il naso, gli orecchi e le dita(?), a molti cavai gli
occhi. Feci una colonna coi viventi e un’altra con le teste, e legai
le loro teste a pali (tronchi d’albero) tutt’attorno alla città.
Bruciai nel fuoco i loro giovani e le loro ragazze . . . Venti uomini
catturai vivi e murai nelle mura del palazzo. . . . Il resto di loro
[dei loro guerrieri] feci morire di sete nel deserto dell’Eufrate”.
—
Bassorilievi
spesso raffigurano prigionieri
trascinati da corde attaccate a uncini che trapassano il naso o le
labbra, o ai quali vengono cavati gli occhi con la punta di
una lancia. Quindi sadiche torture caratterizzarono spesso le guerre
combattute dagli assiri, ed essi se ne vantarono spudoratamente e le
documentarono con cura. La fama della loro crudeltà accrebbe
indubbiamente il loro prestigio militare, terrorizzando gli avversari e
facendone spesso crollare la resistenza.
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