Lavorare stanca
Raccolta di poesie pubblicate nel 1936 a Firenze
da «Solarla», contiene le poesie composte da
Pavese a partíre dal 1930 circa. La seconda
edizione, con eliminazioni e aggiunte, fu
pubblicata nel 1943 da Einaudi.
La bella estate
Pubblicata nel 1949 da Einaudi, contiene tre
racconti: La bella estate, scritta nella primavera
del 1940; II diavolo sulle colline, scritto fra
giugno e ottobre del 1948; Tra donne sole, scritto
nella primavera del 1949. Si potrebbe dire che un
motivo comune percorra ì tre racconti - l'indagine
inclemente sulla vacuità di un ambiente
borghesemondano -, avvertendo però che esso
coesiste con altri motivi.
La giovane Ginia viene "iniziata" dalla più matura
ed "emancipata" Amelia ad una vita libera e
spregiudicata: entrata in un giro di pittori, fa
la modella, si innamora di Guido e gli sì concede;
ma Amelia nutre un'ambigua attrazione verso di lei
ed è gelosa di Guido. Tra esperienze di vario
genere, Ginia, che per un certo tempo si
allontanerà da quel mondo, conquista la sua
difficile maturità.
Il diavolo sulle colline
Pieretto, Oreste e il protagonista narratore
passano il tempo scorrazzando per le colline di
Torino e le osterie alla ricerca di qualche cosa
che non è chiaro nemmeno a loro, di un'indefinita
"libertà". Incontrano il ricco e vizioso Poli e la
sua amante, Rosalba, che poco dopo si suicida. t
tre lasciano le notti bianche torinesi e per un
po' dimorano in campagna nella casa paterna di
Oreste. Avvertono vagamente che forse è qui, nel
mondo della campagna e della civiltà contadina,
quello che cercano. Dopo un po' gli incontri con
Poli e con la moglie Gabriella, insoddisfatta e
annoiata, riprendono; Oreste ne ottiene anche - ma
è una sorta di gioco disimpegnato da parte di lei
- i favori. Il racconto si conclude con la
descrizione - che potrebbe anche leggersi come un
giudizio negativo su quel mondo - di Polì
sopraffatto da uno sbocco di sangue da
tubercolosi.
Tra donne sole
Clelia, la protagonista narrante che lavora nel
mondo della moda, dopo un periodo trascorso a
Roma, ritorna alla sua Torino spinta da un bisogno
di ricognizione dei luoghi della sua infanzia,
delle sue origini popolane. É un tentativo che
sostanzialmente fallisce: attorno al suo negozio
di moda si muove un mondo fatuo fatto di donne
ambigue, insoddisfatte e soprattutto "sole":
Momina, scettica e perversa; Mariella, banale e
insignificante; Nene, intelligente ma frustrata
dal matrimonio con un pittore fallito; Rosetta, la
più fragile, che finisce suicida (non è fuori
luogo ricordare che la descrizione del suicidio
"anticipa" circostanze, particolari, dettagli del
suicidio di Pavese). Estranea a questo mondo, solo
Clelia si salva: non è riuscita a riprendere i
contatti col mondo popolare delle origini (e la
breve avventura amorosa con un operaio, Becuccio,
ha quasi il significato di un "esperimento"), ma
da quel suo mondo originario le derivano ancora
valori e forza morale.
Dialoghi con Leucò
Composti fra il 1945 e il 1947, editi nel 1947 da
Einaudi, derivano il titolo dalla grecizzazione
del nome Bianca (in greco leucòs = bianco) Garuffi,
di cui Pavese si era innamorato senza successo.
Sono 27 dialoghi fra personaggi della mitologia
classica su grandi temi (il destino, l'amore, la
morte).
Feria d'agosto
Pubblicata nel 1946 (ma include testi di
differente datazione) è questa un'opera di
difficile definizione, perché comprende veri e
propri racconti, prose liriche, enunciazioni di
poetica; è comunque opinione critica largamente
acquisita che si tratta di un libro fondamentale
per comprendere Pavese. II mare è certamente uno
dei racconti più suggestivi; le pagine che
trattano Del mito, del simbolo e d'altro
illuminano uno dei nodi più complessi
dell'ideologia di Pavese.
Prima che il gallo canti
Il volume, pubblicato nel 1948 da Einaudi,
contiene due romanzi brevi: II carcere, scritto
dal novembre 1938 all'aprile 1939, e La casa in
collina, scritta dal settembre 1947 al febbraio
1948. Per il senso dell'accostamento dei due
romanzi (che hanno entrambi implicazioni
autobiografiche) e del titolo.
Il carcere
E' incentrato sulla figura dì Stefano, un
ingegnere del Nord confinato per motivi politici
in un paese del Meridione, e sulla sua solitudine
sentita nel contempo come condanna e come
privilegio o come destino (come costituzionale
modo di essere). Nello svolgersi delle sue
giornate - gioca a carte all'osteria con la gente
del paese, discute di donne e di sesso coi giovani
del paese, fa l'amore con una donna già matura,
Elena - egli si porta dietro questo "carcere"
della solitudine dal quale non uscirà nemmeno
quando, per il sopraggiunto condono, sarà libero
dalle costrizioni, dal "carcere" del confino.
La casa in collina
Corrado, un professore che durante il giorno
insegna a Torino, la sera, come tanti altri
sfollati (siamo attorno al 1943), ritorna in
collina dove ha trovato una sistemazione. Nelle
sue peregrinazioni incontra un gruppo di sfollati
fra i quali c'è Cate, la sua ex amante col figlio
Dino poco più che ragazzo. Corrado a poco a poco
si convince che Dino potrebbe anche essere figlio
suo e perciò frequenta con assiduità Cate e i suoi
compagni e tenta con lei un recupero del passato,
vagheggiando una ripresa della loro antica
relazione. Ma Cate e i suoi sono impegnati nella
lotta partigiana e Corrado invece non è capace di
uscire dal suo isolamento, da una spirale di
riflessioni e di memorie che lo portano
all'inattività. Di fronte all'infuriare della
lotta partigiana - Cate e i suoi sono stati
arrestati dai nazisti-egli un giorno cerca la
salvezza (non solo fisica) ritornando al paese
dell'infanzia, le Langhe: un ulteriore atto di
regressione verso il passato. E invece durante il
viaggio direttamente e brutalmente vede la
violenza, i morti, l'impegno degli altri e giudica
con lucida severità il proprio assenteismo e
capisce che i morti - tutti i morti - impongono
dei doveri ai vivi
Saggi letterari
Il volume, edito con questo titolo nel 1968 da
Einaudi, raccoglie gli scritti critici di Pavese.
È diviso in tre sezioni: Scoperta dell'America (di
notevole interesse i saggi su Melville e su Edgar
Lee Masters); Letteratura e società (contiene
interventi sulla letteratura contemporanea e i
Dialoghi col compagno, una rubrica che per qualche
tempo Pavese aveva tenuto sull'«Unità» di Torino);
II mito (riflessioni e discussioni su un tema
fondamentale della poetica pavesiana). |