Esperienze e contatti
A cura dei membri della Tavola Rotonda di MENHIR
Incontro con i FILID
Celtic Day, JOYCE Irish Pub di Lecce
Lecce, 15 novembre 2000; ore 21:30. Nel JOYCE Irish Pub aleggia un claustrale silenzio; che delusione, il locale è deserto tranne che per alcuni individui seduti accanto ai loro strumenti (erano i FILID? Intuiamo di sì!). Possibile che non ci sia nessuno interessato a prendere i posti per un sano e imperdibile concerto di musica celtica? Beh, noi ci incoraggiamo: il concerto ha inizio intorno alle 22:00; abbiamo tutto il tempo di farci un giretto nel caratteristico centro storico di Lecce e poi, con calma, ritornare al pub, sederci dove ci pare e gustarci il concerto in santa pace, (mal)pensando: qui nessuno capisce un'acca di musica! Intanto sfogliamo con attenzione l'opuscolo del CELTIC DAY, una geniale iniziativa (partita il 30 ottobre con i DAGDA), composta di sei concerti di musica celtica, appunto, attraverso i quali scoprire atmosfere di mondi lontani eppure magicamente vicini. Partito con i Dagda e proseguito con i Filid, si susseguiranno The Strolling Bones, The Lilting Haddock, i Folk Road e gli Irish Ize. Da uno stralcio leggiamo come "I Celti e la musica siano, da sempre, un binomio inscindibile. Quando capita di ascoltare una giga o una ballata irlandese, magari cantata in gaelico, immediatamente si viene trasportati in un mondo semplice e cordiale, popolato da saggia gente di mare e vecchi contadini che giurano di aver parlato l'altra sera con un elfo o con una fata, circondati da un paesaggio verde smeraldo, avvolti da mistiche nebbie e sovrastati da un cielo incantatore..." Notiamo all'unanimità: notevole davvero l'esempio di cultura e sensibilità dimostrato dai gestori del JOYCE Irish Pub! Ma è ora di tornare.
Ore 22:05...SORPRESISSIMA!
Non uno spillo, ma nemmeno un microbo ci sarebbe andato nel pub
poco prima vuoto e ora incedibilmente gremito di fedeli!!! Ma che
scherzo è questo? Allora sì che la gente apprezza la buona
musica! Insomma, ci ricrediamo all'istante su tutto e ci facciamo
coraggio, qui c'è da aspettare parecchio (rimarremo in piedi per
un'ora e mezza!) ma...ne varrà di certo la pena (Guinness...docet!).
Ore 22:15, quei tre individui intravisti nel pub la prima volta,
si accostano ai loro strumenti e ha così inizio la coinvolgente
e suggestiva musica dei FILID!
Ragazzi, che serata!!!
F.T.
I FILID
I FILID nascono a metà del '98 con l'intento di ricreare, attraverso la loro musica tradizionalmente irlandese e scozzese, l'inimitabile, gioiosa, "elettrica" atmosfera tipica dei pub d'Irlanda. La pluriennale esperienza musicale dei valsusini Davide Vergnano (voce e violino), Marco Rege (accordion, mandolino, didjeridoo, fisarmonica) e Maurizio Marcellino (chitarra acustica e voce), li ha spinti nella ricerca e nello studio delle tradizioni popolari delle aree celtiche d'Europa, scoprendo altresì sorprendenti analogie con la musica occitana e le molteplici sonorità che si ritrovano nell'area nord occidentale dell'Europa. E' inoltre rimarchevole e da non sottovalutare la loro collaborazione con i Waterboys (visitare il sito ufficiale www.mikescottwaterboys.com alla pagina On Tour, Gallery 2, Foto pic 016 ). Il loro repertorio, oltre a jigs, reels, polkas, hornpipes e composizioni di Turlogh O'Carolan, includono canzoni di eccellenti autori quali Mike Scott (grazie al quale sono da poco rinati i già citati Waterboys) e Michelle Shoked, nonché brani di propria produzione in cui, a parer nostro, spicca l'originale "Foglie" di Maurizio Marcellino. Lattività live dei tre è davvero molto intensa se si pensa che solo nel 99 hanno portato a termine ben 130 date con diverse tournée nel Lazio. Non solo, perché nel mese di dicembre hanno preso parte a due puntate della trasmissione "Doppia Vu" in onda poi su Raitre; in questo contesto il gruppo era impegnato in una sorta di animazione musicale. Davvero nell'ascoltarli non si sa cosa ammirare di più se l'energica verve chitarristica di Maurizio, la valevole ecletticità del polistrumentista Marco o l'intensa spiritualità dell'appassionato violino di Davide. Il trio ha saggiamente scelto il giusto nome per autoidentificarsi, e "cantastorie" e "poeti" come loro, non possono di certo sfuggire a chi sa apprezzare la buona musica.
FOOL.K! Il primo album dei FILID
E'
FOOL.K! il primo
lavoro su CD dei FILID, 11 brani di vario genere, tre
dei quali di loro produzione e di valevole fattura, frutto di più
di otto mesi di lavoro. Alla rivisitazione di brani più
propriamente tradizionali, ecco affiancarsi tre composizioni
originali che, per misteriose circostanze, diventano quattro! Le
tracks sono dunque 12? La verità è che la fine dell'undicesimo
brano, Cottoned eyed Joe appunto, è seguita da una
pausa di silenzio dopo la quale riparte, in versione rock (con
basso e batteria), il loro brano "Giga del presepe",
seconda track del CD! Quasi un brano fantasma, diremmo, in cui
compare il batterista e percussionista Alessio Sarlo. Fool.K!
è il titolo autoironico di un insieme di composizioni abbastanza
omogeneo e lineare, la cui registrazione è avvenuta al "Cage
Studio" di Giovanni Zilli mentre il mixaggio è stato
realizato presso la "Taberna" di Marco Giaccaria. La
bravura e la creatività dei tre musicisti si ravvisa senza
problemi anche nelle loro composizioni, ovvero in "Giga del
presepe", "Time - Reel of the bait" e nella
magnifica "Foglie", in cui la chitarra di Maurizio
Marcellino offre un tripudio di note e tonalità davvero
accattivanti. Un CD da non perdere, insomma, e ad un prezzo
premeditatamente... popolare (FILID docent!).
F.T.
Intervista ai FILID
"Il libro è considrerato cultura (giustamente), il disco no (ingiustamente)." |
1)
Cominciamo
dal nome della band, Filid. I Filid sono i
cantastorie celti le cui meravigliose opere, scritte e
narrate, sono state raccolte in vario modo da poeti,
scrittori, produttori cinematografici e, naturalmente, da
musicisti di cultura celtica e non. Fate lo stesso anche Voi
nello scrivere testi e musiche?
- No! Cercavamo
un nome che rimandasse allIrlanda.
Eravamo indecisi fra inglese ed italiano così abbiamo optato per
il gaelico.
La particolarità di questo nome è che si pronuncia come è
scritto (lo abbiamo testato su un giapponese: cambiava
leggermente laccento, ma il risultato era identico).
2)
La
canzone popolare celtica, grazie anche allo straordinario
successo della musica inglese nel mondo e alla forte
emigrazione, ha trovato consensi e apprezzamenti ovunque. Come si
spiega, secondo Voi, che equivalenti musiche popolari, penso
in particolare alla Tarantella, non ricevano in
Italia, a nostro modo di vedere, la giusta
attenzione?
- Non
conosciamo bene la realtà della musica popolare in tutta Italia,
ma qui non va così male. Partecipiamo a manifestazioni e piccole
realtà di paese (anche come ascoltatori e ballerini) dove è
ancora viva la tradizione popolare.
3)
Dublino
è una città meravigliosa, come tutta la Repubblica
d'Irlanda. A Dublino un abitante su due suona uno strumento,
e si trova un gruppo musicale ogni otto abitanti; per non
parlare poi delle altre forme artistiche profuse da questa:
poesia, teatro, letteratura di genere fantastico. In Italia, tenendo presenti le dovute
differenze culturali e storiche, qual è la nostra Dublino?
-
Galway
è una città meravigliosa, come tutta la Repubblica dIrlanda.
Preferiamo prendere a modello Galway piuttosto che Dublino, ma se
proprio volete: la Dublino dItalia è Torino; questo non
per campanilismo bensì per il grande numero di musicisti, gruppi
e artisti che popolano Torino e provincia. Venite e vedrete.
4)
Parliamo
del vostro primo lavoro su CD: Fool.k!
Qual è la genesi e il significato di un titolo così ironico?
-
Fool:
sciocco, stupido, imbecille o anche buffone (di corte).
K: si legge kei (modificare i con y = key = chiave).
Folk: gente, razza, popolo, nazione o anche rustico, popolare.
Traete le conclusioni.
5)
Nel
vostro primo CD, i brani da Voi composti sono in netta minoranza,
a vantaggio di una esecuzione di brani tipicamente tradizionali.
Potremmo nel prossimo album trovarvi un numero maggiore di brani
di vostra composizione?
- Chi può
dirlo?! Sicuramente vi saranno arrangiamenti particolari e le
sorprese non mancheranno.
6)
Il
titolo "Time - Edge of bait"
del vostro brano, nasconde per caso una voluta allusione al
titolo di una delle canzoni più memorabili di The Alan Parsons
Project, "TIME",
appunto, cantata da Eric Woolfson?
- Ogni
riferimento a fatti e persone è puramente casuale.
La canzone TIME fu composta dagli Edge of Town più di dieci anni
fa, mentre Reel of The Bait (reel dellesca) e gli
arrangiamenti del pezzo sono originali nostri.
7)
Quale
consiglio dareste a chi si affaccia per la prima volta sul
panorama della musica celtica in genere? Coloro che aspirano a
formare un gruppo simile al vostro, quali prospettive potrebbero
avere in Italia?
- Vorremmo fare
alcune precisazioni. Il termine MUSICA CELTICA è un calderone
nel quale vengono buttati: musica tradizionale irlandese e
scozzese, musica pop folk, new age e a volte addirittura la
musica occitana.
Quindi parliamo di qualcuno che aspira a formare un gruppo di
musica tradizionale irlandese e scozzese. Siamo italiani
teniamolo bene a mente! Questo per dire che anche la più
eccellente delle interpretazioni non sarà mai come un reel
suonato da un irlandese. Non ci sono prospettive! Bisogna
lavorare duramente per costruirle.
8) Certamente
originale, intelligente e simpatico l'elenco dei ringraziamenti
stampato all'interno del booklet del CD. Davvero tanta gente vi
è stata vicina e vi ha aiutato?
- Davvero!
Potremmo aver dimenticato qualcuno e ne approfittiamo per
ringraziarlo adesso.
Nel prossimo citeremo chi non ci ha aiutato.
9)
Un
gesto che certamente ci ha colpito (positivamente, s'intende!),
è stato quello di pubblicare nel booklet una frase tratta dal
Vangelo e scelta da uno di Voi, Davide esattamente. Puoi
spiegarci, Davide, qual è l'apporto della religione nella tua
vita e soprattutto nella musica?
-
Gesù
è la persona che dà senso alla mia vita e quindi anche alla mia
musica. Ci sono arrivato lentamente. La lentezza e la calma mi
piacciono molto. Ho letto attentamente il Vangelo e mi stupisco
della Misericordia e dellAmore di Dio per noi nei
Sacramenti e del fatto che Gesù ci ha già salvati tutti, che ci
piaccia o no. Questo vorrei testimoniare sempre, con le parole, i
fatti e la musica. Cerco di vedere tutti come miei fratelli e ciò
facilita il crearsi di quel clima che spero abbiate respirato.
Come dicono gli irlandesi: God bless you!
10) La
serata di Lecce la si può considerare un successone. Tutti
noi ricordiamo con molta gioia lo spettacolo offertoci, la
continua richiesta di bis e, ci piace sottolinearlo, anche l'applausone
finale riservatoVi dal pubblico dopo aver
detto che il vostro Compact Disk era in vendita a sole £25.000, in
quanto un prezzo più alto era da considerarsi una ladrata.
Questo pensiero conferma ancor più che fate musica solo per
sincera passione. Volete dire ancora qualcosa sul proibitivo
mondo del commercio musicale, che non aiuta i giovani ad
avvicinarsi ad essa e, quindi, spinge gli stessi a ricercare il
prodotto nella pirateria sempre più dilagante e, ancora,
nei casi peggiori ad allontanarsene del tutto?
-
Comprate
musica autoprodotta! Cercate gruppi locali di qualsiasi genere
che vi piaccia e comprate i loro demo e i loro prodotti. Il libro
è considerato cultura (giustamente), il disco no (ingiustamente);
molti scrittori sono professionisti perché vengono incentivati
anche economicamente. Questo non avviene per coloro i quali
vogliono fare i musicisti di professione, demotivandoli. In
Francia (come in altri Paesi) i musicisti ricevono un sussidio,
perché in Italia no?
E opinione comune, compresa la nostra, che i CD costano
troppo.
11)
Il
prodotto musicale da Voi offerto è "minore", così
come il pubblico a cui vi rivolgete. Solo una sincera
passione per la tradizionale musica celtica può spingere una
band come la Vostra a cimentarsi in essa. Sareste d'accordo se vi definissimo
appartenenti alla categoria degli ultimi "romantici",
cioè a quegli artisti che, non condizionati da prospettive di
grande e facile guadagno, producono arte motivati
esclusivamente dalla loro passione e ispirazione?
-
Quello
che facciamo ci piace, abbiamo rinunciato a posti sicuri e
determinate comodità.
Il consiglio è: fatelo anche voi tutti!
12)
Quali
sono i vostri gruppi o generi musicali, non necessariamente di
matrice celtica, da Voi preferiti? Ovvero, i "FILID"
che amate e a cui vi ispirate?
-
Marco: Waterboys,
Sharon Shannon, Clash, Dave Matthews Band, Uncle Tupelo.
Maurizio: Quasi tutti.
Davide: Musica
occitana, Beatles, musica classica (con attenzione al violino),
Frankie Gavin, John Frusciante (dei Red Hot), Sharon Shannon,
Blondred Heads, Vigortone e un po di old time, musica
tradizionale piemontese, Cassandra Crossing, Afterhours, musica
elettronica, a volte anche un po di commerciale, di disco e
chi più ne ha più ne metta. Posso dire di ascoltare veramente
di tutto.
A cura dei membri della Tavola Rotonda di MENHIR
Contatti:
Maurizio
Marcellino 011-9646438 Marco Rege 0338-3522798 Davide Vergnano
0347-1502190
http://www.filid.it
All Site Web Pages Copyright © by F.T. 2000-2001
November 2000