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Assaggio 01: commento all'articolo di A.Saggio "la via dei simboli"

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"In questa intersezione Gehry inserisce i suoi corpi […] una macchina che si aggancia al contesto come forse nessuna architettura aveva mai fatto."


Nel futuro la centralità sarà data dalla capacità di connettersi ad una rete informatica proprio come in passato era data dalla capacità di connessione ad una o più reti di trasporto?


La realtà contemporanea è sempre più caratterizzata da due tipi di "rete", quella dei trasporti e quella delle telecomunicazioni. La relazione tra fra le due è forte. Infatti, il linguaggio del mondo informatico fa uso continuo di analogie con il mondo dei trasporti: si "naviga" su Internet, si visitano dei "siti" in Rete.
L'architettura da sempre si è dovuta relazionare con la prima e negli ultimi anni abbiamo dei tentativi di relazione anche con la seconda.

Una esperienza interessante è stata condotta negli U.S.A. da due architetti americani, riuniti sotto la sigla di Asymptote: il New York Stock Exchange (N.Y.S.E.). Si tratta del primo progetto di Borsa virtuale, dove al posto di beni o merci materiali, si incrociano esclusivamente informazioni e dati immateriali in uno spazio virtuale. Fenomeni come questo stanno trasformando il nostro rapporto con lo spazio reale annullando la nozione di distanza.

Un altro esperimento di grande interesse e quello illustrato da Felix Arranz nel articolo:
Algo pasa en la arquitectura...CONTEXTOS VIRTUALES Y ARQUITECTURA CONTEMPORÁNEA
in cui descrive come si può realizzare un angolo virtuale all'interno delle nostre case, sovrapponendo alle pareti due schermi che proiettano di volta in volta immagini differenti.

In futuro, forse, potremo scegliere di abitare in qualunque parte del mondo poiché essere al centro di una rete di connessione dipenderà non più soltanto da dove ci troviamo fisicamente ma soprattutto dal nostro potenziale informatico di connessione e comunicazione.