Assaggio 02 : commento
all'articolo di A.Saggio "nuove sostanze"
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L'articolo
mi porta a fare una breve considerazione su UOMO>>>ARCHITETTURA>>>CITTA'
Architettura e uomo sono da sempre in simbiosi e la loro
simbiosi si sta facendo sempre più profonda. Le loro
morfologie stanno radicalmente mutando e con loro muta inevitabilmente
la morfologia e la concezione stessa della città
contemporanea. L'evoluzione non-lineare, sembra,
ormai, caratterizzare il nostro presente, e quindi il nostro
futuro, e in questo gioca un ruolo determinante l'informatica.
Per molte
delle metropoli contemporanee non è possibile costruire
un sistema di controllo e di previsione e nemmeno procedere
per stati di equilibrio.Il sistema è dinamico e l'equilibrio
non è più concepibile.
In relazione ai sistemi dinamici per descrivere la caoticità
delle realtà metropolitane contemporanee
riporto un passo che mi sembra molto lucido tratto da: "Geografia
Urbana", B.Cori,G. Corna Pellegrini, G. Dematteis,
P. Pierotti, UTET Torino1993 pag 114.
"La città può essere pensata come un
ecosistema ( in generale un ecosistema è un
insieme di popolazioni vegetali e animali e delle relazioni
che questi hanno fra loro e con le componenti fisico-energetiche
dell'ambiente in cui vivono. Tali relazioni si concretizzano
in flussi di materia, energia, informazioni che , collegando
i vari elementi del sistema, realizzano l'organizzazione
del sistema e ne determinano il grado si stabilità)
solo se teniamo presente un suo carattere fondamentale,
che la distingue dalla maggior parte degli ecosistemi naturali:
quello di essere un sistema aperto, in costante squilibrio
energetico con l'ambiente esterno
Oggi ogni ecosistema
urbano ha come suo ambiente esterno l'intero pianeta, e
ciò spiega perché non esistono più
limiti alla crescita dimensionale della città. Non
solo, ma è proprio il continuo superamento dei vecchi
limiti che rende la città un sistema sempre più
energivoro ."
In questo contesto l'architettura viene contaminata da segni
che sfuggono alla codificazione tradizionale e all'evoluzione
lineare e analitica tipica del movimento moderno. Questi
segni sono strettamente connessi alla modalità dell'agire
nomade cioè un agire privo di controllo, che
segue un evoluzione non-lineare e che necessità di
un nuovo linguaggio per essere descritto.
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