Zancle
Le prime frequentazioni, come attestano vari ritrovamenti sul territorio, risalgono all'età del bronzo, ma è solo con l'arrivo dei greci (740 ca.) che la città assume quel ruolo marinaro certo più congeniale.Tucidide ci racconta che i primi fondatori sarebbero stati calcidesi provenienti da Cuma in Campania a cui più tardi si sarebbero aggiunti cittadini di Calcide, al tempo stesso ci informa che Zancle (DANKLE), primo nome della città, è di origine sicula e vuol dire falce.
Il termine zancle si ricollega alla forma a falce del porto della città, che in siculo veniva detta "zanclo". Questo dimostra che i cumani avevano fondato la città su un luogo già popolato da genti autoctone, come era avvenuto per la stessa Cuma.
Vicino al punto
in cui il porto comincia la sua curva, due viuzze sono intitolate ai mitici
fondatori Periere e Cratemene. Sempre
Calcidesi furono gli
ecisti di Reggio da cui appare chiara
l'intenzione di impadronirsi delle due sponde di uno dei passaggi più
frequentati nei traffici fra oriente e occidente.
Più tardi nuovi coloni provenienti da Samo,
spinti da Anassila tiranno di Reggio, si impadronirono della città ma fu lo
stesso tiranno poi a scacciarli esercitando il suo potere su entrambe le sponde.
Finalmente alla sua morte i messinesi riacquistarono la propria autonomia. La
prima distruzione totale della città avvenne nel 396 a.C. ad opera dei
cartaginesi di Imilcone.
La nuova Messina nacque nello stesso anno grazie a Dionigi
di Siracusa che
ripopolò la città dello Stretto con circa 6000 coloni. Liberata dall'influenza
siracusana da Timoleonte fu in seguito riconquistata da Agatocle
e in seguito da un manipolo di mercenari, i Mamertini,
che diedero una grossa svolta alla città. Questi infatti, in guerra con Ierone
II di Siracusa, chiamarono in aiuto i Romani cominciando di fattola prima guerra
punica e consentendo la conquista dell'isola da parte di Roma. Nel
263 a.C. Messina diventava di fatto la prima città siciliana in mano a Roma. Il
premio per la città dello stretto fu il riconoscimento, insieme alla sola Taormina, di "Città Alleata"con i conseguenti privilegi che comunque
non le impedirono di subire un attacco della flotta di Pompeo, nel 49 a.C.,
mentre quella di Cesare si trovava nel porto
(come ci racconta lo stesso Cesare nel De bello civili,II 3). In questi
stessi anni, nelle acque dello stretto, la flotta di Sesto
Pompeo ottenne una strepitosa vittoria su
quella di Ottaviano
e fuggito quest'ultimo, la città fu saccheggiata dalle truppe di Lepido.
Messina, città federata di Roma mantenne tutto sommato
condizioni di privilegio;ciò comunque non le impedì di cadere vittima della
rapacità umana. Si ha notizia di un Pretore, C. Catone che fu accusato dai
Mamertini
di furti e vessazioni e fu in seguito condannato dal Senato di Roma a
pagare la bella somma, per quei tempi, di 1800
sesterzi.
Anche il ben più famoso
Verre, rapace pretore contemporaneo di Cicerone venne accusato da questi,tra
l'altro, di avere depredato i Messinesi, in particolare il Tempio di Ejo (in
questa circostanza Cicerone definisce Messina"civitas
maxima et locupletissima").
Si è molto discusso sul passaggio di San
Paolo a Messina che pure fu certamente a Siracusa e a Reggio. Il naturale
percorso farebbe propendere per il si, ciò comunque poco aggiungerebbe alla
cristianità della città nella sua storia.
Con il passaggio dell'impero a Bisanzio
operato da Costantino, Messina fu governata da magistrati locali detti
Stratigoti.
Intorno al 700 a.C. Zancle fondò la colonia di Mylai (Milazzo), per assicurarsi terreni coltivabili ed il controllo del mare Tirreno. Nel 650 a.C. venne fondata Hymera (Tremini Imerese), situata in una regione ricca di minerali, allo scopo di controllare la fenicia Panormos .
Il processo di colonizzazione della Sicilia orientale a spese degli autoctoni siculi-enotri è continuato con la fondazione delle città calcidesi: Naxos, Catania, Lentini, al fine di controllare tutto lo stretto, a spese dei Morgeti , popolazione autoctona che aveva sede principale in Morgantina , nei pressi di Caltanissetta.
Si aggiunge
inoltre la fondazione di Siracusa, Megara Hyblea e Selinunte da parte dorica, ai danni degli
Iblei,
altra popolazione locale che ebbe il suo caposaldo nell'odierna Ragusa. Si
innescò un processo di guerre e di lotte che rifletteva i contrasti tra
le popolazioni nella madrepatria
ellenica.