SIGNIA
Insediamenti saltuari sono presenti nel territorio di Segni fin dai tempi più remoti, addirittura risalenti all'età del bronzo. La vera storia di Segni inizia però in epoca protoromana, tempi in cui Segni assurse a grande importanza in virtù anche della sua posizione strategica sulla Valle del fiume Sacco, quindi sulla direttrice che mette in contatto l'alto Lazio con il basso Lazio e la Campania.
Nel VI° sec. a.C. (precisamente nel 513
a.C.) Tarquinio il Superbo, uno dei sette Re di
Roma, inviò a Segni dei coloni e una guarnigione armata per proteggere, per via
terra, le vie di accesso alla città di Roma. Proprio per questi fatti,
suffragati anche da ritrovamenti archeologici, si dice che Segni fu fondata da
Tarquinio il Superbo.
Successivamente (495 a.C.) Sesto Tarquinio deduce a Segni una seconda colonia.
In entrambi i casi, come consuetudine di quei tempi, una buona dose di coloni
romani viene ad insediarsi nel territorio di Segni.
Ma Segni, sin dai primordi, fu una città-stato autonoma fino al 340 a.C. quando
venne conquistata dai Romani che ben presto le concessero la dignità di
Municipio, godendo così di relativa indipendenza, ma con obblighi di alleanza
con la stessa Roma.
Infatti nel 493 a.C. i Segnini furono uno dei popoli sottoscrittori del Foedus
Cassianum, patto di alleanza stipulato tra le città latine e Roma, dopo
il termine della battaglia che i Romani avevano intrattenuto con popoli che si
erano ribellati durante il secondo consolato di Spurio
Cassio.
In questi tempi Segni era dunque una città
tanto fiorente che, unica in tutto il Lazio, coniava monete d'argento con la
scritta SEIC e addestrava milizie proprie con le
quali offriva aiuto a Roma (A tal proposito sembra che il nome "Segni"
derivi proprio dal SEIC suddetto, indicante il cinghiale, animale sacro per gli
antichi abitanti di Segni, anche se altri lo fanno derivare dalle insegne di
Tarquinio il Superbo - SEIGNIA, in latino- o dalla statua del dio Mercurio -Signinum-, presente nel recto delle monete di Segni, oppure ancora segno (seignom)
distintivo di Segni che, sola fra tante città latine, coniava moneta) .
Signia è governata da quattro pretori, due per la legislazione e due per il
governo effettivo. E' alleata fedele di Roma, particolarmente nei momenti più
difficili, e per questo viene scelta come luogo di confino dei prigionieri
punici durante la guerra contro Annibale di Cartagine.
Durante la battaglia fra Mario il giovane e Silla,
i segnini parteggiarono per il primo: alla sua sconfitta (nella battaglia di Sacriporto,
vicino Piombinara) i segnini ricevettero una cruda rappresaglia da parte di
Silla.
Si arriva così all'89 a.C. (guerra marsica), anno in cui Segni acquisì la
condizione di Municipio ed il diritto di fregiarsi della sigla S.P.Q.S. (Senatus
PopulusQue Signinus).
Durante l'era repubblicana ed il successivo periodo imperiale, a Signia viene
costruito il foro, i templi al dio Ercole, alla Bona Dea, vengono innalzati
monumenti a varie divinità ed all'imperatore Marco Aurelio Antonino (detto Caracalla) e vengono costruite numerose, e lussuose, ville nel circondario.
In epoca molto posteriore Segni subì i gravi disagi conseguenti alla guerra
greco-gotica che portò un periodo di recessione economico-sociale.
Tra la fine del sec. VI e l'inizio del successivo nacque a Segni Vitaliano, Papa
dal 657 al 672. Questi cercò un riavvicinamento con l'Impero Bizantino e con la
Chiesa di Costantinopoli, inviò missionari in Inghilterra e diffuse il canto
Gregoriano.
In epoca bizantina Segni ebbe una ripresa economico-sociale.
Monumenti
E' la volsca Signia, ed è ancora cinta da mura ciclopiche (sec. VI a. C. ) ben conservate, nelle quali si aprono alcune porte.
Porta Saracena
Notevoli i resti delle mura, con la c.d. Porta Saracena,
larga in alto m. 1,40 e alla base m. 3, di forma ogivale con architrave
monolitico.
Oltre la Porta Saracena sono presenti altre porte minori,
già descritte dai numerosi archeologi che periodicamente hanno fatto studi su
Segni:
La "Portelletta", subito sotto il curvone di Pianillo;
Una porta nel tratto intermedio fra la Saracena e la Portelletta;
Una piccola porta, senza architrave, subito sotto la pineta di Pianillo;
La "Porta Santa", subito sotto S.Pietro, dalla caratteristica arcata ogivale;
La "Porta Foca";
La porta in corrispondenza del Ponte Scarabeo;
La porta del Lucino.
Altri monumenti degni di nota sono:
Sull'Acropoli i resti di un tempio del III-II sec. a.C. (parzialmente inglobati
nella chiesa di S.Pietro (sec. XIII), che occupa la cella centrale dell'antico
tempio),
Cisterna Romana
e la Cisterna Romana, anticamente
utilizzata per il recupero dell'acqua piovana per uso umano, in mattoni di tufo
cementati con l' "Opus Signinum" (tipo
particolare di calce, caratteristica del luogo, famosa nel tempo antico perchè
molto resistente ed impermeabile all'acqua);
nel centro storico la Cattedrale, con la facciata neoclassica progettata dal
Valadier.
Torna alle Città Italiche I LATINI I VOLSCI