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Ultimo giorno, ultimo spostamento, ultimo ostello,
insomma un giorno talmente triste da meritare qualcosa che compensasse
quello stato. Per quindici giorni avevano bevuto birra
in
gran quantità, e proprio alla guinness volevano dedicare l’ultimo giorno,
sarebbero entrati nel libro dei record come più gandi bevitori di scura al
mondo. Per un evento tanto speciale ci voleva una città altrettanto
speciale, e la ricerca cadde su Kilkenny dal passato glorioso, dalle famose
distillerie e dalle ragazze magnifiche. Per tutta la mattina si aggirarono
nel centro come dei segugi alla ricerca del pòb migliore, dentro e fuori
tutti i negozi di souvenirs, indossando la loro divisa da guerriero “ I
think I’ll have another beer “ che veniva guardata dalle persone del posto
con timore e rispetto per quel pensiero divino. La giornata cominciò a
girare bene durante la visita al castello dove i nostri amici presero parte
come invitati d’onore ad una rappresentazione storica sugli usi e costumi
del Medioevo: dovevano rapire due damigelle e portarle nel bosco mentre uno
di loro teneva occupati i soldati con la sola arma che possedessero, una
macchina fotografica della prima guerra. Il rapimento fu un gioco da
ragazzi, ma l’efficienza dell’arma in dotazione la lascio solo immaginare.
Dopo questa breve pausa si riprese la corsa al primato, il pòb prescelto
lasciò il segno nelle menti dei giovani padani, poiché a servirli si
presentò la ragazza più bella che avessero mai visto fino a quel momento,
più bella anche della fata Jule. Ora è vero che si trattava della settima
pinta, che erano le tre del pomeriggio, ma tutto ciò non può giustificare il
fatto che nessun tentativo di arrembaggio fu cercato, una mancanza che di lì
a poco sarebbe stata compresa in pieno; l’ultima tappa verso il record vide
il
gruppo compatto ma piegato, direi quasi strisciante entrare nel pòb delle
meraviglie. Una comitiva di giovani liceali festeggiava nel modo
tradizionale tipico irlandese la fine degli esami: ubriacandosi. Fu quello
il giorno più bello e allo stesso modo il più brutto: il più bello perché
riuscirono a bere dieci pinte ciascuno, si calarono finalmente in modo
completo nella mentalità e negli usi propri di quella gente, conobbero in
un’unica volta un sacco di ragazze carine, e ricevettero un bellissimo
ricordo da un maglioncino azzurro; il più brutto perché quella piccola
comitiva lanciò un messaggio che non vollero capire, Cathrine lasciò un
invito che non vollero accettare, e la marea aveva orari a cui non potevano
sottrarsi. Il giorno del guinness finì così con tanta, tanta Guinness nello
stomaco e un unico pensiero sui cuscini di quell’ultima camerata: la
certezza che insieme avrebbero ripetuto quell’esperienza, in quale luogo e
in quale tempo non aveva alcuna importanza.
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