Nuova specialità di
giornalaio al Riparto
Ore 8.00, il giorno successivo
al ritorno dal campo, chiesa San Luigi Gonzaga: un apparecchio
dallo strano rumore ripetitivo e dalle strane lucine, continua
a sputare fogli accanto a due valorosi ma confusi scout Luca
Badalamenti e Rodolfo Candido. Si... Stanno andando in stampa
le copie del giornale ritardatario.
Le due anime torturate spillano i fogli e cominciano a scrivere
strani nomi e indirizzi sulle varie copie. Telefonano, si
informano, e con sguardi ambigui si compatiscono a vicenda.
Prima di continuare a scrivere questo articolo vorrei leggere
le definizioni di queste due parole prese dal dizionario:
giornalista, chi per professione scrive sui giornali;
giornalaio, chi in chiosco o in bottega vende giornali.
I due scout dividono a metà il pacchetto con i giornali
e poi via a distribuirli. Vanno nelle vie più disparate
e nei quartieri più strani. Vanno soprattutto nella
conosciutissima via Nairobi. Vengono loro sbattuti portoni,
telefoni e citofoni in faccia ma imperterriti, continuano
nella loro ardua impresa. E cè anche chi neanche
risponde perché è in piena vacanza. Lo stesso
accade nei giorni successivi.
Ritornando alle parole giornalaio e giornalista, non so voi,
ma io mi reputerei un ignorante a non conoscere il significato
e la differenza tra le due parole. Pare infatti che Vincenzo
Accardi, Capo Riparto dai mediocri modelli provenienti da
film americani, abbia scambiato i due scout per banali facchini
o fattorini che vanno di casa in casa a consegnare i giornali
alle varie porte.
Penso che unaltra persona nelle vesti di uno di questi
due scout, si sia sentita umiliata e raggirata. Ma d'altronde
uno scout cosa non fa davanti alle disposizioni della Corte
DOnore per ottenere lambita specialità
di giornalista?
Agile Grillo
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