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GUERRE,DITTATURE E SEGRETI DI STATO. Dal Cile all'Italia.La politica estera dei "difensori della democrazia". | ARGENTINA | Viewing Requirements: Internet Explorer 3.0 or Netscape 3.0 or above, 1024x768 or higher res. | ||||
Nel 1978 in Argentina, sotto i lustrini del mondiale, sparivano dalla circolazione migliaia di persone dopo aver languito, magari per mesi e mesi, nelle carceri sotto le grinfie degli aguzzini torturatori della giunta militare. Nelle famigerate prigioni della Scuola di meccanica della marina, Esma furono torturati e uccisi migliaia di oppositori del regime. Si calcola che nella prigione siano entrate, in quegli anni, oltre 5.000 persone di cui, pare, solo 200 siano sopravvissute. C'erano poi i famosi "voli della morte", quelli durante i quali i prigionieri, dopo essere stati drogati, venivano gettati in mare (ancora vivi) per sparire senza lasciare tracce. (http://www.granbaol.org/dahome/num19/argentina.htm) Con una repressione sempre più feroce, la polizia e le forze armate autorizzano la diffusione di squadroni della morte formati con elementi provenienti dalle loro fila, come l'Alleanza anticomunista argentina (Aaa), applicando appieno il PIANO CONDOR. Qualche anno fa un ex capitano della Marina, Adolfo Scilingo, torturato dal rimorso (buon per lui che ha subito "solo" questo tipo di torture...) ha raccontato la sua storia al giornalista argentino Horacio Verbitsky. Ne è venuto fuori un libro angosciante pubblicato anche in Italia da Feltrinelli (1996). Il periodo in cui il debito argentino e' letteralmente esploso corrisponde alla fase della dittatura militare del generale Videla (1976-1981). La politica economica promossa da Martínez de Hoz, ministro dell'Economia della dittatura, a partire dal 2 aprile del 1976 segna l'avvio di un processo di distruzione dell'apparato produttivo, creando le condizioni per un'economia speculativa logorante per il paese. La maggior parte dei prestiti concessi alla dittatura argentina provenivano da banche private del Nord, che potevano contare sul completo accordo delle autorità statunitensi (sia la Federal Reserve sia l'Amministrazione nordamericana). | Vedi anche: http://livornosocialforum.redleghorn.net | mirror: http://spazioinwind.libero.it/
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I "maestri" argentini della politica di indebitamento erano il ministro dell'Economia, Martínez de Hoz, e il Segretario di Stato per il Coordinamento e la Programmazione economica, Guillermo Walter Klein. Per ottenere prestiti dalle banche private, il governo pretendeva che le aziende pubbliche argentine si indebitassero con le banche private internazionali, trasformandosi perciò in assi portanti della snazionalizzazione dello Stato, attraverso un indebitamento che comportava l'abbandono di gran parte della sovranità nazionale. Il FMI (Fondo Monetario Internazionale)ha sostenuto attivamente la dittatura argentina, soprattutto fornendole uno dei suoi alti funzionari, un tal Dante Simone (Poder Judicial de la Nacio'n, 13 luglio 2000, pp. 31-2, 106, 109, 127).La politica di apertura economica e indebitamento raccomandata dal FMI consentiva alla dittatura argentina di migliorare la propria credibilità internazionale presso i principali paesi industrializzati, a partire dagli Stati Uniti. La dittatura argentina non avrebbe potuto mantenere il regime di terrore interno nei primi anni (1976-1980) senza la benedizione dell'amministrazione nordamericana. Da parte sua, la Federal Reserve degli Stati Uniti era più che disposta a sostenere la politica economica della dittatura argentina, visto che gran parte del denaro del debito era depositato nelle casseforti delle banche nordamericane. Dal punto di vista dell'amministrazione degli Stati Uniti e del FMI, l'indebitamento argentino riconduceva nel grembo nordamericano un paese che per decenni aveva affermato un nazionalismo critico e aveva ottenuto un certo decollo economico durante il regime peronista.A parte tutto, dopo la caduta della dittatura, il nuovo regime presidenziale di Alfonsin decise di assumere in proprio l'insieme del debito, sia privato sia pubblico, contratto durante la dittatura. Tra le imprese private i cui debiti sono stati assunti dallo Stato, 26 erano società finanziarie. Tra queste figuravano parecchie banche straniere insediate in Argentina: City Bank, First National Bank of Boston, Deutsche Bank, Chase Manhattan Bank, Bank of America (pp. 155-7), il che significa che lo Stato argentino indebitato con queste banche ha deciso di assumersene i debiti. Mentre i militari torturatori ottenevano l'impunita', i responsabili economici della dittatura traevano vantaggi dalla misura di clemenza. Quel che e' ancora più grave, la maggior parte degli alti funzionari dell'economia e della finanza sono rimasti nell'apparato dello Stato, ed alcuni sono stati addirittura promossi. | ||||||
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