INTERVISTA
AL SINDACO
1.
Cosa si aspetta da un giornale che si chiama “Articolo
1”?
Ho
salutato il numero 0 di “Articolo 1” con vivo compiacimento e
soddisfazione. Come Sindaco, come cittadino e come padre che vede i
propri
figli affacciarsi alla vita sociale, non posso che gioire dei vostri
propositi e desideri di dialogare, di confrontarsi e di capire il
difficile e complesso tempo in cui viviamo.
Dopo
lo stallo seguito alla crisi delle ideologie e dei partiti
tradizionali, è importante e necessario che i giovani riprendano il
loro posto attivo e propositivo nella società.
Non
ho e non voglio darvi consigli. Un augurio sì. Siate aperti,
tolleranti, dialoganti con tutti. Agli steccati e alle bandiere di
parte preferite i ponti e il confronto. Lavorate per unire e non per
dividere. Alla facile protesta preferite la fatica della proposta.
Nell’editoriale
del numero 0 dite di voler essere “un emporio d’idee in chiave
propositiva”.
E’
proprio quello che mi aspetto da “Articolo 1”: idee, proposte,
suggerimenti a tutto campo, in particolare sulle problematiche
giovanili.
2.
In
tutti questi anni, qual è secondo lei il successo più grande di
quest’amministrazione?
Il
successo più grande conseguito da questa Amministrazione Comunale
è sicuramente la eliminazione degli steccati tra gli schieramenti
politici, la ritrovata concordia, il senso civico, il contributo
dato a far riscoprire ai muresi l’orgoglio di appartenere ad una comunità ricca di storia
e di un patrimonio culturale immenso che
non sentono più estraneo ed abbandonato, ma da tutelare e
valorizzare.
3.
E
invece l’insuccesso?
Particolari
insuccessi non credo ce ne siano stati. Semmai l’amarezza, quella
sì, di non aver potuto fare di più per lenire il drammatico
problema della disoccupazione. Il problema “lavoro” non può
essere risolto dalle Amministrazioni comunali perché è di portata
generale e, dobbiamo dirlo, per la sua risoluzione non è
sufficiente nemmeno la politica nazionale. Noi come Amministrazione
comunale ce l’abbiamo messa tutta, cercando di sfruttare al meglio
le possibilità a nostra disposizione. Abbiamo risolto l’annoso
problema della mancanza della “Zona Artigianale”; abbiamo
sfruttato al massimo le opportunità offerte per avviare i progetti
L.S.U.; abbiamo realizzato un importante Accordo di Programma che ha
permesso la nascita nel nostro territorio di un importante
insediamento industriale, qual è la filiera dell’alluminio, che
darà lavoro e sicurezza a decine e decine di famiglie. Ma avremmo
voluto fare di più, perché il lavoro è la condizione prima ed
indispensabile per la crescita e la serenità delle famiglie e della
comunità.
4.
A
quando un’estate murese meno “nazional-popolare” e, invece, più
vicina ad aree culturali diverse, interessate per esempio ad arte,
poesia, musica?
Consentitemi
di manifestare il mio dissenso su questa sorta di contrapposizione
tra manifestazioni cosiddette non impegnate e/o di semplice
divertimento, e manifestazioni cosiddette colte e impegnate. Una
cosa non deve necessariamente escludere l’altra. Si possono
organizzare tranquillamente le une e le altre. Il pubblico poi
sceglierà liberamente le manifestazioni di suo gradimento.
Va
poi sottolineato che l’ “Estate Murese”, realizzata – è
bene ricordarlo - con il contributo e la partecipazione delle
Associazioni di Volontariato, a cui va tutto il nostro
ringraziamento e incoraggiamento, ha conosciuto, proprio grazie alla
sua formula – da voi un po’ bistrattata -, un successo
straordinario e crescente, richiamando migliaia di persone, anche
dei Comuni vicini, e suscitando unanimi consensi e apprezzamenti.
Detto
questo, posso assicurare che l’Amministrazione comunale sarà
felice di dare spazio e sostegno ad eventuali proposte più colte ed
impegnate soprattutto quando, finiti i restauri, avremo a
disposizione idonei contenitori culturali. Voglio ricordare a
proposito il sostegno da noi assicurato, pur nella modestia delle
risorse economiche a disposizione, ad iniziative particolari ed
interessantissime quali sono state quelle promosse da Claudio
Giagnotti su Santa Marina, o quelle assegnate dalla Provincia di
Lecce (musica classica, teatro, film come “La vita è bella” di
Benigni, ecc.), sempre nell’ambito dell’ ”Estate Murese” oppure
le recenti iniziative del Gruppo della Biblioteca.
5.
Secondo
lei, si può parlare di un disagio giovanile in paese? E se sì,
quali le cause e quali i rimedi?
Non
credo che a Muro ci sia un disagio giovanile particolare o più
marcato rispetto ad altre parti. Ritengo invece che le problematiche
giovanili occupano nella nostra società un rilievo particolare,
complesso e difficile da affrontare. Confido soprattutto in voi
giovani, perché si apra un dibattito serio e propositivo su tali
problematiche, che lo spazio breve di questa intervista non consente
non solo di affrontare ma neanche di accennare.
6.
Quando
ci sarà il trasferimento del Municipio al Palazzo del Principe?
Il
restauro del Palazzo del Principe è in dirittura d’arrivo. Nella
prima metà del prossimo anno si completeranno gli ultimi lavori
progettati. E’ importante evidenziare che il Palazzo del Principe
sarà destinato solo in parte a sede comunale, per il resto sarà un
importante contenitore culturale al servizio e al godimento della
comunità.
7.
Quali
sono i progetti per la vecchia struttura? Sarà possibile
utilizzarne una parte per la realizzazione di un centro
polifunzionale gestito dai giovani muresi?
Per
la vecchia struttura comunale ci sono in campo alcune idee, ma
nessun impegno preciso; siamo aperti e disponibili ad esaminare
proposte e suggerimenti per la migliore utilizzazione
dell’immobile. L’importante è che le eventuali proposte siano
credibili e praticabili sotto il profilo gestionale.
8.
Quest’amministrazione
si è impegnata molto nel recupero dei beni artistici. Quali sono i
progetti per lo sviluppo di un turismo più stabile? Come sarà
utilizzato il Convento dei Domenicani?
La
salvaguardia e la valorizzazione del ricco patrimonio storico ed
artistico della nostra città è stato ed è uno dei punti cardine
del programma di questa Amministrazione comunale.
“Muro
Leccese, antico centro messapico, città d’arte e storia nel cuore
del Salento”.
Questa
è Muro per noi. L’idea forza su cui fondiamo il rilancio
della nostra città.
Convinti
come siamo, che il riscatto delle nostre Città, del Salento,
comincia recuperandone la dignità, l’identità, la memoria
storica.
Continuo
a ripetere, con sempre maggiore convinzione, che i nostri beni
culturali, se adeguatamente valorizzati e “sfruttati”, sono una
risorsa preziosa per la crescita civile, culturale e socio-economica
delle nostre comunità. Soprattutto nei contesti economici
“poveri”, qual è il nostro Salento – se paragonato ad altre
aree d’Italia ben più ricche ed attive di noi sotto il profilo
dello sviluppo industriale ed agricolo – oltre alle attività
tradizionali, è necessario ed utile, anche sulla scorta di altre
esperienze nazionali ed europee, puntare sul terziario e sulla
valorizzazione dei beni già presenti sul nostro territorio, quali
appunto i beni culturali ed ambientali, per trovare le giuste linee
di sviluppo della nostra terra.
Siamo
ancora nella fase del recupero e del restauro.
Nei
giorni scorsi abbiamo presentato presso il Palazzo del Principe
l’insieme dei progetti per la valorizzazione dei nostri beni culturali, che abbiamo
chiamato “Progetto Muro”, che altro non è che l’idea per la
crescita e lo sviluppo della nostra città.
Siamo
consapevoli che la fase più difficile di questo “Progetto Muro”
sarà quando bisognerà passare al problema della gestione e
dell’utilizzo delle risorse a disposizione. Fase alquanto
difficile e delicata, che chiama in campo i privati, gli operatori
economici e quanti, giovani in testa, hanno idee e progetti per
“sfruttare” al meglio queste risorse. Il turismo è uno, ma non
il solo, dei filoni di possibile sfruttamento di questi beni.
Noi
meridionali siamo stati spesso accusati, e non a torto, di aspettare
che le cose ci vengano calate dall’alto, lavoro compreso. Quel tempo
non esiste più. Tutti noi, soprattutto i giovani, dobbiamo imparare
a ragionare in maniera imprenditoriale. Dobbiamo investire in noi
stessi, nelle nostre risorse e capacità umane e professionali. A
tal fine, lo Stato ha messo in campo in questi anni tutta una serie
di leggi e normative che aiutano in tale direzione.
Impariamo
a sfruttarle.
9.
Nel
’95, la coalizione che ha vinto le elezioni fu definita di
centro-sinistra. Con l’ultima tornata elettorale c’è stato un
rimpasto della squadra che si è riconfermata vincente. Oggi, come
definirebbe la maggioranza che la sostiene?
Quando
si guarda alla vita politica locale, dei piccoli centri come il
nostro, bisogna evitare di farsi condizionare da schemi e formule
nazionali. Il rischio è quello di fare solo del “politichese”,
senza alcun costrutto o legame concreto con la realtà.
Nel
’95, la coalizione che ha vinto le elezioni si chiamava e si
chiama “Insieme per Muro”.
Nel
manifesto e nel programma di presentazione, così fu presentata:
“Donne e uomini con idee politiche diverse, uniti da comuni valori
e riferimenti ideali e programmatici, che con passione civile
mettono al servizio del loro paese le proprie esperienze e
competenze maturate in campi diversi e molteplici”. Nel
contrassegno è raffigurato l’arcobaleno perché esso, con
i suoi diversi colori, simboleggia il pluralismo politico, ideale e
culturale della lista, ma, al contempo, come l’arcobaleno,
“Insieme per Muro” è un tutt’uno armonico ed unitario. Questo
pluralismo e questo tutt’uno armonico ha irritato tanti
“politici” nostrani, in cerca del marchio, dell’etichetta a
tutti i costi. Per costoro, poverini, conta di più il vestito,
l’etichetta, e non le persone in carne e ossa che la
rappresentano!
“Insieme
per Muro” è nata per Muro, non contro qualcosa o qualcuno.
Nel
1999, dopo quattro anni di governo, quelle donne e quegli uomini
hanno saputo mantenere fede agli impegni assunti; hanno onorato nel
migliore dei modi il “patto” politico-amministrativo
sottoscritto con i cittadini elettori; hanno dato prova di grande
unità, di concordia, di collaborazione, di impegno appassionato e
competente. Grazie anche alla lealtà e sincerità di quelle forze
politiche di centro e di sinistra che hanno sostenuto quel progetto.
Da
qui si spiega il grande successo elettorale della lista nel
’99. Abbiamo saputo conquistare ed allargare i consensi ancora di
più verso il centro, lasciando la destra isolata e costringendola a
scendere in campo da sola, sotto il simbolo di Alleanza Nazionale.
Non
di rimpasto quindi si tratta, ma di un arricchimento di nuovi
soggetti, di nuove forze, di nuove energie, provenienti anche da
quei settori moderati che nel ’95 appoggiarono la lista
“Proposta per Muro”.
Chi
vuole mettere fine a questa esperienza, a questa realtà murese,
ingabbiandola dentro schemi, formule e formulette politiche
nazionali, si sbaglia. Quelle donne e quegli uomini di “Insieme
per Muro” sapranno essere fedeli custodi.
10.
Che
cosa vede nel suo futuro? Libera professione o carriera politica?
Amo
fortemente la mia professione di architetto, non saprei immaginare
un lavoro migliore.
Alla
politica mi sono avvicinato giovanissimo, impegnandomi nel partito
della Democrazia Cristiana, partito nel quale ho sempre militato,
vivendone con passione e coerenza i momenti belli ma anche i momenti
difficili e di travaglio. Prima del ’95, in Consiglio Comunale ho
occupato sempre i banchi dell’opposizione, maturando una
esperienza ed una competenza che poi mi sono ritornate utili come
Sindaco.
Il
mio rapporto con la professione che svolgo e con la politica non
sono cambiati e non credo cambieranno: continuo a vivere entrambe le
attività con lo stesso amore, entusiasmo e passione. Ciò
indipendentemente dai miei eventuali impegni futuri. La politica
come professione, come carriera, è lontana dal mio modo di vedere e
di viverla. Per me la politica è una cosa estremamente seria. La
politica si occupa della cosa pubblica. E la cosa pubblica è noi
stessi, la nostra famiglia, il nostro mondo.
Per
questo dobbiamo curarla direttamente, personalmente, come il nostro
lavoro più delicato.
11.
La politica è spesso totalizzante e quindi può offuscare la
persona: ci piacerebbe sapere cosa fa nel tempo libero?
In
quei pochi ritagli di tempo libero mi occupo di sport e musica. Sono
un appassionato tifoso del Lecce che seguo ogni domenica allo stadio
o in TV quando gioca in trasferta.
L’altra
passione è la musica che coltivo sin dagli anni sessanta quando, da
giovane, ho anche fatto parte di un gruppo musicale.
12.
Ispirandoci ad un giornalista della RAI, le chiediamo tre
aggettivi per definire Salvatore Negro.
Mi
risulta difficile, tuttavia ci provo: leale,
estroverso, determinato.
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