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Il Santuario
di S. Antonio Abate

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Vita di Sant’Agostino

A cura di Giuseppe Daraio 

 

Agostino nacque a Tagaste, nell’Africa romana, nel 354 d. C. da Monica e Patrizio. Di animo estremamente sensibile ma inquieto era dotato di una fervida intelligenza che lo portò nel giro di pochi anni ad ottenere importanti risultati; fanciullo cominciò i suoi studi nella sua città natale passando poi, nel 371, a Cartagine, fiorente centro culturale e commerciale, dove approfondì e completò i suoi studi diventando maestro di retorica ( equivaleva al nostro docente di lettere classiche ). Poco dopo il suo arrivo a Cartagine cominciò a convivere con una donna dalla quale ebbe un figlio, Adeodato.

Cruciale, però, fu per lui diciottenne la lettura dell’Ortensio, opera perduta dell’oratore latino Cicerone. Questi esortava a cercare la sapienza: essa è la sola cosa degna di essere amata. La ricerca e l’amore della sapienza divennero subito il fuoco che avrebbe consumato la sua vita.

Volle accostarsi allora alla Sacra Scrittura con una lettura che non produsse i frutti sperati. Non comprendeva quelle che gli apparivano insanabili contraddizioni fra Vecchio e Nuovo Testamento; il suo gusto letterario maturato attraverso lo studio dei classici non apprezzò la prosa dei sacri testi che parlava il linguaggio del reale e del quotidiano senza ricercatezze stilistiche; gli mancarono guide esperte che potessero aiutarlo in una chiesa africana impoverita da gravi scismi ed eresie ( Donatismo, Manicheismo... )

Le difficoltà emerse lo spinsero ad avvicinarsi ai manichei che mescolavano paganesimo e cristianesimo e avevano una concezione dualistica del bene e del male. Egli  rimase fra gli uditori, senza entrare, cioè, fra gli eletti, secondo l’organizzazione di quella setta.

Ebbe inizio un lungo travaglio interiore, spirituale e filosofico durato più di dieci anni e conclusosi a Milano con la conversione e il Battesimo nel 387. Ascoltando le omelie di Sant’Ambrogio, vescovo di Milano, apprendeva la lettura allegorica dell’Antico Testamento mentre lo studio della filosofia neoplatonica gli consentiva di risolvere gli ultimi tenaci dubbi sulla concezione spirituale di Dio e sull’esistenza del male nell’opera della creazione.

Ritornava nel suo paese natale con un gruppo di amici per dare vita a una comunità che imitasse la vita della primitiva chiesa di Gerusalemme (“Il motivo essenziale per cui vi siete insieme riuniti è che viviate unanimi nella casa e abbiate unità di mente e di cuore protesi verso Dio” Regula ad servos Dei I, 3).

I progetti di Dio, però, erano diversi dai suoi; nel giro di pochissimi anni, infatti, è scelto, su richiesta del vescovo Valerio, dalla comunità di Ippona per il ministero presbiterale ( 391 d. C. ). Fu lo stesso Valerio, anziano e malato, a consacrarlo vescovo ausiliario ( 395 d. C. ) e Agostino ne prese il posto dopo la morte. Moriva dopo un lungo ministero e un’intensissima attività di teologo e scrittore ( le opere conservate sono circa novanta ) nel 429 d. C., proprio mentre i Vandali di Genserico conquistavano la città ponendo fine all’impero romano in Africa.

 

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L'incontro di S. Agostino
con la figura di Antonio abate

 

Le Confessioni

 

Brani tratti da "Le Confessioni"
di S. Agostino

 

 

Siti su S. Agostino

 

http://www.augustinus.it/

 

http://www.enrosadira.net/santi/a/
agostino.htm

 

http://www.augustea.it/dgabriele/
italiano/san_agostino.htm

 

http://liturgia.silvestrini.org/
Santi/AGOSTINO.HTM

 

http://www.lalode.com/28agosto.htm

 

 

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