Racconti - Pescopennataro

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Racconti

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San Luca
Tipica festa religiosa di Pescopennataro è quella di San Luca Evangelista. Questa festa si faceva
anche nei tempi antichi ,il 10 settembre di ogni anno. Il quadro che raffigura il santo ,si trova
custodito nella cappellina di San luca,che sorge sul monte omonimo,luogo di meravigliosa bellezza
Anticamente il quadro era sorvegliato da un eremita che viveva nella Antichissima cappella costruita
nella roccia,qui l'eremita trascorreva le giornate in isolamento e povertà,pregando Dio.
Il 10 settembre,i cittadini di Pecopennataro si recano numerosi sul monte ,dopo la manifestazione
religiosa,si fermano nel bosco accompagnati d'alla musica della” banda” accendono i fuochi ,
cucinano carne di agnello e pranzano all'aperto,nel mezzo di un prato verde e tranquillo.
La sera, in processione il quadro del Santo molto amato dai Pescolani,viene portato in paese
e lascito in un'altra cappelletta. La giornata si conclude con l'ascolto di musica e canti in piazza.
Il 18 ottobre ,il quadro di San Luca Evangelista, viene riportato sul monte. Anticamente ,e fino ai
tempi non molto lontani,la gente per recarsi a San Luca seguiva i tratturi del bosco,questa era
un cosa bellissima perché Le persone trascorreva insieme tra canti e preghiere molte
ore della giornata.


Pasquale Serafini-Pescopennataro

Testimonianze
Il nonno racconta che all'età di 14-15 anni la vita che svolgeva non Era come quella di oggi .
Il lavoro era molto pesante,si lavorava a mano con qualsiasi attrezzo. Prima suo padre ,
poi lui con la “bichetta” trainata da un cavallo chiamato Pacchione, andavano a Capracotta
per ritirare la posta. Una volta a Pesco, esse veniva distribuita ai cittadini. Si trattava per la
maggior parte di lettere di figli andati in guerra che scrivevano ai loro genitori; essi raccontavano
della loro vita in trincea. Molti uomini pescolani erano costretti ad andare fuori paese per cercare
lavoro,perché qui da noi c'era tanta miseria. Molto spesso andavano all'estero:Francia,
Svizzera Germania….. Il nonno mi ha anche detto che è andato a scuola quando aveva 30 anni,
si chiamava”scuola serale”;li, insieme ad altri compagni, imparavano a leggere e scrivere
riuscendo a prendere la licenza di 3° o 5° elementare che a quei tempi era tanto. Mio nonno ,
quando raccontando questi episodi si commuove.


Federica Litterio – Pescopennataro

La Ada e la Pla
Nonno Cuccio mi ha raccontato che dopo la seconda guerra mondiale a Pesco si erano formate
due compagnie teatrali che si chiamavano ADA e PLA. ADA voleva dire “Artisti Dilettanti Associati”
Pla invece significava “ Pensiero,Libertà;Azione. Nella compagnia ADA, insieme a Elio Monaco,
Rodolfo Bontempo, Antonio Bontempo, Gennarino Litterio ed altri,recitava mio nonno.
Gli attori della compagnia PLA erano Michelino De Vincenzo,Manlio Del Corso, Vincenzo Di Cristino,
Domenico,Ernesto,Renato e Vester Terreri.Recitavano in case che disponevano di locali ampi si
costruivano il sipario e le scene con materiale recuperato. La compagnia PLA rappresentò
”Corinna in Firenze”e la “Passione di Cristo”. La compagnia ADA invece “La macchia di sangue”,
“L'innocenza oppressa”e varie commedie di “Fusilli” avute da una compagnia di Rosello.
Furono chiamati a recitare anche a Villa Santa Maria, un paese a noi vicino in provincia di Chieti ,
ma non andarono perché dovevano pagare i diritti d'autore. Il direttore e l'organizzatore delle
rappresentazioni teatrali era Don Camillo. Alla recitazione delle varie commedie non erano presenti
solo spettatori, ma anche un gruppo di critici che valutavano la bravura degli attori.
Essi erano Tommaso Litterio,Don Francesco Litterio,Lelio di Tulio,Enrico e Felice Sciulli.
In una di queste commedie, mio nonno mi ha detto che lui rappresentava un personaggio
di nome “Giacomino” e ancora oggi qualche suo amico,incontrandolo per strada,
gli dice:”eh! Giacomì,ch fià….?”.


Emilio Litterio – Pescopennataro

La trisnonna e i briganti
A Pescopennataro, mio paese d'origine, fin dai tempi più antichi si lavorava a pietra .
Appena dopo l'unità d'Italia,un mio antenato,Lorenzo De Francesco,capomastro scalpellino,
si recò a Bagnoli del Trigno per eseguire alcuni lavori. Qui si innamorò di una ragazza del posto,
Angela Maria Vecchierelli,figlia di gente nobile e ricca. Lei viveva, insieme ai suoi genitori
ed a sei sorelle,nel castello di Bagnoli,di cui oggi se ne può ammirare una parte, recentemente
ristrutturata. Quando i due si dovevano sposare,la sposa dovette portare la sua dote
A Pescopennataro,per farlo doveva attraversare la località di”Rio Verde”. Questa zona ,allora,
era rifugio della temuta “banda Farano”,formata da circa trecentocinquanta briganti che,come
accadeva in quel periodo, assalivano chiunque si avventurava nei dintorni e lo derubavano di tutto.
Il corteo degli sposi ,con tanti cavalli e muli addobbati a festa,parti da Bagnoli verso Pescopennataro,
ma quando arrivò a Rio Verde ,fù fermato dai briganti .Lo spavento fù grande,ma stranamente non
fù rubato niente,anzi alla trisnonna furono fatti gli auguri. Tutti rimasero sbalorditi; solo dopo si venne
a sapere che lo sposo,qualche giorno prima, con molto coraggio,si era incontrato con il capo
della banda dei briganti e lo aveva pagato per lascir passare liberamente il corteo e fare
bella figura con la fidanzata.


Mariangela Litterio - Pescopennataro

 
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